lunedì 11 aprile 2011

Il glicine di Pasolini

Ingrandire le foto con un clik...


... e intanto era aprile,
e il glicine era qui, a rifiorire.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Tu che brutale ritorni,
non ringiovanito, ma addirittura rinato,
furia della natura, dolcissima,
mi stronchi uomo già stroncato
da una serie di miserabili giorni,
ti sporgi sopra i miei riaperti abissi,
profumi vergine sul mio eclissi,
antica sensualità . . . . . . . . .


Pier Paolo Pasolini (1922-1975)

da “La religione del mio tempo”
Garzanti 1961


Fotografato controluce tra il fumo dei rami di ginestra
che bruciano dopo la potatura


5 commenti:

  1. Hai visto che è stato più forte della poca sensibilità degli operai della provincia che avevano "capunau" la tua povera pianta?
    Ciao.

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  2. "non ringiovanito, ma addirittura rinato,"
    Invidia, invidia.

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  3. Trovo che il glicine sia una tra le piante più difficili da fotografare...sono anni che ci provo a scattare una fotografia decente!!!
    Ciao Pia, Roberta

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  4. Gli assassini di Pasolini, come quelli di Vittorio Arrigoni o di Walter Allavena, sono anche loro esseri umani? Purtroppo sì.

    Odoroso glicine piangente.

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