"I romanzi lunghi scritti oggi forse sono un controsenso: la dimensione del tempo è andata in frantumi, non possiamo vivere o pensare se non spezzoni di tempo che s'allontanano ognuno lungo una sua traiettoria e subito spariscono. La continuità del tempo possiamo ritrovarla solo nei romanzi di quell'epoca in cui il tempo non appariva più come fermo e non ancora esploso, un'epoca che è durata su per giù cent'anni, e poi basta."
Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore, Einaudi, Torino 1979, pag. 8
bella la foto ! Morte del romanzo ... ? Sempre annunciata ...
RispondiEliminaRomanzi lunghi oggi ce ne sono ancora,(Wu Ming,Genna,Ammanniti, Eco,Oates,Tyler..)anche se la narrazione delle vicende di un personaggio si interrompe ad un certo punto per iniziarne un'altra su un altro personaggio in un intrico di storie parallele che poi confluiscono insieme a creare l'affresco del libro. Forse è un sintomo dei nostri tempi quello di spezzare il tempo e le storie.
RispondiEliminaRomanzi lunghi, come dice @filo, ce ne sono tuttora. E forse ha ragione lei sulle trame. Ma qualche grande autore - giudizio ampiamente soggettivo - c'é ancora ...
RispondiEliminaRomanzi brevi, lunghi, storici, fantascientifici.... ben vengano, sempre.
RispondiEliminaCmq : Il dottor Zivago - Guerra e pace - I miserabili -; mi hanno lasciato il segno.
Ora me la spasso con 'un'invenzione sfrenata', ovvero "Il gioco del mondo" di Julio Cortazar... siamo al limite direi, ma che bel limite:)
Ciao.