venerdì 30 aprile 2010

Primo Maggio

Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo

Il primo maggio è la Festa dei Lavoratori.
Questa data è stata scelta per ricordare le lotte operaie, combattute per ottenere il diritto d'orario di 8 ore al giorno come limite legale dell'attività lavorativa.
Il Quarto Stato (1901) di Giuseppe Pellizza da Volpedo, rappresenta un gruppo di lavoratori scioperanti ed è diventato simbolo delle lotte sindacali. (Museo dell'Ottocento della Villa Reale di Milano)
"Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire"
Questo fu lo slogan coniato nel 1855 in Australia che rappresenta gran parte del movimento sindacale organizzato del primo Novecento.

Oggi ci sono troppi lavoratori senza lavoro: mi auguro che per loro questa giornata non sia peggio di tante altre.

martedì 27 aprile 2010

Quello che non ho


Pur vivendo in campagna, buona parte del paesaggio ligure non offre questo tipo di verde.
E' un vero peccato, perchè è davvero rilassante e rigenerante. E' una delle cose che mi mancano e che ogni tanto ne vado alla ricerca, soprattutto nel vicino Piemonte.
Il parco è un luogo meraviglioso. Stare in mezzo agli alberi alti, ascoltare il silenzio o il canto degli uccelli e assaporare quella particolare quiete è uno dei doni più belli che la Natura ci offre.
Una quasi-perfezione.

lunedì 26 aprile 2010

Effetti collaterali dopo la Liberazione


Dilagava, all'epoca, la fama di "mangiapreti" per i comunisti e la curia prese le sue precauzioni.
Peccato che in quella stessa regione i demonizzati furono per lungo tempo la maggioranza e, per molti motivi, un esempio.
Sullo stato delle cose attuali, invece, ognuno si faccia la propria riflessione.
La Resistenza rimane un dato di fatto ed un insegnamento.

domenica 25 aprile 2010

25 aprile - L'augurio di Italo Calvino

Coprifuoco, la truppa tedesca
la città dominava, siam pronti :
chi non vuol chinare la testa,
con noi prenda la strada dei monti !

Silenziosa, sugli aghi di pino,
fra spinosi ricci di castagna,
una squadra, nel buio mattino,
discendeva l'oscura montagna.... ......... .

La speranza era nostra compagna,
assaltar capisaldi nemici,
procurandoci l'armi in battaglia,
scalzi, laceri eppure felici !

Avevamo vent'anni e, oltre il ponte,
oltre il ponte ch'è in mano nemica,
scorgevam l'altra riva, la vita........ .....
Tutto il bene del mondo, oltre il ponte !

Tutto il male avevamo di fronte,
tutto il bene del mondo nel cuore,
a vent'anni la vita è oltre il ponte,
oltre il fuoco comincia l'amore !

Vedevamo a portata di mano,
oltre il fosso, il cespuglio, il canneto,
l'avvenire di un mondo più umano
e più giusto, più libero, lieto....... .........

Ormai tutti han famiglia, hanno figli
che non sanno la Storia di ieri........ ....
io son solo, e cammino fra i tigli,
o ragazza che allora non c'eri....... ........

E vorrei che quei nostri pensieri,
quelle nostre speranze di allora,
rivivessero in quel che tu speri,
o ragazza color dell'aurora !

Italo Calvino (1923 - 1985)

mercoledì 21 aprile 2010

Ritratto di famiglia

La famiglia Mazzini:
Dino, Domenico (Mengo), Pia, Rina,
Iole con i fiori in mano (mia mamma),
Fernanda (in braccio a Pia) e Baruffo (il cane)


Nel 1930 a Suviana, in provincia di Bologna, la famiglia Mazzini posa per questa fotografia, forse l'unico ritratto in cui peraltro manca Bruna, la figlia più vecchia.
Sono tutti molto seri, mia mamma sembra pure un pò spaventata...
Cinque figli, il lavoro dei campi, la prima guerra mondiale alle spalle, la campagna d'Africa alle porte, cui Mengo parteciperà e porterà al suo ritorno delle banane rimaste nei ricordi dei figli come qualcosa di eccezionale, la seconda guerra mondiale di lì a poco.
Erano seri perchè farsi scattare una foto poteva essere anche preoccupante, in ogni caso la loro vita scorreva piena di sacrifici e di fatica. Infatti i figli, appena superati i quindici anni partivano per altri lidi, dove altri parenti che li avevano preceduti potevano farli lavorare a servizio presso qualche famiglia e, nello specifico, a confezionare i cesti di canna spaccata per l'esportazione dei fiori, quindi a Sanremo.
Che vita dura che hanno fatto... Giornate infinite di lavoro, nostalgie struggenti quando erano così lontani da casa, disagi nel trovarsi in case di ricchi signori non conoscendo quasi nulla dei loro modelli di vita... E poi la guerra, che li ha sballottati da una parte e dall'altra senza nessun punto di riferimento...
E noi ci lamentiamo...
Emiliani, lavoratori, brava gente, semplici, umili e di gran cuore.
Maestri.

lunedì 19 aprile 2010

Il glicine

Il glicine della Biblioteca Civica Internazionale di Bordighera

Lo spettacolo più bello di questo periodo è la fioritura del glicine. Girando per Bordighera se ne vedono parecchie piante e quelle macchie viola chiaro regalano allo sguardo tutta la loro bellezza.

Tronco del glicine della Biblioteca di Bordighera

Gli esemplari di piante più vecchi sono spettacolari: notevole è senz'altro questo della Biblioteca di Bordighera, anche se quello del Museo Bicknell è più maestoso, come avevo postato qui.

I grappoli del glicine esplodono in ogni minimo verde germoglio presente, anche se vicinissimo al fusto legnoso: spettacolare contrasto tra la delicatezza del fiore e la rusticità del tronco.

Siepe di glicine a Bordighera

Vedere improvvisamente una cascata di glicine, spazza via ogni pensiero e l'anima si rinfranca: una sensazione di leggerezza immediata e di sollievo dalle angustie, benefici immediati della bellezza!

La mia giovane pianta

Dopo il massacro dell'anno scorso, documentato qui, la giovane pianta ha fatto quel che ha potuto, anzi, forse fin troppo: buona parte dei suoi talci erano stati violentemente recisi e nell'insieme la portata della pianta è pressochè dimezzata. Tuttavia, non ha mancato di esprimersi, e di questo gliene sono profondamente grata.

Il pallore del glicine della mia pergola

Il colore pallido, invece, è dovuto al terreno, che è molto calcareo e non facilita l'assorbimento del ferro di cui la pianta ha bisogno: occorre correggere la carenza e provvederò al più presto.
Ha la vita dura, il mio glicine, ma lo aiuterò: per quello che sa offrire, se lo merita!

venerdì 16 aprile 2010

Altri tempi

Giovani fanciulle negli anni Cinquanta

Oggi sono andata a casa del mio amico Oscar, che mi aveva invitato per un caffè: era piovuto e la giornata lavorativa era stata interrotta, visto che adesso è tempo di potatura.
Mentre ce la raccontavamo, ha pensato bene di tirar fuori un bel pò di fotografie. Tra quelle vecchie e le più recenti ne ho scorso davvero tante, mettendone parecchie da parte perchè mi interessava scansionarle.
Tra le altre, c'erano queste tre che pubblico. Sono ragazze degli anni Cinquanta, di cui Ada, la mamma di Oscar, è la seconda da sinistra seduta per terra.
Non mi considero particolarmente nostalgica, ma quando vedo certe vecchie immagini mi pare di cogliere una poesia ed una sospensione particolari.

Ada Amalberti

Ada è sempre stata ed è tuttora bella, benchè abbia superato la settantina. Chissà come si creavano le situazioni per scattare foto come questa... In fondo non c'era la disinvoltura di adesso e neppure "circolavano" tanti apparecchi fotografici... Penso che ogni volta che rivedrà queste foto, ricorderà per filo e per segno tutto quello che successe quel giorno...

Primavera di altri tempi - Ada e le pratoline

Sarà che il contatto con la natura si è perso molto, sarà che il mondo è stato stravolto e reso molto più artificiale di un tempo, sarà che la fretta e i modi di essere nella vita sono profondamente cambiati, sarà che tutto ciò che appartiene al passato assume automaticamente un fascino, ma ogni volta che guardo vecchie fotografie trovo che schiudano la bellezza fine a se stessa: attimi puliti.

martedì 13 aprile 2010

Smettere di mangiare

Punto di partenza: i piedi

Ebbene sì, ho deciso di fare come Alberto Cane e celebrare i mesi già trascorsi durante i quali siamo riusciti a combattere un vizio: per lui la sigaretta, per me la forchetta.

13 ottobre 2009 - 13 aprile 2010
meno venti chili in sei mesi

Il post è anche uno strumento di controllo, perchè dare un "rendiconto" di tanto in tanto mi aiuta a non perdere la rotta, anche se ho interpretato quest'esperienza non come una dieta, ma come una disciplina alimentare.
Il merito è da attribuirsi sostanzialmente alla Reflessologia e ai consigli che ho ricevuto, primo tra tutti la tanto attesa risposta ad una domanda che mi ponevo da tempo: "Perchè nella mia famiglia, considerando la linea di ascendenza paterna e nonna paterna, sono stati e sono io tuttora sovrappeso?"
I miei piedi hanno "rivelato" una insufficienza pancreatica, cosa che non mi è stato difficile appurare visto che un fratello di mia nonna è stato diabetico per buona parte della sua vita e mio padre se ne è andato a causa di un tumore al pancreas. Potevo arrivarci da sola, mi direte, ma a volte si ha bisogno di sentirsi dire le cose, soprattutto da una persona che non sa nulla della tua vita e non ha davanti a sè nè analisi del sangue, nè glicemie monitorate, nè fotografie dei tuoi parenti. E così è stato.
Da quel momento, oltre ad abbandonare i soliti formaggi tanto avversi al dimagrire, ho pure messo da parte buona parte di carboidrati, dato che il mio signor pancreas non si decideva a elaborarli a dovere.
Frutta, verdura, proteine animali, pane e pasta integrali (non oltre il pasto di mezzodì), cioccolato fondente (tanto, peraltro) per non mortificare la voglia di dolce, yogurt intero lontano dai pasti in dosi anche massicce mi hanno permesso questa rinascita corporea, con muscoli tonificati dato che prima mangiavo pochissima carne o pesce. Non ho mai pesato nulla, ho usato i condimenti come sempre, quindi non ho limitato nè rinunciato all'olio di oliva taggiasca del mio sito e mi sono accorta che, a queste condizioni, posso mangiare così finchè campo, perchè le cose a cui rinuncio mi farebbero solo male: oltre ad ingrassare, mi provocherebbero pesantezza e gonfiore.
Essere trattati secondo i crismi delle medicina olistica è davvero una gran cosa: finalmente una persona si sente considerata nel suo insieme psico-fisico-emotivo e non a pezzetti, come purtroppo accade nella medicina ufficiale.
Il mio vistoso risultato ha messo in moto la macchina: sono una quindicina, ormai, le persone che hanno intrapreso lo stesso percorso con la stessa persona, buona parte di loro per risolvere problemi di sovrappeso.
Speriamo bene...

domenica 11 aprile 2010

Democraticamente

Renata Polverini

Quando ho visto questa foto mi è venuta in mente la legge Scelba, ovvero la legge 645 del 20 giugno 1952.
Da Wikipedia:
La "riorganizzazione del disciolto partito fascista", già oggetto della XII disposizione transitoria della Costituzione, si intende (ai sensi dell'art. 1 della citata legge) riconosciuta «quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista».

sabato 10 aprile 2010

Panorama

Il campanile vecchio di Vallebona

L'altro giorno due gabbiani si godevano il panorama dal tetto del vecchio campanile di Vallebona: gli uccelli non hanno problemi a posizionarsi nei posti migliori per godersi la vista.


Non sono molti anni che i gabbiani "frequentano" la nostra vallata: pur essendo molto aperta ed il paese a soli tre chilometri dal mare, non era loro abitudine risalire il torrente e venirci a trovare. mentre in altre vallate più profonde da sempre ne sono visitatori.
Pare che questa abitudine sia subentrata dopo che hanno scoperto, in aperta campagna, il luogo dove un noto ristorante locale riversa gli avanzi della ristorazione: mica scemi...


Approfitto per pubblicare, allora, la foto-tessera di Vallebona: arrivando alle porte del paese si notano subito i due campanili, quello vecchio e, per così dire, quello nuovo, alto mt. 53 + 3 compresa la croce in ferro battuto. Dev'essere il più alto della provincia di Imperia, ma sarebbero opportuni una misurazione e un confronto con altri esemplari per averne la certezza. Sarebbe un piccolo prestigio che lo valorizzerebbe: che cosa aspettiamo, allora?

mercoledì 7 aprile 2010

Iniziano...


...le prime lucertole a girovagare sui muri a secco, a cercare il calore del sole, auspicando l'arrivo della bella stagione che fa fatica ad ingranare la marcia.
E la sera si sentono le prime rane gracidare. I loro concerti sono tipici, in questo periodo, ma bisogna ammettere che sono ben poche quelle che finora osano esibirsi.
La Primavera, intanto, tarda ad arrivare...

sabato 3 aprile 2010

Uova... profumate

Uova di Pasqua pensate e realizzate da Goran Guglielmi

Solitamente il produttore ha l'attitudine a relazionarsi col proprio prodotto senza andare tanto per il sottile: la quantità di merce da maneggiare è tanta e spesso non è facile pensare come venga utilizzata o destinata ai consumatori.
Si sa che la ginestra accompagna fiori a stelo nudo, tipo il tulipano o il ranuncolo, o è presente nelle varie tipologie di bouquet creati con la fantasia dei fioristi.

Ginestra in colorazione azzurra

Ma Goran, giovane produttore e grande appassionato di questo fiore, ha sperimentato questo utilizzo: ha preso delle uova sode, della termocolla ed ha rivestito le uova di fiorellini di ginestra nelle varie colorazioni.

Ginestra in colorazione arancione

Il risultato è bello: i colori sono allegri e le uova... profumate, ma più che altro è originale la creazione, che nessuno fino ad ora aveva mai pensato di realizzare.

Ginestra bianca, suo colore naturale

Mentre si lavora càpita spesso di scervellarsi per trovare delle idee che possano far veicolare questo articolo con maggiore interesse. In realtà, viste le ingenti quantità prodotte nel distretto di Sanremo, la ginestra si presume sia abbastanza conosciuta, o per lo meno copra una sostanziale fetta di mercato.
Il Paese in cui è meno nota, tuttavia, è l'Italia, mentre nel centro e nord Europa è da più di mezzo secolo un articolo di largo consumo ed interesse.

Ginestra in colorazione rossa

Pensando all'andamento negativo di questa stagione, sono arrivata alla conclusione che le cause possano essere sostanzialmente due: la crisi economica che investe tutti i paesi sviluppati e il fatto che il mercato di questo fiore sia quasi totalmente in mano agli Olandesi, i quali si possono permettere di fare il bello e il cattivo tempo sulla nostra pelle, visto che a loro interessa soltanto massimizzare i profitti.

Ginestra in colorazione verde

Comunque Goran ha avuto una bella idea ed avendola pubblicata su facebook mi auguro che la rete di fioristi e fiorai con cui è collegato possano adottarla...

Ginestra in colorazione gialla

Infine, Buona Pasqua a tutti voi con le uova... profumate!