venerdì 28 marzo 2014

Per Marisa Amalberti De Vincenti

Ieri pomeriggio ci ha improvvisamente lasciati la Signora Marisa Amalberti De Vincenti, istitutrice del Premio di Poesia dialettale Intemelia "U Giacuré". 
L'Associazione culturale A Cria di Vallebona esprime il suo profondo dispiacere per la perdita di una persona che tanto ha dato alla cultura locale e ringrazia Marisa per aver concesso la fiducia all'associazione di continuare il concorso, che nobilita sia A Cria, sia Vallebona.
Il vuoto della sua presenza in Piazza dell'Oratorio la sera della premiazione sarà compensato dall'immenso impegno che Lei ha messo nelle 25 edizioni di poesia dialettale, patrimonio del popolo dell'estremo Ponente Ligure e zone francofone confinanti. 
Buon viaggio, Marisa, e grazie infinite.



E Tu, anima mia,
che un mattino,
all'alba te ne andasti
all'improvviso
senza dir nulla, 
senza salutare, 
per vivere nella luce
e nella pace, 
in un mondo senza angosce
né dolore,
se puoi, ti prego,
veglia sui miei passi,
se puoi, Amore,
non mi abbandonare.

Marisa Amalberti De Vincenti (1928 - 2014)

domenica 16 marzo 2014

La musica


Spesso è un mare, la musica, che mi prende ogni senso!
A un bianco astro fedele,
sotto un tetto di brume o nell'etere immenso,
io disciolgo le vele. 

Gonfi come una tela i polmoni di vento,
varco su creste d'onde,
e col petto in avanti sui vortici m'avvento
che il buio mi nasconde. 

D'un veliero in travaglio la passione mi vibra
in ogni intima fibra;
danzo col vento amico o col pazzo ciclone
sull'infinito gorgo.

Altre volte bonaccia, grande specchio ove scorgo
la mia disperazione!


Charles Baudelaire (1821 - 1867)



sabato 8 marzo 2014

giovedì 6 marzo 2014

Coincidenze

Bologna - Via dell'Indipendenza

Per definizione, Coincidenza è l'accadere simultaneo e fortuito di fatti e circostanze. Da quando Lucio Dalla esordì a suo tempo con la canzone 4 marzo 1943 avevo inevitabilmente notato che quella data coincideva con quella del matrimonio dei miei genitori, anche se era diverso l'anno, ovvero il 1944: tuttavia, in ballo, erano sempre gli stessi numeri 4-3-43 e 4-3-44...

Salumeria bolognese

Lucio nacque a Bologna e mia mamma nella provincia di Bologna. La particolarità da sottolineare sta nel fatto che entrambe le nostre mamme hanno lo stesso nome: si chiamano Iole.

Il fruttivendolo

La prima strofa della canzone recita: "Dice che era un bell'uomo e veniva dal mare..." e mio padre, ligure, era un bell'uomo e veniva dal mare...

I tortellini!

Sono stata poche volte a Bologna, ma l'opportunità, di cui dicevo nel post precedente ha creato un'ulteriore coincidenza: la mattina del 3 marzo sono partita dalla Liguria col treno per recarmi a Bologna, così come lo stesso giorno, settant'anni fa, era partito mio padre per andare a Porretta Terme per sposare mia mamma all'indomani!


Via D'Azeglio, 15 - Bologna
Abitazione di Lucio Dalla

Grazie all'ospitalità dei cugini che ho a Bologna, ho pernottato presso di loro e all'indomani, prima di tornare a casa, sono andata in via D'Azeglio, dove abitava Lucio. La casa non è ancora aperta al pubblico e ne ho soltanto fotografato l'ingresso e, passeggiando, ho ripercorso i suoi luoghi, ho ripensato alle sue canzoni, ho "rivisitato" il suo personaggio: era il giorno del suo compleanno ed ero... 


...sotto casa di Lucio, come il titolo delle molte locandine affisse nella via, che pubblicizzavano la notte bianca a lui dedicata a partire dal tardo pomeriggio.

Piazza Maggiore - Bologna

Io non so esattamente che significato abbiano le coincidenze, forse non ne hanno proprio, se non quello di accomunare eventi distanti tra di loro in una sorta di affinità. Oppure sono un mezzo per sentire un legame più personale, una compartecipazione con qualcuno o con qualcosa che comunque avvalora la propria esistenza e il proprio esserci.
Lasciandomi alle spalle, sotto la pioggia, la sua amata Piazza Maggiore, mi sono incamminata verso la stazione, ringraziando Bologna la dotta, Bologna la grassa, ma soprattutto Bologna la Cara, come il titolo di una delle sue più belle canzoni.

mercoledì 5 marzo 2014

Vermeer a Bologna


A volte le situazioni "prendi e vai" sono l'ideale per raggiungere scopi interessanti senza doverci pensare su chissà quanto... Da una telefonata con un'amica di Udine mi sento dire che andrà a Bologna per la mostra Da Rembrandt a Vermeer, capolavori del Mauritshuis ovvero la Golden Age olandese. C'è in ballo La ragazza con l'orecchino di perla, una delle tre opere d'arte più note, più amate, più riprodotte insieme alla Gioconda di Leonardo e a Urlo di E. Munch. 
La tentazione è stata forte, ho preso e sono andata: lei arrivava da est ed io da ovest per incontrarci in quel crocevia che si chiama Bologna... ma che bello!

Diana e le sue ninfe, 1655 - Jan Vermeer

Il carattere specifico dei quadri di Vermeer e dei suoi contemporanei riflette la cultura medio-borghese dell'Olanda del XVII secolo. 

Veduta di Deft, 1661 - Jan Vermeer

I paesaggi, i soggetti casalinghi e il forte senso di realismo caratteristico del loro stile, affascinava i collezionisti privati dell'epoca, per lo più mercanti, panettieri, birrai, che esponevano i quadri nelle loro abitazioni chiedendo sempre nuovi soggetti.

Paesaggio boschivo, 1665 - Meindert Hobbema

Paesaggi che tralasciano di evidenziare l'attività lavorativa e che inducono alla contemplazione: la natura intesa come pace.

Al vecchio che canta il giovine gli fa eco, 1665 
 Jan Steen

Non mancano raffigurazioni satiriche...

 Ragazza che mangia le ostriche, 1658
Jan Steen

La vecchia merlettaia, 1665 - Nicolas Maes

...e neppure scene raffiguranti la vita quotidiana che richiama la virtù.
Affascina l'uso del colore bianco che illumina il contesto scuro dando quella luce tipica della pittura olandese.

 Donna che scrive una lettera, 1655 
 Gerard ter Borch

 Ritratto di Rembrandt, 1629
 Rembrandt van Rijn

Nella sala dei ritratti avviene l'incontro straordinario col grande pittore del "problema" del ritratto, Rembrandt.

Ritratto di uomo anziano, 1667 
 Rembrandt van Rijn

Nel Ritratto di uomo anziano, si nota perfettamente lo scavo interiore dell'anima e il tempo che scorre, tanto che la materia si fa spessa e tremolante nelle mani.

 Canto di lode di Simeone, 1631
Rembrandt van Rijn

Suscita notevole suggestione il Canto di lode di Simeone, quadro dal contenuto profondamente religioso. 

La ragazza con l'orecchino di perla, 1665 
Jan Vermeer

L'ultima sala è interamente dedicata alla Ragazza con turbante, meglio conosciuta come La ragazza con l'orecchino di perla. Ed è rapimento. Smuove. Arriva. E' il femminile che sgorga in tutte le sue sfaccettature. E' la bellezza. Non si smetterebbe mai di guardarla...
Meritava.

Bologna - Piazza Maggiore

Grazie Bologna, sempre calda e accogliente, viva, piena di gente e soprattutto di giovani. Una bella capitale culturale dell'Italia, una bella città e... quante cose buone da mangiare!