giovedì 30 luglio 2009

Re Martino

Martino Biancheri

Siamo abituati al "Fra Martino campanaro", ma il nostro modesto paesello ha dato i natali a questo bravo musicista, tale Martino Biancheri, che già da bambino si prodigava nella locale Banda Musicale suonando ora il bombardino, ora la tromba, ora il trombone, a seconda delle necessità.

In quanto a musica è il nostro Re: nessuno lo eguaglia e tanto meno lo supera. E' possiblie ascoltarlo spesso, perchè "combina" svariati gruppi, miscelandosi con musicisti di ottima levatura e regalandoci serate, soprattutto d'estate, davvero piacevoli.

Non si può suonare Miles Davis senza sordina, così come...

...è necassario oliare i tasti, affinchè scorrano bene e la musica fluisca.

Riccardo Anfosso (a destra nella foto)

Questa sera, insieme al fido Riccardo Anfosso, che generalmente è "alla chitarra" e occasionalmente al basso e a due musicisti francesi molto bravi (la foto del batterista è mossa: non me ne voglia se non la pubblico...) hanno suonato a Bordighera Al I° Binario, il bar della stazione gestito da Aldo, anche lui di Vallebona e mio amico da sempre, nati pure nello stesso quartiere.

Sono stati bravissimi: hanno suonato parecchie cover di importanti jazzisti, come Duke Ellington e Miles Davis e alcuni pezzi loro composti con il gruppo "ufficiale", ovvero i Soy Califa.
Martino lavora in campagna, coltiva la vigna, la frutta, la verdura, i fiori e vorrebbe che questo mondo fosse un pò più umile e non calpestasse quei valori che renderebbero tanto migliore la vita.
Ascoltarlo è letteralmente un piacere.


domenica 26 luglio 2009

Ester e Noemi

Ester

La vita è mistero, anche se l'essere umano si è inventato di tutto per "risolvere l'enigma".
L'anelito è alla felicità, idealizzata, sognata, agognata come un qualcosa di ben preciso, ma spesso imprendibile, o relegato a pochi attimi nell'arco di una vita intera.
Poi, però, ci sono loro... I bambini... Basta guardarli e si ha l'impressione che quell'utopica felicità la si possa intravedere condensata in loro, come una sintesi, come qualcosa che ti spiazza perchè è comunque destinata al mutamento, alla trasformazione...

Ester e Noemi

...e allora, prima che sia passato l'attimo, è giusto viverla, questa felicità, gustarla, esprimerla, elevarla al cielo come in un rito sacro, inondandola di amore.
Vedere la felicità altrui fa tornare alla mente i propri momenti, come quando si apre quello scrigno che conserva i gioielli: non ori, ma amori.
Grazie Noe...


giovedì 23 luglio 2009

Rovi e more

Tra i tanti motivi che rendono selvaggia la Liguria vanno annoverati i rovi, quelli veri, spinosi, invasivi, ma portatori al contempo di buonissime more.

Quando l'abbandono ha la meglio, avvolgono ciò che incontrano: in questa foto hanno completamente neutralizzato una pianta di olivo. Tuttavia, secondo il teorema del carissimo amico, nonchè storico Paolo Veziano, svolgono una funzione di "protettori del territorio", in quanto non distruggono ciò che ricoprono, anzi... Una volta tagliati, ci si accorge che hanno salvato i muri a secco dalle piogge torrenziali, proteggono gli animali, le sementi più svariate che nel coltivato trovano la loro fine per via dei diserbanti e via dicendo.

Non tutte le more sono di facile accesso: a volte ce ne sono di quelle troppo in alto o comunque imprendibili vista la spinosità e l'inospitalità della pianta. Naturalmente, quelle che erano a portata di mano, una volta fotografate, embè, me le sono mangiate!

Quest'anno c'è una produzione molto abbandonante. Peccato che, negli ultimi anni, una new entry nel mondo dei parassiti, ovvero la metcalfa, stia creando ingenti danni: stando per molto tempo appollaiata sui grappoli di more, secerne una muffa-melassa bianca che rovina i frutti e da loro un gusto pessimo.
Anche l'arguto rovo ha ceduto il passo ai mali dei tempi moderni.

(Cliccando sulla foto in alto, si può notare sul rametto in basso il danno provcato dalla metcalfa)


lunedì 20 luglio 2009

Manie faraoniche

Chi governa attualmente l'Italia, si sa, non esita ad esternare le proprie manie di grandezza.
Di riflesso, anche nelle piccolissime governance locali si riscontrano comportamenti similari.
Accade così che, per una giornata di festa, un Comune si dissangui nello spendere cifre nell'ordine dei mila euro, dando vita a manifestazioni a dir poco faraoniche, che riscontrano afflusso di molta gente sia per preparare, sia come partecipanti alla festa in sè.
Peccato che, nello stesso Comune, la Banda Musicale o l'Associzione Culturale di turno rischino l'asfissia per erogazioni irrisorie di contributi: quest'ultima beneficia di ben 300 euro all'anno!
I soldi son di tutti, non si riesce a capire con quale criterio vengano redistribuiti in maniera tanto iniqua.
Sarà tutto premeditato o non ci avranno mai fatto caso?!?


domenica 19 luglio 2009

Gli ortaggi

In questo periodo l'orto ha raggiunto il massimo della produzione: tutto ciò che è stato a suo tempo impiantato dà i suoi frutti. Anzi, nel giro di pochi giorni si andrà in eccesso e bisognerà regalarne un pò ad amici e conoscenti, oppure iniziare i vari processi di conservazione.
Grazie all'operosità di mia mamma e di mia sorella, non "faccio l'orto", perchè beneficio del loro.
Le zucchine che vedete nella foto sono la varietà "trombetta di Albenga": non è molto conosciuta nel resto d'Italia, ma per noi è un prodotto fondamentale per l'alimentazione estiva, perchè è alla base di diversi piatti. La torta verde, i fiori di zucca e le cipolle ripiene, le frittate, la ratatouille, solo per citarne alcuni, si cucinano con molta frequenza e occorrono quelle zucchine lì.
I fagiolini verdi sono della varietà "pelandroni di Albenga" mentre quelli bianchi sono denominati "tutto burro" perchè sono tenerissimi.
Albenga, unica zona pianeggiante del Ponente ligure, è la capitale della produzione di ortaggi, vero pilastro dell'economia locale.
Chissà perchè ciò che ci si produce in proprio ha un sapore così diverso e particolare da ciò che si compra...
Al di là delle caratteristiche merceologiche in senso stretto, verrebbe da dire: "quanto ego!"

(foto di Marlor_58)

mercoledì 15 luglio 2009

La bouganville

Bouganvillea glabra

Scoperta nel 1768 in Brasile dal botanico francese Philibert Commerson, fu più tardi così nominata in onore di Louis Antoine de Bougainville, l'esploratore francese che era a capo di quella spedizione.
Comprende specie arbustive sarmentose, spinose, sempreverdi, a grande sviluppo (m 8-10), con foglie ovate quasi persistenti di colore verde lucente: l'interesse come piante ornamentali è dato da grappoli di piccoli fiori tubolosi bianchi o giallognoli, riuniti a gruppi di tre in un involucro di tre brattee vistosamente colorate di bianco, giallo, arancio, rosa, rosso o viola, che fioriscono per molti mesi l'anno.

Bouganville a Vallebona

La pianta qui riprodotta si trova nei pressi di casa mia ed è bell'esemplare: una cascata enorme di fiori viola che non si può fare a meno di guardare ogni volta che si passa da lì...
La bouganville è una pianta molto rustica e suppongo sia diffusa un pò in tutta Italia, soprattutto nelle zone costiere. In Liguria il colore dominante è proprio il viola e sull'Aurelia, da sempre, la si può notare arrampicata sui muri che costeggiano la strada.
Rustica, presente, intoccabile, sempre fiorita: uhm, mica male come caratteristiche...


martedì 14 luglio 2009

Sciopero sciopero

Aderisco allo sciopero, ma non essendo capace a mettere tutto l'ambaradan, mi limito al link: digitare qui.
Siamo già abbastanza imbavagliati.


domenica 12 luglio 2009

Vichi e Iolanda

Remo Vichi (1925) e Iolanda Guglielmi (1922)

Sembra un segno del destino...
Stamane, appena uscita di casa, stavano salendo questi due splendidi personaggi: il dottor Vichi e sua cugina Iolanda. In Liguria, si sa, le strade sono impervie e, ad una certa età, le salite diventano davvero un problema.

Iolanda viene ogni tanto da Antibes, dove abita, a trovare i suoi cugini a Vallebona: per raggiungere Esio (1923), la salita è proprio inclemente.
Vichi, toscano e per giunta senese, è stato per oltre quarant'anni il medico condotto del paese: ho sempre pensato che fossimo dei privilegiati a disporre di una simile figura, così umana, così presente, di grande fiducia, competenza e familiarità.

U meigu (il dottore) mi è parso subito divertito del fatto che li fotografassi, ma l'espressione di Iolanda non denota la stessa approvazione... Tuttavia ormai li avevo in pugno ed ho continuato "senza pietà"!

Le persone che dal nostro umile villaggio sono emigrate tantissimi anni fa in Francia, hanno sempre stupito, ogni qualvolta tornavano, per gli usi e costumi che acquisivano stando oltre confine: vestiti, collane, monili di ogni genere creavano delle vistose differenze con le loro connazionali. Anche oggi, ad esempio, un fiore fresco nei capelli dà quel tocco di eleganza al punto che i "becchi d'oca" possono rimanere in bella vista senza degradare l'eleganza!

Vichi è proprio divertito: è sempre stato così, benevolo con tutti, fossero vecchi, bambini, animali... la Sua disposizione verso l'umanità è un qualcosa di cui bisognerà sempre tenere conto, perchè un vero e proprio insegnamento.

In fondo sono solo 200 metri di salita, ma a quell'età è innegabilmente dura. Ma pian pianino, perseverando, e con un accompagnatore così, anche Iolanda riuscirà per l'ennesima volta ad arrivare dall'altro cugino, anzi dagli altri, ovvero Aldo (1922) e Esio (1923), che sono pure fratelli.
Iolanda abita a 100 km di distanza, ma ogni tanto arriva, viene a trovare i suoi cugini, si sposta con treni e corriere, da sola, ma non desiste: leggo in tutto ciò una forza di volontà esemplare, un aver mantenuto il senso della parentela e del bisogno umano incredibili.


venerdì 10 luglio 2009

Pia, dove sei? FOTO

Con riferimento al post di ieri, ecco un pò di documentazione...

I tagli alle piante di pepe
Il glicine sfalciato contro rete

Opere da Professionisti

"Voi, rami al di qua della rete, dovete perire":
siamo a tolleranza zero anche verso le piante, ma NON con le piante o le sipei di tutti...

Il segnale era sempre visibile ed è l'unico che ha l'antiruggine al palo di sostegno: gliel'ha dato la sottoscritta

I germogli erano da me ricacciati sulla pergola proprio perchè non invadessero la strada: con lo sfalcio ne sono seccati più della metà.

Cosa devo fare: vado a denunciarli?

giovedì 9 luglio 2009

Pia, dove sei?

Mi son posta la domanda per cercare la risposta insieme a voi.
Mercoledì gli addetti alla pulizia della strada provinciale 358 che conduce al mio paese e sulla quale ho una campagna, si sono permessi di MASSACRARE le mie splendide piante di pepe, tagliandone senza pietà i rami che sporgevano di una ventina di centimetri dal parapetto verso la carreggiata, ma soprattutto mi hanno SFALCIATO il glicine contro rete, come se fosse totalmente invasivo, pur non essendolo affatto e come se fosse un'infestante qualunque.
Per una persona che ama le piante più degli animali, che ha un sito in perfetto ordine e che ha sempre provveduto di persona a recidere con garbo la vegetazione di quelle piante affinchè non dessero fastidio, è stata una vera e propria VIOLENZA.
Ho trovato da ridire ovviamente ai cantonieri, ma il danno era fatto; mi sono rifiutata di prendermela con il committente, ovvero l'Anmministrazione provinciale di Imperia perchè è tempo perso e hanno sempre ragione loro. Mi sono limitata a spargere quanto è rimasto delle fronde tagliate in mezzo alla strada stessa, creando disagio alla circolazione e rimettenodovi il tutto per ben tre volte, nella speranza che qualcuno denunciasse l'accaduto e qualcun altro mi venisse a cercare.
Mi chiedo "Pia, dove sei?" perchè non mi sento più al mio posto in un mondo che funziona a questo modo, mi sento oppressa dall'essere sempre dalla parte del torto senza diritto di replica.
Hanno sempre ragione gli altri, la parola non conta più nulla, il gioco-forza ha sempre la meglio e chi è solo di forza ne ha sempre troppo poca.
Comincio a capire il "perchè" della legge del Far West.

mercoledì 8 luglio 2009

Battiato per il G8

APPARENZA E REALTA'

Atomi eterni
inalterabili e senza causa
Wer die Natur retten will, wird sie verlieren
kein schüler zu sein und kein Meister zu können.
Ihr blaues blut.
Den sie noch mit der realität
Über ruinen

Soviel Schein, soviel sein
apparenza e realtà.
Soviel Schein, soviel sein

Tempi tumultuosi e quindi resto confinato nella mia stanza
immobilizzato da così tanta lontananza al mondo
mi sento estraneo.

Wer die Natur retten will, wird sie verlieren
kein schüler zu sein und kein Meister zu können.
Soviel Schein, soviel sein
Apparenza e realtà
Soviel Schein, soviel sein

Apparenza e realtà


Non ho trovato la traduzione e non conosco il tedesco, ma le poche frasi in italiano e la conoscenza di Battiato sono sufficienti per avere un'idea del contenuto.
Se qualcuno sa tradurre, gradirei molto...


martedì 7 luglio 2009

Le piante del Bicknell

Ficus Magnolia

Ogni volta che vado al Museo Bicknell di Bordighera, non posso fare a meno di contemplare gli esemplari di Ficus Magnolia che si trovano nel giardino del museo stesso.
Ne esistono di più grandi, ma in Liguria non è frequente vedere piante di grandi dimensioni ed io, che ne sono estremamente affascinata, rimango sempre stupita.
Tra il tronco e le radici fuori terra, la pianta ha "inghiottito" il muretto di cinta e tutto ciò che si trovava nei paraggi.


Questa foto è stata scattata dall'altro lato della stessa pianta e si possono notare dei tronchi di palma "prigionieri", soprattutto quello al centro.
Bordighera vanta diversi esemplari molto grandi e anche a Sanremo, davanti alla Chiesa Russa e proprio sull'Aurelia, ce n'è uno gigantesco.


Questo esemplare fa sempre parte del giadino del Museo e, purtroppo, non è stato possibile fotografarlo al completo della sua chioma.
Tutto ciò fa parte di una prestigiosa eredità che gli Inglesi hanno lasciato alla città di Bordighera, in seguito al loro prolungato soggiorno, di cui ho parlato poco tempo fa nel post dedicato all'Angst.

Glicine davanti all'entrata del Museo Bicknell

Davanti all'entrata del Museo c'è questo splendido Glicine, così come davanti alla Biblioteca Civica Internazionale di Bordighera, fondata anch'essa dall'illustre Sir Clawrence Bicknell.
Tutto ciò che concerne gli studi storici ed archeologici della Liguria sono depositati presso questo Museo, di cui vi proporrò l'interno, tutto in legno, appena avrò occasione di scattarvi delle fotografie.
La dicitura esatta è "Istituto Internazionale di Studi Liguri" ed è una vera e propria miniera di documenti.
Inutile dire che, dalle nostre parti, spesso sono stati gli stranieri a intraprendere iniziative di prestigio che ci hanno dato, e continuano a darci, lustro...

venerdì 3 luglio 2009

Estiva

Distesa estate,
stagione dei densi climi
dei grandi mattini
dell’albe senza rumore
ci si risveglia come in un acquario
dei giorni identici, astrali,
stagione la meno dolente
d’oscuramenti e di crisi,
felicità degli spazi,
nessuna promessa terrena
può dare pace al mio cuore
quanto la certezza di sole
che dal tuo cielo trabocca,
stagione estrema, che cadi
prostrata in riposi enormi,
dai oro ai più vasti sogni,
stagione che porti la luce
a distendere il tempo
di là dai confini del giorno,
e sembri mettere a volte
nell’ordine che procede
qualche cadenza dell’indugio eterno.

Vincenzo Cardarelli
(1887 – 1959)


giovedì 2 luglio 2009

La Fiera dell'Aglio

Il 2 luglio di ogni anno si svolge a Vessalico, piccolo comune dell'entroterra di Albenga, la settecentesca Fiera dell'Aglio. E' un aglio antico, che sopravvive grazie a pochi e cocciuti agricoltori che lo coltivano in minuscoli appezzamenti abbarbicati in montagna, tramandandosi i bulbi da generazioni, così come la tecnica di coltivazione e quella di confezionamento.
Le teste di aglio non sono recise dalla piante, nè mondate dal ciuffo, ma confezionate in lunghe reste (trecce), operazione che si può svolgere solo la sera o la mattina quando le teste d'aglio sono più umide e le foglie non si spezzano.
E reste, e teste, e dòuse (le trecce, le teste, gli spicchi) sono i termini dialettali pertinenti all'aglio.
L'aglio di Vessalico ha un aroma delicato, un sapore intenso e leggermente piccante e, soprattutto, un'estrema conservabilità e digeribilità.
E' un prodotto tutelato dallo Slow Food.
E "tra i pochi e cocciuti nonchè vecchi" agricoltori, ne ho fotografato alcuni:


Ermanno

Marì (1937) e Paolo (1921)

Nella splendida cornice che sempre offre una fiera, ho riassaporato il piacere di tornare, dopo più di 25 anni, a Vessalico, luogo d'incontro tra tantissime persone della provincia di Imperia e di Savona.

Proprio un bel regalo, per il quale ringrazio Gian Paolo e Fiorella, miei compagni di viaggio.


mercoledì 1 luglio 2009

L'orto-giardino di Fiorella e Gian Paolo

Agapanthus tra due siepi di rosmarino

Il nome agapanto (Agapanthus) deriva dal greco agàpe (amore) e ànthos (fiore).
E' di colore blu cielo oppure bianco ed è raccolto come a formare un grande ombrello: lo stelo nudo ha una riserva d'acqua che gli permette di resistere alla calura estiva; il bulbo da cui nasce è affatto esigente, si adatta a qualsiasi terreno e dalla sua umile condizione regala uno dei più prosperosi fiori estivi, sfidando calore e siccità.

Pianta di basilico

Fiorella e Gian Paolo, miei carissimi amici, abitano a Vallecrosia: la loro casetta, dotata di un meraviglioso orto-giardino, è circondata da condomini, ma stando in mezzo ai fiori e alle piante ci si dimentica di essere in città...

Lavanda

Vivono, in promiscuità, fiori, ortaggi e piante da frutta e le api hanno di che divertirsi: finita una fioritura ne inizia un'altra e la sensazione della continuità della catena biologica sembra garantita...

Albicocche

Le albicocche sono mature, abbondanti, grandi e buonissime: succedono, in ordine di tempo, alla maturazione delle ciliegie, la cui pianta è enorme e da tempo aspetta che Alberto Cane vada a fotografarla, dato che necessita di persona tecnicamente esperta vista la sua dimensione...
Anche quest'anno la produzione ha superato i 200 kg di frutti!

Ci sono le rose...

...le viole del pensiero...

...i papaveri...

...le pesche...

...e le piante di zucchine, varietà "trombetta di Albenga", con le quali si potranno preparare deliziose "torte verdi", tipico piatto ligure dell'estate, molto diffuso soprattutto nel Ponente.
Ed infine...

Fiorella e Gian Paolo

...ci sono anche loro, a cui facciamo tanti complimenti per questo piccolo paradiso che hanno creato e che, suppongo, diverrà ancora più bello, visto che, da ieri, Gian Paolo ha concluso la sua attività di professore alle scuole medie ed è andato in pensione.
"Date da fà, prufessù!"