domenica 13 maggio 2012

Mia maire

Donna contadina ligure
Foto archivio Renato Gianni Cane

Sciaccà, 
da e lensurae, da e barìe,
da e bisacche d'aurive;
bagnà.

Sciùgà,
da u tetin, da u camin,
da mi, dai mei frai;
sùssà.

Sc-ciupà,
da a souma, da a sciorta de crave,
dai figlòi è dai cagnòi;
struscià.

Acandacà,
a far e scuriglie è sciaira
deriva a a calseta;
sùà.

Ma bèla,
ciù bèla de tùtte
a te vegu stasseira
...mà!


Gabriele Cassini, dialetto di Apricale (Im)


Mia madre

Schiacciata, / dai teli agricoli, dal "barile per concimare". /  Dai sacchi di olive; / bagnata.
Asciugata, / dall'allattamento, dalla strada percorsa / da me, dai miei fratelli; / succhiata.
Distrutta, / dalla somara, dal gregge di capre, / dai bambini e dai cuccioli; / sfinita.
Che si dilunga, / a fare i lavori e stanca / vicino al casolare; / sudata.
Ma bella, / più bella di tutte / ti vedo stasera / ... mamma!


5 commenti:

  1. E beh ! Notevole e molto ligure !!

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  2. Molto bella.
    Un grande omaggio alla figura materna.
    Grazie Pia!
    Lara

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  3. Grazie a tutte le mamme del mondo.

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  4. Stupenda.
    Bravo Gabriele, grazie Pia.

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  5. le madri moderne sono "sciacae" e "suae" per altri motivi...

    complimenti a Gabriele e buona settimana a te!!!

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