In questo quadro di Van Gogh non posso fare a meno di avvertire una certa familiarità: le scarpe vecchie e malandate, nelle realtà contadine, sono sempre state all'ordine del giorno.
Non si acquistava mai un paio di scarpe "per andare in campagna", ma diventavano tali quelle "buone", quando era il momento di smetterle. La scelta in primis, quindi, di un paio di scarpe era condizionata dal fatto che potessero essere comode e adatte, in un secondo tempo, anche per la campagna.
Il quadro è la sintesi di un ricorrente comportamento contadino, peraltro non ancora del tutto esaurito...
Non si acquistava mai un paio di scarpe "per andare in campagna", ma diventavano tali quelle "buone", quando era il momento di smetterle. La scelta in primis, quindi, di un paio di scarpe era condizionata dal fatto che potessero essere comode e adatte, in un secondo tempo, anche per la campagna.
Il quadro è la sintesi di un ricorrente comportamento contadino, peraltro non ancora del tutto esaurito...
complimenti per la scelta del quadro e... veritiero il commento! ciao
RispondiEliminadimenticavo: per te che ami le tradizioni...sto cucinando la capra e fagioli per domani...
RispondiElimina@raggio Mitico 2 settembre di Rocchetta... e a crava cuscì bona!
RispondiEliminasono quelle scarpe che si lasciano fuori dall'uscio di casa perchè infangate....
RispondiEliminafigurati che anch'io posseggo un paio di scarponi per la campagna......ma non li uso!
RispondiEliminaciao pia;)
un' opera pittorica straordinaria che va ben oltre il soggetto e che commuove
RispondiEliminamai visto nessuno, "mete e bruchete ae scarpe da festa"
RispondiElimina@Anonymus ...e scarpe cun e bruchete i sun ina cousa, e scarpe che da bone i diventa marìe in'autra...
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