Imperia Porto Maurizio
Mia vita, volta a volta mi riporti
a Porto Maurizio, paese di mia madre
che riflette nelle onde del Mar Ligure
cupole statue muraglioni strade
strette e in salita, scalinate
scavate tra chiese e magazzini
logge deserte e gli oleandri e i pini
marittimi e le agavi sfrondate,
paese dove tornavano i cap-horniers
marinai capaci di scapolare
ogni tempesta sino ad arrivare
ai più lontani approdi degli Oceani.
Tu lo sai che non sono mai stato Ulisse
non sono mai stato così scaltro, maturo
non avrei mai ingannato il povero
ciclope facendomi chiamare Nessuno
e che la sola Itaca che conosco
è questo mio viaggiare, il cammino.
E mi fai tornare lì perché riparta,
e si compia di figlio il mio destino.
Giuseppe Conte (Imperia Porto Maurizio 1945)
Quadro di De Chirico.
RispondiEliminaMi permetto di consigliare la lettura di: "Una donna oltre Capo Horn" di Neri Battistin Nerina. Edito da Centro Stampa Offset.
Narra, appunto, della portorina Rachele Salvo che, per seguire il marito, doppiò ben due volte il temuto capo a bordo di un veliero.
Giuseppe Conte non sarà mai stato Ulisse ma di posti ne ha girati. Oh, se ne ha girati.
RispondiEliminaSarà che ci sono passato per una vita da quelle parti, ma questi versi mi emozionano alquanto!
RispondiEliminaOvunque la vita ci porti, le radici non si spezzano mai.
RispondiEliminaBella poesia,Pia!