Il 24 dicembre, intorno alle ore 14, l'appuntamento con i ragazzi che arrivano da tagliare la legna per U fògu du bambin è immancabile.
Iniziano a suonare i clacson dall'inizio della zona abitata alla periferia del paese, e continuano la loro gazzarra finché non arrivano sulla piazza, dove le scaricheranno per trasbordarle su trattori più piccoli e salirle per i carugi, sino alla zona destinata ad accogliere il fuoco.
Il fuoco arderà per tutto il periodo compreso tra il 24 dicembre e il 6 gennaio, diventando il simbolo di aggregazione per eccellenza durante il periodo invernale.
La legna che i ragazzi provvedono è recuperata in quei boschi nei quali, durante l'estate, ci sono stati incendi e i pini sono stati danneggiati. Anche le piante aggredite da malattie e sofferenti vengono abbattute per eliminare la contaminazione e fare spazio a quelle nuove.
Inutile dire che il rito dell'arrivo non me lo perdo mai: sentire quei clacson che festosamente annunciano il ritorno e che unendo un'ingente energia di forze è stata fatta la provvista della legna per U fògu du bambin, vi posso garantire che è proprio una bella emozione.
Puntualmente mi commuovo e piango...
Buone feste a tutti!
e che sia un fuoco liberatorio di tristezza.
RispondiEliminaBuone feste anche a te, Pia
Ciao Pia, auguri;))
RispondiEliminaRoberta
C'è anche la cioccolata calda accanto al fuoco?
RispondiEliminaCiao Pia, Buone feste.
anche a Rocchetta c'è la stessa tradizione: l'unione di tante braccia giovani prepara la legna e poi il fuoco per scaldare Gesù!!! buone feste anche a te, con un bacio!!!
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