...perché dopo un intenso post su Van Gogh è difficile trovare un argomento.
Mi sento come questo albero solitario nello spazio aperto e vuoto, onde respirare ed aspettare che la stagione dia un segno di normalità. C'è luce, tepore, calma come nelle giornate che stiamo vivendo, durante le quali proprio non ci vien da pensare che tra due settimane è Natale.
D'altronde lo stupore è un qualcosa che ci sospende e ci solleva dall'abitudine e dalla noia.
Non mi ci ritrovo e non percepisco calma in questo tardo autunno che volge all'inverno con giornate troppo luminose e tiepide. I miei occhi ne soffrono e cercano l'ombra lacrimando. Aspetto impaziente qualche nuvola che attenui la durezza della luce e incendi il cielo al tramonto con i colori morbidi che riscaldano e proteggono più di una coperta che muta infine al viola.
RispondiEliminaGrazie Pia per questo bel post,riflettevo anch'io su quanto hai scritto proprio poco prima di leggerti!