domenica 27 ottobre 2013

All'ennesima potenza

Lo sferisterio Augusto Manzo 
di Santo Stefano Belbo (Cn)

Immancabile l'appuntamento di fine ottobre con la finalissima di serie A di pallone elastico: quest'anno si svolge a Santo Stefano Belbo, nel cuore delle Langhe, paese natale di Cesare Pavese, luogo in cui mi reco col fido amico Paolo.


Di campionissimi il pallone elastico ne ha visti diversi: indubbiamente Augusto Manzo è stato uno di loro, avversario storico del ligure Franco Balestra, Francù. Ad Augusto Manzo è dedicato lo sferisterio e la lapide alla memoria posta all'interno di esso.


Un rito insolito: prima di iniziare la partita viene stesa una grande bandiera italiana al centro campo. D'altronde è in palio il titolo nazionale e il riferimento è più che calzante.


Tradizione alle finali, è recarsi al campo appena aprono i cancelli al fine di procacciarsi posti a sedere di proprio piacimento: ma è l'ora di pranzo, per cui bisogna andare equipaggiati...


Ognuno si organizza come meglio crede, l'importante è che ci sia buon vino da bere, d'altronde siamo in Piemonte...


...e il buon vino c'è...


...barbera di ottima qualità...


...nonostante i bicchieri siano di plastica...


...piuttosto anche piccoli, 
quelli da caffé...


...ma ci sono e ci sono anche 
le paste di meliga da inzuppare.

Roberto Corino e Bruno Campagno

E' la partita di ritorno tra Roberto Corino e Bruno Campagno: quella di andata è stata una delle partite più belle della stagione, ma quella di oggi non gli fa onore. All'inizio forse si pensava di poter rivedere un incontro all'altezza di una finalissima, ma ben presto la superiorità della Canalese ha dato ad intendere che per la Sanstefanese c'erano poche chances.


Gli arbitri sono a colloquio durante un time-out e noi del pubblico, pigiati come da tradizione alle finalissime, commentiamo con gli occasionali vicini le sorti dell'incontro, un po' delusi di non poter vedere quello spettacolo emozionante che le belle partite solitamente regalano.

Bruno Campagno (1989)

Questo ragazzo ha meritatamente vinto il massimo campionato di pallapugno. Tre anni fa dissi in questo post E' giovane, ma crescerà, l'anno successivo l'ho visto Crescere, quest'anno si è espresso all'ennesima potenza: la forza è la sua qualità più evidente, ma la facilità con cui riusciva ad imprimerla alla palla ha davvero stupito tutti. Sarei curiosa di sentire cosa pensano i vecchi campioni che ieri erano ad assistere alla partita, ma sono sicura che direbbero che è uno dei giocatori più potenti di tutti i tempi. Con quel passo e quella forza che esce dalle sue braccia , indubbiamente farà molta strada.
Bravo Bruno, hai lavorato veramente tanto.


giovedì 24 ottobre 2013

Della paura della morte individuale

Carlo Cassola (1917 - 1987)

Il 9 luglio 1955, Albert Einstein, insieme a sette scienziati premi Nobel tra i quali Bertrand Russell, aveva firmato il suo messaggio all'umanità che concludeva: "Noi rivolgiamo un appello come esseri umani a esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto. Se sarete capaci di farlo, vi è aperta la via di un nuovo paradiso, altrimenti è davanti a voi il rischio della morte universale."
Alla lettera Carlo Cassola si era dimenticato di tutto il resto, di tutte le appartenenze per diventare, secondo l'appello di Einstein, un intellettuale organico all'umanità. Come ai mistici, anche a lui fu data in premio la piena indifferenza per la propria sorte. "La paura della morte - dichiarò in un'intervista - è una paura egoistica. Io la provavo quando mi occupavo solo di me stesso, non anche degli altri. Adesso che mi occupo solo degli altri, la paura della morte individuale è svanita."

Carlo Cassola, Ultima frontiera, Saggistica Bur, RCS Rizzoli libri spa, Milano, 1988, quarta di copertina.

domenica 20 ottobre 2013

Fontane e l'epopea dell'esercito scalzo


Quest'oggi, a Fontane, frazione di Frabosa Soprana in provincia di Cuneo, si è svolta una manifestazione organizzata dalla sezione A.N.P.I. di Ventimiglia per ricordare un importante avvenimento accaduto durante la Resistenza


In un cornice tipicamente autunnale, Fontane ci ha accolto nel migliore dei modi, curando nei minimi particolari un evento che forse aspettava di celebrare da quasi settant'anni...

Ritrovo di alcuni partigiani liguri

La storia è toccante: il 17 ottobre del 1944 più di 1000 partigiani liguri in fuga raggiunsero questo paesino di 700 anime risalendo le montagne per sfuggire ai nazifascisti, e vi arrivarono in condizioni disperate. Alcuni avevano i pantaloni corti, alcuni erano scalzi o con le scarpe distrutte; avevano armi pesanti da trasportare, avevano perso nel tragitto alcuni loro compagni feriti a morte, avevano fame e freddo perché sui valichi era già scesa la neve. E questa piccola comunità aprì loro le porte delle case, delle stalle, dei fienili, insomma di ogni luogo possibile per dar loro accoglienza.


La piazza principale è dedicata a Giò Bersezio: egli fu parroco di Fontane dal 1907 al 1947 e, oltre ad essere testimone di quell'episodio, lasciò un diario in cui raccontò quanto accadde.
Fontane è un paese alle cui spalle ci sono le montagne: la strada carrozzabile si ferma, ma la montagna ha i suoi sentieri, i suoi valichi, quelli che permisero ai partigiani liguri di raggiungere la salvezza. Rimasero lì per 20 giorni, durante i quali poterono riorganizzarsi: ricevettero vitto e alloggio, abiti e le donne confezionarono per loro calze di lana spessa affinché non patissero il freddo.

Alcuni partigiani che raggiunsero Fontane nel 1944

"Garibaldi e Fernandel"
al secolo Gaminera e Genari 

Dantilio

Dantilio Bruno ha fermamente voluto questa giornata: era doveroso celebrare il gesto che la comunità di Fontane ha compiuto durante la Resistenza. Alcuni partigiani, finita la guerra, avevano mantenuto i rapporti con le famiglie presso le quali erano stati ospitati, ma ad un gesto significativo come quello odierno nessuno aveva ancora provveduto: meglio tardi che mai. La sua relazione dettagliata ed esaustiva ci ha consentito di conoscere un pezzo di grande umanità della storia della Resistenza, perché l'accoglienza poteva essere anche innata tra quella gente, ma il rischio a cui si sono esposti era altissimo.
Di seguito gli interventi che si sono susseguiti:

Mario Genari (1921) 
e la senatrice Donatella Albano

Anna Siccardi figlia del partigiano Nino Siccardi

La pergamena consegnata al sindaco 
di Frabosa Soprana, Iole Caramello 
ed il vice-sindaco Aldo Peirano, 
che ha curato con molta dovizia l'iniziativa

I gagliardetti dell'A.N.P.I di Mondovì
e del Comune di Frabosa Soprana

I sindaci di tutti i comuni della Val Corsaglia
e le Crocerossine in alta uniforme

Delegazioni degli Alpini della zona

Le rappresentanze della Liguria

I presenti venuti dalla Liguria...

...insieme ad alcuni dei pochi abitanti rimasti a Fontane.

A fine manifestazione si canta Bella ciao...

...e naturalmente Fischia il vento.
(A sinistra Carlo Gallinella,
colonna dell'A.N.P.I di Ventimiglia)


Mi colpisce questa scritta in occitano: è il bar del paese, entro e chiedo aiuto per la traduzione. "Questo è il luogo per fare gruppo" mi dicono, "Bellissimo" rispondo io...


Poi il mio sguardo si posa sulla bandiera italiana che sventola nella nebbia e penso: "Speriamo che in quel luogo in cui si fa gruppo ci siano ideali degni della storia dei loro antenati per salvare quel tricolore". 
E' stata una bellissima giornata, ricca di valori e molto toccante. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e soprattutto Gianpaolo e Dantilio che mi hanno coinvolto sin dall'inizio affinché anch'io fossi presente.

martedì 15 ottobre 2013

Per una donna

Pierre Auguste Renoir - La colazione dei canottieri (part.)

"Lei era diversa, sembrava che nemmeno poggiasse i piedi per terra quando camminava. Aveva quell'aria sognante ma i suoi occhi erano attenti. Era dolce ma sapeva allontanarti con uno sguardo, era piena di "quel non so che"; aveva un mondo dentro che teneva ben nascosto, e lui ne era affascinato. Non sapeva mai cosa aspettarsi, e era bella, non bella da esposizione ma bella da amare, da stringere forte, da riderci insieme, da scherzare come due bambini. Era piccola, da abbracciare con cura, e faceva paura, il suo sorriso esagerato non copriva il dolore in fondo ai suoi occhi... e lui, perdendosi in quegli occhi, non avrebbe potuto fare altro che andare via e dannarsi l'anima per il resto dei suoi giorni, o innamorarsene perdutamente."


Vjollca Lika

mercoledì 2 ottobre 2013

Ringrazio


Ringrazio riconoscente 
il vento e la pioggia, 
la neve e il sole, 
ogni albero, 
l'acqua che canta 
sotto il ghiaccio 
dei fiumi gelati, 
le montagne e le valli, 
la fredda terra 
e la calda erba, 
la luce e l'oscurità, 
le creature, 
la poesia, la musica, 
la fotografia, 
la famiglia, gli amici, 
il dono e il mistero 
della mia vita, 
e l'eterno.


Tao