sabato 17 marzo 2012

I brutt brothers 2012


In questo post parlai de I brutt brothers quando li vidi per la prima volta lo scorso anno al Teatro dell'albero di San Lorenzo al mare. Era il secondo anno che proponevano uno spettacolo tutto loro e quest'anno, puntualissimi, ci hanno proposto il terzo, nel medesimo grazioso teatro. La locandina è la stessa, se non fosse quel per sempre... a siglarne la differenza. Diversi, tuttavia, sono anche i contenuti, pur avendo in buona parte mantenuto la loro ormai tipica impronta.
Decidere di andare ad ascoltarli significa rimettere un pò in gioco le proprie emozioni, il più delle volte sopite e al cui posto, oggigiorno, spaziano preoccupazioni a 360 gradi. Il viaggio che Gianni, Sergio e Giulio ci propongono è un raccontare i trascorsi emotivi giovanili degli attuali ultracinquantenni, alternando brani musicali di un'epoca che fu tutt'altro che parca di produzioni.
Tant'è: ogni brano accompagna un periodo o dei momenti della vita di ciascuno di noi e così si va percorrendo a ritroso un percorso che non definirei nostalgico, bensì un qualcosa che ci riporta alla mente che "siamo esistiti".
Lo spettacolo è una testimonianza generazionale. Le canzoni sono tracce di un tempo che ha coinvolto tutti ed i cui testi, al giorno d'oggi, giungono con significati ancora più definiti di allora. 
Cantano l'amore, l'amicizia, i sogni e il pubblico canta insieme a loro: che bello.
Una ricca serie di fotografie scorrono su di uno schermo per rappresentare quanto loro stanno esprimendo con le canzoni, così come ogni tanto appaiono famose citazioni. A proposito vorrei riprendere quella di Anatole France che recita: Ho sempre preferito la follia delle passioni all'indifferenza della saggezza e suggerire che forse è giunto il tempo in cui è meglio farle valere entrambi... 
La scorsa estate, in piazza a Vallebona, mancammo l'impegno della loro esibizione per cause di forza maggiore, ma quest'anno l'appuntamento in una sera di agosto sarà immancabile.

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