Dal dicembre 2009 ad oggi il mio blog ne ha viste di tutte un po'. Avere una pagina web a disposizione per scrivere qualsiasi cosa passi per la mente è un'opportunità non indifferente. Molti blog sono stati col tempo abbandonati, altri continuano assiduamente a proporre qualcosa, altri ancora, come il mio, hanno diradato la pubblicazione dei post, ma sopravvivono.
Sono affezionata a Goodvalley, la mia prima finestra web. E di cose da dire ne avrei ancora tante, perché il viaggio della vita è un continuo pensare, ma forse i social network hanno avuto la meglio: dall'"angolo solitario" come poteva essere il blog, siamo passati alla "piazza", il luogo dove ci si può incontrare con chiunque e dialogare, liberi ognuno di dire la propria.
Ieri, in "piazza", ovvero su Facebook, passa questa frase di Simone Weil: La vita moderna è in balia della dismisura. La dismisura invade tutto, azione e pensiero, vita pubblica e privata.
Quella frase mi ha come liberato da una sorta di oppressione: quello che forse non ho più detto su questa pagina e che pensavo fosse a causa della pseudo-distrazione dei social network, in realtà è frutto di questa dismisura che tutto pervade. I pensieri, le cose assumono proporzioni tali da non riuscire più ad organizzarli in modo sistematico, a farli diventare riflessioni. E tutto sfuma, tutto svanisce.
Rimane, almeno per me, la poesia. E la fotografia. Rimangono questi due strumenti che, pur proponendosi in sintesi, lasciano spazio all'analisi, purché racchiudano ciò che considero imprescindibile: la bellezza.
e la lettura che stimola il pensiero e la riflessione.
RispondiEliminaD' altra parte, non si può 'prendere' dappertutto.
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