"Dice di scrivere da Parma e di chiamarsi Emanuele. Sposato da vent’anni
con la stessa persona, e con lo stesso partito - il Pci-Pds-Ds-Pd - da
quasi trenta, domenica aveva due appuntamenti con l’adulterio. Uno a
un’ora di macchina, in un ristorante vicino al mare, dove lo attendeva
la nuova collega dai capelli nero-tizzone che gli fa il filo in modo
sfacciato. L’altro in cabina elettorale con la lista di Grillo. La vita
gli stava offrendo la possibilità di tradire in un giorno solo i suoi
due spenti amori. Prima di partire per il mare è andato a votare: «Il Pd
non è più neppure l’ombra del partito nel quale da ragazzo avevo
creduto e che, pur con tutti gli errori che la Storia ci ha poi
rivelato, mi aveva trasmesso un pizzico di passione e una speranza di
futuro». Ma al momento di mettere la crocetta sui grillini è stato colto
dal panico. «Credo sia stata la paura dell’ignoto a farmi tremare la
matita e a indirizzarla verso il solito simbolo». Uscito dall’urna era
così depresso e confuso che è tornato a casa, rinunciando alla
scappatella marina. «Mia moglie è come il Pd. Non mi dimostra più
attenzione né passione. Io ne soffro, eppure non so fare a meno di lei.
Sono attaccato a qualcosa che non c’è più, ma che sento parte della mia
vita. Così continuo a sperare che lei torni quella di un tempo e non
vado via. Lo stesso faccio con il Pd. Ma il partito non è una persona.
Con un partito temo di avere ancora meno speranze».
Se fossi la moglie, mi sentirei relativamente tranquilla. Se fossi
Bersani, per niente. Di questo passo mi sa che le prime corna Emanuele
le metterà a lui."
Massimo Gramellini, Buongiorno, La Stampa, venerdì 11/05/2012
Bella riflessione!!! Leggendola stamattina ho pensato di segnalartela con sms, ma vedo che hai fatto di più. Ciao
RispondiEliminaChissà quanti Emanuele ci sono ancora. Timorosi del nuovo e ancora attaccati a qulcosa che non esiste più.
RispondiEliminaCiao Pia e buon fine settimana!
Lara
Esiste in medicina, la paralisi temporanea che può avere diverse cause.
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