Domani a San Biagio della Cima, paese natale dello scrittore Francesco Biamonti, sarà inaugurato il nuovo sferisterio per il gioco del Pallone elastico, meglio conosciuto nella modernità come Pallapugno e diventato ormai a tutti gli effetti "sport".
E' un vecchi gioco, che conta più di 150 anni, diffuso nella Riviera ligure di Ponente e nel basso Piemonte, introdotto dai Francesi, all'epoca nostri alleati. E' una derivazione della Pallacorda e assomiglia alla Pelota basca e nei luoghi in cui è conosciuto gode di grandi appassionati, tra i quali non esito a collocarmi.
Erano molti anni che si tentava di avere un campo regolamentare nell'estremo Ponente ligure e a San Biagio sono riusciti a realizzarlo. Si è sempre giocato nelle piazze dei vari paesini dell'entroterra, dando luogo a pomeriggi estivi di incontri tra gli abitanti proveniente dai vari paesi per condividere la stessa passione.
Una vecchia e amata tradizione, soppiantata in buona parte dalla modernità che ha dato vita a discipline meno faticose e che forse richiedono minore abilità.
Un gioco "contadino", che ha visto gloriose stagioni quando non c'era altro svago...
Ne parlano, nei loro racconti, Edmondo De Amicis, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Alberto Arbasino, Nico Orengo, Francesco Biamonti... tutti scrittori dell'area suddetta.
La palla, non molto grande e di una pasta elastica molto tesa, pesa 190 gr e viene colpita col pugno debitamente fasciato per proteggerlo: un battitore, una spalla e due terzini formano le quadrette che si disputano la partita.
E' un viaggio nella memoria, perchè depositario di antichi valori.
Quando è giocato bene è assolutamente emozionante.
In ligure si chiama u balùn, in piemontese el balòn.
Ne parlò in un post Alberto Cane, citando un piccolo articolo storico scritto da me e ieri giarevel sul suo blog.
E' un vecchi gioco, che conta più di 150 anni, diffuso nella Riviera ligure di Ponente e nel basso Piemonte, introdotto dai Francesi, all'epoca nostri alleati. E' una derivazione della Pallacorda e assomiglia alla Pelota basca e nei luoghi in cui è conosciuto gode di grandi appassionati, tra i quali non esito a collocarmi.
Erano molti anni che si tentava di avere un campo regolamentare nell'estremo Ponente ligure e a San Biagio sono riusciti a realizzarlo. Si è sempre giocato nelle piazze dei vari paesini dell'entroterra, dando luogo a pomeriggi estivi di incontri tra gli abitanti proveniente dai vari paesi per condividere la stessa passione.
Una vecchia e amata tradizione, soppiantata in buona parte dalla modernità che ha dato vita a discipline meno faticose e che forse richiedono minore abilità.
Un gioco "contadino", che ha visto gloriose stagioni quando non c'era altro svago...
Ne parlano, nei loro racconti, Edmondo De Amicis, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Alberto Arbasino, Nico Orengo, Francesco Biamonti... tutti scrittori dell'area suddetta.
La palla, non molto grande e di una pasta elastica molto tesa, pesa 190 gr e viene colpita col pugno debitamente fasciato per proteggerlo: un battitore, una spalla e due terzini formano le quadrette che si disputano la partita.
E' un viaggio nella memoria, perchè depositario di antichi valori.
Quando è giocato bene è assolutamente emozionante.
In ligure si chiama u balùn, in piemontese el balòn.
Ne parlò in un post Alberto Cane, citando un piccolo articolo storico scritto da me e ieri giarevel sul suo blog.
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RispondiEliminaMai visto anche se ne ho sentito parlare. Pallapugno è tuoot un programma. (Nasconde forse implicita violenza?).
RispondiEliminaRiver Non mi piace affatto la denominazione Pallapugno, perchè può dare adito a ciò che mi segnali.
RispondiEliminaIl "pugno" è inteso come arto per colpire esclusivamente la palla, così come il football indica il piede.
Non è affatto violento e spesso da l'opportunità di esprimere grande sportività.
Non ne ho mai sentito parlare! Nella mia zona non si pratica...Oggi so qualcosa in più, grazie. Buon fine settimana Pia.
RispondiEliminaGrazie Pia per la citazione, il post è QUI e quello del Giaravel QUI (il link che hai messo tu ha qualcosa di troppo), ciao.
RispondiEliminaNe ha parlato anche Giovanni Arpino.
RispondiEliminaNe ho sentito parlare. Nella mia scuola, si gioca la pallapugno leggera nelle ore di Educazione Motoria.
Ciao e buon w.e.
....ne ho parlato anch'io cara pia sul mio blog p://isolacometivorrei.blogspot.com/search?q=memoriale+luci+salvatore
RispondiEliminaIl tuo è stato un bel contributo a questo gioco.
Mi ricordo quando ero bambina e venivo a Isolabona in vacanza,da Arcore, restavo sempre attonita davanti a questo gioco, mi piaceva guardare e già allora mi divertiva......bella la foto soprattutto perché ritrae anche Fernà, che da lassù domani guarderà l'inaugurazione dello sferisterio....
ne manca un pezzo http://isolacometivorrei.blogspot.com/search?q=memoriale+luci+salvatore
RispondiEliminaNon c'ho capito un gran che!, ma faccio finta! :-)
RispondiEliminaNon sono un grande appassionato del balùn, ma avendo frequentato assiduamente Dolceacqua, per anni, non ho potuto che esserne attratto.
RispondiEliminaPassato il ferragosto iniziava il torneo e tutto il paese, nel pomeriggio avanzato, si riversava nella "Tera". Se volevi incontrare qualcuno dovevi andare là... Le serate erano brevi o lunghe, a seconda della bravura o meno dei contendenti e, se pioveva per più di un pomeriggio, erano cristi e madonne!
Mi ha sempre colpito la coordinazione e la forza dei battitori. Mi ricordano i discoboli!
Gran bella partita, quella di ieri. Era da tempo che non ne vedevo una così! E che sensazione di ariosità lo sferisterio sanbiagino, altra cosa rispetto alle nostre anguste piazze.
Pardon, mi son lasciato prendere...
La piazza è una cosa, lo sferisterio un'altra...
RispondiEliminaNoi siamo figli delle piazze, ma le velleità che si vedono nel campo difficilmente puoi vederle in una piazza.