Donna contadina ligure
Foto archivio Renato Gianni Cane
Sciaccà,
da e lensurae, da e barìe,
da e bisacche d'aurive;
bagnà.
Sciùgà,
da u tetin, da u camin,
da mi, dai mei frai;
sùssà.
Sc-ciupà,
da a souma, da a sciorta de crave,
dai figlòi è dai cagnòi;
struscià.
Acandacà,
a far e scuriglie è sciaira
deriva a a calseta;
sùà.
Ma bèla,
ciù bèla de tùtte
a te vegu stasseira
...mà!
Gabriele Cassini, dialetto di Apricale (Im)
Mia madre
Schiacciata, / dai teli agricoli, dal "barile per concimare". / Dai sacchi di olive; / bagnata.
Asciugata, / dall'allattamento, dalla strada percorsa / da me, dai miei fratelli; / succhiata.
Distrutta, / dalla somara, dal gregge di capre, / dai bambini e dai cuccioli; / sfinita.
Che si dilunga, / a fare i lavori e stanca / vicino al casolare; / sudata.
Ma bella, / più bella di tutte / ti vedo stasera / ... mamma!
E beh ! Notevole e molto ligure !!
RispondiEliminaMolto bella.
RispondiEliminaUn grande omaggio alla figura materna.
Grazie Pia!
Lara
Grazie a tutte le mamme del mondo.
RispondiEliminaStupenda.
RispondiEliminaBravo Gabriele, grazie Pia.
le madri moderne sono "sciacae" e "suae" per altri motivi...
RispondiEliminacomplimenti a Gabriele e buona settimana a te!!!