giovedì 17 marzo 2011

Quel che penso dell'unità d'Italia


Come al solito mi schiero dalla parte dei perdenti: rifiuto questo Nord opulento che si pavoneggia nell'era industriale e difendo la causa meridionale, che ha visto con l'unità d'Italia la fine del suo benessere.
In allora, nonostante il latifondo e i Borboni, il popolo del meridione era una culla di prosperità agricola, con produzioni di ogni tipo. Con l'unità d'Italia il sud ha iniziato a vivere la sua stagione dell'abbandono da parte dello Stato e proprio da lì sono iniziati i suoi guai.
La malapianta della criminalità organizzata, si sa, nasce per sopperire a delle carenze. L'indigenza, poi, porta degrado e tutto ciò, col tempo, diventa un malcostume difficile da estirpare. Quando poi i tempi di basso impero si instaurano su tutto il territorio, i tentacoli malavitosi trovano terreno fertile e si espandono.
Un nord che, come dimostrava Pietro Germi nei suoi film, rifiutava l'arrivo dei terroni perchè rubavano posti di lavoro; un nord che non affittava le case ai meridionali; un nord egoista e opulento che non ha mai capito nulla e che in più si rifiuta di festeggiare l'unità d'Italia.
Questa è la storia di questa nazione, questa è la storia che non si racconta e per la quale si preferiscono demagogiche stomacate di patriottismo...
Sono favorevole all'unità d'Italia, sono disgustata per come sono andate e per come stanno le cose.
Sono dispiaciuta per la perdita di valore che ha subito in questi 150 anni il popolo meridionale.
Mi vergogno di essere del nord.


15 commenti:

  1. Io sono tanto critica , sempre analitica all'eccesso e corrosiva , piagnucolona, e parlo male di noi italiani, ma quando sento criticare dagli stranieri divento una belva. E' da quello che mi accorgo che in fondo sono piuttosto orgogliosa di essere italiana.
    Sono una Toscana purosangue da diverse generazioni , che io sappia , salvo una bisnonna con origini slave , e sono cresciuta in una famiglia di sinistra. la mia mamma , però , considerava con diffidenza i meridionali che vivevano ad Arezzo , e io ne ero influenzata. Ora alcune delle mie amiche migliori sono meridionali , ormai aretine , come sorelle .

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  2. io aggiungo un'altra cosa invece di spendere milioni di euro in bandiere sparse ovunque, manifestazioni in ogni città, frecce tricolore, parate varie, bande militari, dirette televisive, ecc. ecc. sarebbe stato meglio in un momento così di crisi che lo Stato avesse regalato 50-100 euro a ogni famiglia al di sotto di un certo reddito così che potesse usare questi soldi per fare la spesa per una settimana....questa sarebbe stata la vera festa dell'Unità di Italia!

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  3. Grazie, Pia, per l'onestà intellettuale e morale. Purtroppo il popolo, sia del nord che del sud, oggi non conosce la vera storia del risorgimento italiano, che viene insegnato in modo parziale nelle scuole.

    Consiglio una visita a questo link.

    annarita

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  4. Pia: NON SEI TU quella che deve vergognarsi!
    Certo, la situazione storico-culturale da te denunciata è purtroppo indiscutibile.
    Già Garibaldi, nel suo romanzo "Clelia: il governo dei preti" denunciava il fatto che al sud, il banditismo nasceva in seguito a cause prevalentemente sociali.
    E Gramsci nella "Questione meridionale" stigmatizzava la politica di rapina ed il regime (come lo definì) "di tipo coloniale" e spesso militare che la borghesia del nord e la borghesia sabauda avevano imposto al sud e nelle Isole.
    Comunque, come sardo e come uomo di non illustri natali sono favorevole all'unità del Paese e mi sento solidale con tutti gli uomini e le donne anche del nord, che vivano del loro lavoro e che lottino per migliorare appunto il nostro Paese.
    Le affermazioni spesso deliranti di certe formazioni politiche, il loro razzismo, la loro ignoranza, quell'assurdo odio per la solidarietà e la cultura non possono rappresentare tutto il nord... che tanto fece durante il Risorgimento e poi durante la lotta partigiana.
    Godiamoci quindi questo momento e w l'Italia di tutti gli italiani dal cuore onesto e dalla mente aperta!

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  5. Concordo con Riccardo Uccheddu.

    annarita

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  6. Resta il fatto che quando cercavo casa a Vallebona per mia madre ho mio malgradoi DOVUTO dire che non eravamo meridionali...e fu così che la trovò....

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  7. La questione meridionale è il nostro tallone d'Achille. Ma noi non siamo i Savoia, dobbiamo prendere atto di questa Italia di adesso.
    Non ho celebrato il Risorgimento o Garibaldi, ma mi auguro in una Unità d'Italia autentica, molto più autentica di quanto mai sia stata. Soprattutto adesso, credo che dobbiamo augurarci l'Unità e la fratellanza di tutti noi italiani.
    Ciao!
    Lara

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  8. Io, cara Pia, non mi vergogno di essere del nord. E perché mai dovrei vergognarmi? Altri dovrebbero vergognarsi, sia del nord che del sud.

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  9. non condivido il tuo pensiero, anche se esposto in ottima forma! ciao e buona giornata!

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  10. Sagge parole Pia, sono pienamente d’accordo

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  11. Quoto Alberto, perché dovrei vergognarmi di essere del Nord?
    Credo profondamente che l'Italia possa essere unita anche se federale, che ci siano diversità culturali tra Nord e Sud è indiscutibile come è indiscutibile il fatto che la politica sia troppo interessata agli affari, sia quelli di destra che di sinistra...ma questo è un punto diverso sul vero significato di appartenenza a una Patria.
    Ciao Pia.

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  12. "Mi vergogno di essere del nord" significa essere considerata come coloro che non sono consapevoli di questo spaccato di storia. Se poi essere del nord è sinonimo di Lega, allora la vergogna è sconfinata.

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  13. @pia perché le tue riflessioni devono sempre portare alla politica attuale?
    La tolleranza non conosce colori politici!!!

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  14. "Con l'unità d'Italia il sud ha iniziato a vivere la sua stagione dell'abbandono da parte dello Stato"...abbandono? e le miliardate, di lire prima e di euro poi, che piovono al sud sparendo in chissà quali unte tasche?
    Se secondo te il sud stava meglio prima dell'annessione, perchè sei favorevole all'Unita d'Italia?
    Dal tuo post si deduce che la Divisione era e sarebbe meglio.
    Secondo me ti contraddici in termini...

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  15. E' la gestione dell'unità d'Italia che ha fatto degenerare il sud, anche se ammetto la scelleratezza delle miliardate di soldi che sono finiti laggiù. Negli anni sessanta non c'era mai tempo, nè convenienza a far sì che il sud conoscesse l'industrializzazione che ebbe il nord e da lì nacque il profondo squilibrio.

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