Molti di noi sono cresciuti vedendo in casa o sui gradini dei carugi solerti mani sferruzzare per dar vita a caldi maglioni di lana, sciarpe, guanti e quant'altro. Oggigiorno, però, è una consuetudine andata in disuso o, per lo meno, non più frequente come un tempo.
La curiosità, quindi, di vedere qualcuno nell'atto di dedicarsi a questa pratica affascina sempre un pò, proprio per quel retaggio che sa di tempi andati e di atmosfere così calde e familiari. La curiosità, poi, raggiunge il suo culmine quando la circostanza riveste caratteristiche così insolite...
E veniamo al dunque. Mi sono ritrovata al Caffè Mentelocale a Genova, nell'androne di Palazzo Ducale, all'ora dell'aperitivo serale e al tavolino a fianco c'era una giovane ragazza, pressoché ventenne, col proprio fidanzato che tranquillamente sorseggiavano la loro consumazione e nel frattempo lei si dedicava al lavoro a maglia per ultimare una sciarpa.
Un'immagine inattesa, in un luogo inatteso, un'età impensabile per dedicarsi a quella lavorazione.
Che bello.
Bello sì, perché molto raro.
RispondiElimina.... anche e causse cun trei ferri!!! Che ricordi Pia.
RispondiEliminaChe bella immagine! quanti ricordi delle nonne e delle mamme...che malinconia!
RispondiEliminaBello!
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