Anche per andare a vedere la mostra di Picasso a Pisa, l'associazione culturale A Cria di Vallebona è riuscita ad organizzare un pullman e concedersi questa opportunità. Ovviamente con tutti gli annessi e connessi, visto che Picasso, il grande e geniale Picasso, implica sempre tanti dubbi e tante difficoltà ad essere capito.
Umilmente mi esonero dal giudizio. La mostra era ricca ed ho molto apprezzato, in particolare, l'esposizione degli splendidi disegni della serie Il pittore e la modella. Ci sono state opere che mi sono "giunte" altre che proprio non sapevo cogliere: ora come ora, devo ammettere che sento un certo subbuglio dentro di me.
Seguono nel post alcune immagini di quadri che non commento. Dirò soltanto che il primo era quello che avevo assunto a simbolo della mostra, quello che avrei voluto "cogliere" eppure non ci sono riuscita, perdendo in qualche modo una sfida: con Picasso mi rimangono ancora molti punti interrogativi.
Buste de faune, 6 settembre 1946
Busto de mujer con sombrero, 1962
Pisa ci ha ben accolti e ci ha salutati con una luce splendida di delicato arancione su tutto Campo dei Miracoli. Un pezzo della nostra Bella Italia, in cui si avverte tuttavia la depressione e il cambiamento in atto nei visi, negli usi, nei costumi. Città di gite scolastiche, di ricordi lontani, ma precisi. Città, come il resto del paese, che non merita decadenza.
6 commenti:
Cara Pia , mio marito odia i pisani , ha un capo pisano che riunisce tutto il peggio del mondo, compreso il fatto di essere della stessa idea politica sua e di incarnarla in modo opposto.Sai come si dice in Toscana, meglio un morto in casa che un pisano all'uscio. Io Picasso l'ho visto fin da bambina, più dei classici , così non ho difficoltà ad accettarlo completamente. Tanto più che molte opere (es: periodo blu) dicono che era un eccellente pittore quindi la sua è stata proprio una scelta, non come oggi che alcuni mi pare si buttino sull'astratto perché non sono capaci dipingere dal vero.Penso che si debba vederlo come il padre di una forma espressiva immediata e moderna , che poi ha generato fra l'altro , l'immagine pubblicitaria .C'è un libro "memorie di un mercante di quadri" scritto da un mercante che lavorò con i pittori di quel periodo. Aveva un ritratto, forse proprio di Picasso , che era tutto sconvolto, gli occhi tutti e due dalla stessa parte ecc . Un cliente disse che non si capiva niente in quel quadro, ma nello studio entrò la figlia del mercante, una bambina piuttosto piccola. Disse "Tò , quello è il signor X !" L'aveva identificato subito. Per dire come funziona .
"con Picasso mi rimangono ancora molti punti interrogativi."
Forse con Picasso questi punti interrogativi sono più palesi, ma domande, lì per lì, inevase affiorano con tutti i grandi.
Amo Picasso, non so dirti il perchè, ma è tra i pittori che preferisco. A Barcellona sono andata a vedere il Museo Picasso e anelo andar a vedere la Guernica.. Chissà se riesco andare a Pisa? Mi piacerebbe
cara Pia, mi è dispiaciuto non esserci.Non ho mai visto un Picasso e sono certa che avrei apprezzato. Non amo particolarmente il cubismo o l'astratto, ma tu sai che mi piace dipingere e tutto ciò che è strano mi affascina. Può non piacere, è vero, ma la mia mente tante volte ha voluto sfidare se stessa.. e ci ho provato. Tutto sembra semplice e quando si guarda un dipinto è facile la critica, ma davanti ad una tela bianca..ci si blocca se le idee non sono chiare. L'astratto, come il cubismo sono impossibili se il pennello non sa dove andare.Forme strane accavallate,magari un po' deformi, accompagnate da colori che s'incastrano perfettamente tra loro per dare risalto alle figure a volte con effetti tridimensionali e ombre allungate, ecco sta tutto qui il segreto, ma non è per niente facile e proprio per questo continua ad attirarmi. Devo ammettere che ci vuole un talento particolare per queste forme geometriche e inventare qualcosa è certamente difficile.Credo che proprio per questo Picasso è Picasso.Per quanto mi riguarda aspetterò di ascoltare le Tue emozioni.
Più cerebrale, meno immediato.
Splendida rappresentazione della quarta dimensione nel "Nature morte à la corbeille de fruits", come nel coevo "Femme nue assise".
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