"La nostra società ha legato il suo destino a un'organizzazione fondata sull'accumulazione illimitata. Questo sistema è condannato alla crescita. Non appena la crescita si ferma è la crisi, il panico. (...) Questa necessità fa della crescita una "camicia di forza". L'occupazione, il pagamento delle pensioni, la spesa pubblica (istruzione, sicurezza giustizia, cultura, trasporti, sanità, ecc.) presuppongono l'aumento costante del prodotto interno lordo (PIL). (...) Alla fine, il circolo virtuoso diventa un ciclo infernale... La vita del lavoratore si riduce perlopiù a quella di un "biodigestore che metabolizza il salario con le merci e le merci con il salario, transitando dalla fabbrica all'ipermercato e dall'ipermercato alla fabbrica".
Per permettere alla società dei consumi di continuare il suo carosello diabolico sono necessari tre ingredienti: la pubblicità, che crea il desiderio di consumare, il credito che ne fornisce i mezzi, e l'obsolescenza accelerata e programmata dei prodotti, che ne rinnova la necessità. Queste tre molle della società della crescita sono vere e proprie "istigazioni a delinquere".
(...) Siamo dunque diventati dei "tossicodipendenti" della crescita e, per dirla con Dominique Belpomme: "La crescita è diventata il cancro dell'umanità".
Se è ormai riconosciuto che il perseguimento indefinito della crescita è incompatibile con un pianeta finito, le conseguenze (produrre meno e consumare meno) sono invece ben lungi dall'essere accettate. Ma se non vi sarà un'inversione di rotta, ci attende una catastrofe ecologica e umana. Siamo ancora in tempo per immaginare, serenamente, un sistema basato su un'altra logica: quella di una "società di decrescita".
Serge Latouche, Breve trattato sulla decrescita serena, Bollati Boringhieri, Torino 2010, pag. 26-27 e quarta di copertina
Grande Latouche, che ogni tanto fa una capatina dalle nostre parti.
RispondiEliminaLa premessa ai tre ingredienti è l'egoismo umano che confligge con qualsiasi logica.
RispondiEliminaLa crescita necessaria è quella nel pensare e nel ragionare.
RispondiEliminadovremmo arrivarci volenti o nolenti, ormai abbiamo toccato il fondo.
RispondiEliminabisogna ragionare in termini di durata, tornare a produrre strumenti utili per gli uomini che durino tanto tantissimo potrebbe essere un primo passo....
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