mercoledì 26 giugno 2013

Potature degli alberi

Mentone, Francia

Che la flora mi appassioni più della fauna è un dato di fatto: il mio sguardo è sempre attratto dalle piante in ogni stagione e, in particolare, quando sono soggette alla potatura. Devo ammettere che i Francesi sono sempre all'altezza del compito: difficilmente mi capita di vedere dei lavori eseguiti malamente.


Anche le rifiniture sono curate in modo ineccepibile: ogni taglio interno alla pianta o sul tronco è eseguito con precisione, anche se al nuovo germogliare si ripresenteranno ciuffi di polloni che a loro volta verranno tolti alla potatura successiva.


Le piante così ben ripulite e arieggiate mostrano il meglio di sé anche quando sono "nude" e "capitozzate", ma questo altro non è che il preludio ad una nuova vegetazione sana e florida.

Tamerici in via Tacito, Ventimiglia

Ecco invece di che cosa siamo capaci noi Italiani: i polloni delle tamerici non hanno di certo avuto lo stesso raffinato e competente trattamento degli ippocastani francesi.


Io non riesco a spiegarmi come si possano trattare in questo modo le piante: si presume che siano "gente del mestiere" coloro che hanno agito in questo modo e, per giunta, pagate.


Neanche l'ultimo degli imbecilli potrebbe compiere una violenza di questo tipo.
Non ho parole, mi sento offesa, lesa, violentata come la pianta stessa.
Incompetenti, ignoranti, incapaci. 
Che vergogna.

Le foto di Via Tacito mi sono state inviate da Marco Lorenzi, 
che ben conosce il mio amore per le piante.


sabato 22 giugno 2013

Dal cassetto



Volevo appenderla a un muro della stanza.

Ma l'umidità del cassetto l'ha guastata.

Non la metto in un quadro questa foto.

Dovevo conservarla con più cura.

Queste le labbra, questo il viso...
ah, per un giorno solo, per un'ora
solo tornasse quel passato.

Non la metto in un quadro questa foto.

Mi fa soffrire vederla così guasta.

Del resto, se anche non fosse guasta,
che fastidio badare a non tradirmi...
una parola, o il tono della voce...
se mai qualcuno mi chiedesse chi era.

Costantino Kavafis (1863-1933)

da PensieriParole

domenica 16 giugno 2013

Mercurio

Mercurio nell'astronomia

Mercurio è il pianeta più vicino al Sole e l'ottavo, per dimensioni, del Sistema solare, con un diametro inferiore alla metà di quello della Terra. Insieme a Venere e Marte fa parte di quei pianeti rocciosi denominati terrestri. Mercurio ha una densità appena inferiore a quella terrestre, e presenta una superficie ricca di crateri, molto simile a quella della Luna. Il pianeta è secco, molto caldo e pressoché privo di atmosfera. Non ha satelliti, né un sistema di anelli.
A causa della minore massa, la sua forza di gravità risulta inferiore a quella terrestre, e pari a circa un terzo di quella del nostro pianeta. Per fare un esempio, un oggetto che sulla Terra pesasse 100 chili, su Mercurio ne peserebbe 38: che meraviglia!

Mercurio nel mito
Mercurio nella mitologia

Il nome del pianeta deriva da quello dell'omonima divinità romana, in latino Mercurius corrispondente del dio greco Hermes messaggero degli dèi e raffigurato solitamente con le ali ai piedi. Il pianeta deve probabilmente la sua identificazione con il dio greco alla sua caratteristica di muoversi nel cielo più velocemente rispetto agli altri pianeti. I Romani fecero poi derivare il nome dai termini merx (merce), mercator (mercante) mercari (acquistare, comperare).
Secondo la mitologia era considerato figlio di Giove e di Maia, e in latino divenne "Mercurius", Mercurio. Era considerato il messaggero degli dei ed era considerato il dio dell'eloquenza, dei poeti e dei commercianti.


Mercurio nell'astrologia

In astrologia, Mercurio rappresenta l'intelligenza, l'astuzia, l'eloquenza, la rapidità nell'agire.
Nel linguaggio astrologico il mito si collega al lavorio che avviene nella nostra mente: sempre attiva, mobile, pronta ad escogitare mille strategie. 
Per esser più precisi lui riguarda le funzioni della mente e incarna il potere d’interpretare la realtà circostante e di formarsi un’idea, un concetto, di ciò che si osserva.

Deriva da Mercurio la capacità di apprendere, ma il suo modo di imparare è conseguente ad un’osservazione distaccata dei fatti. Lui non si forma un’opinione perché questa funzione appartiene ad altri pianeti, è dunque un pianeta “amorale” ossia non ha una morale preconcetta in sé e questo facilita la sua funzione di messaggero e gli consente di trasportare e diffondere le idee senza metterci nulla di suo. 
Non ha una sua polarità: è definito androgino perché non è né maschile né femminile. Una funzione mercuriale è quella di saper entrare in relazione con gli altri, ossia di rapportarsi ad altre persone in modo libero e aperto. Se Mercurio riceve delle dissonanze è molto probabile che ne derivi un atteggiamento diffidente o timido. Come metallo rappresenta proprio il mercurio e dal quale prende il suo esser mobile, sfuggente, imprendibile.  
La funzione di messaggero degli dei entra in funzione anche come intuizione quando la mente discorsiva e pratica riesce ad attingere informazioni da quella intuitiva. 
E' il pianeta del segno dei Gemelli. Mi è sempre stato simpatico, così gli ho dedicato un post. Inutile dire che mi riconosco nelle sue caratteristiche anche se quelle negative mi son guardata bene dallo scriverle!