giovedì 31 gennaio 2013

Quale simmetria, quale matematica

Il segno e la forma - Mimmo Paladino

A Mimmo Paladino

Quale simmetria, quale matematica
ha disposto intorno al tronco due braccia
parallele ma capaci di tracciare
un orizzonte e di puntare allo zenith?
Quale simmetria, quale matematica
astratta, arcana, ha deciso
che l'uomo avrebbe avuto un naso
tra due occhi e una bocca
e un sesso e due talloni cui tocca
sollevarsi da terra senza volare?

Quale pensiero esemplare
quale idea di Platone
quale emanazione di Plotino
ha dato al corpo, ritenuto vile,
la nascosta geometria del divino?
Chi ha dato l'oro alla tigre?
Chi il suo acuto vibrare al violino?

Questa geometria, questa matematica 
la scopre nel suo sogno l'artista
come tra dune di sabbia una pista
inattesa, implacabile, precisa
per forse arrivare all'oasi
per forse dar forma all'estasi.

Giuseppe Conte - Imperia Porto Maurizio, 1945


mercoledì 23 gennaio 2013

Mafalda


Siamo pressoché coetanee, entrambi ultracinquantenni, ed è piacevole riconoscersi in lei.
Nata dalla penna dell'argentino Joaquìn Lavado, in arte Quino, Mafalda è una bambina dallo spirito ribelle, profondamente preoccupata per l'umanità e per la pace nel mondo. Pone a sé e ai suoi genitori domande candide e disarmanti a cui è difficile, e a volte impossibile, rispondere. Sono domande che mostrano le contraddizioni e le difficoltà del mondo degli adulti, nel quale Mafalda rifiuta di integrarsi.


Le immagini di un fumetto non necessitano di parole di commento: sono una sintesi fine a se stessa...


...e ogni raffigurazione è uno specchio!


Per un mancato accordo con una casa di elettrodomestici, che aveva commissionato una pubblicità a Quino, Mafalda diventa un fumetto su suggerimento di Juliàn Delgado e il 29 settembre 1964 appare la prima striscia su Primera Plana. Non mancano controversie legali a rendere intermittenti le pubblicazioni del fumetto, ma il successo è ormai raggiunto e Quino pubblica le sue vignette ininterrottamente fino al 1973.


Bellissima la reazione alla lettura dei giornali...

...contrapposta alla gentilezza che sgorga avendo tra le mani un fiore!

Negli anni Settanta diventa un personaggio che compare su una rivista di pediatria e pedagogia in Spagna, Portogallo e Brasile ed il primo giornale che la pubblicò in Italia fu Paese Sera.


Nel 1973 diventa cartone animato in una prima serie, cui ne seguì una seconda nel 1993.


Da allora, Quino disegna Mafalda pochissime altre volte e solo per attività connesse alla promozione dei diritti umani. Nel 1976 realizza un poster per l'UNICEF che illustra la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia.


Splendida con i suoi più svariati stai d'animo...

mafalda_berlusconi.jpg
...e mitica nel rivolgersi al Berlusca!



Concludo con il famoso "Basta!", immagine con la quale la conobbi: ricordo che la ritagliai e la incollai sulla copertina del diario scolastico di non so più quale anno. Dopo quello di Munch, non c'è urlo migliore! 


sabato 12 gennaio 2013

Un centro


Mia vita, dai, regalamelo,
fa che torni a Milano
che prenda casa lì
e non troppo lontano
da piazzale Lodi.

Un alloggio comune
due vani ed un balcone 
da cui soltanto vedi 
un po' di verde smorto
rotaie, facciate, tetti
nel fumo della città,
quella dove abitai
d'autunno, trent'anni fa.
Fammi prendere il 13
- chissà se esiste ancora -
il tram che va sino al Duomo
e rivedere il droghiere
con sempre voglia di ridere
da cui andavo a comprare
cibo già pronto.

Mia vita, dammi un centro
un ubi consistam, dentro
mura dove maturi
il mio pensiero e il mio fare.
Sono stanco di vagabondare.
Di avere sempre di fronte il mare.

Giuseppe Conte (Imperia Porto Maurizio, 1945)


domenica 6 gennaio 2013

Evviva la Befanina!


Si aggirava per la piazza, ancor prima dell'ora convenuta, una Befana in carne ed ossa che, a dirla tutta, incuteva una certa paura soprattutto ai bambini più piccoli...
                            

...ma pian pianino decidono di farglisi attorno e superare il timore iniziale.


Alcuni di loro, nell'attesa dell'inizio della festa, preferiscono dedicarsi al videogame, simbolo della modernità, anche se presto si divertiranno a scorrazzare per la piazza insieme agli altri bambini.


E' ancora presto, ma la presenza della gente aumenta di minuto in minuto, dando ragione all'appetibilità dell'iniziativa.


D'altronde l'attesa aumenta l'aspettativa e il calar della sera è ciò che serve per rendere l'atmosfera ed il rogo perfettamente adatti alla situazione.

Un quarto dei presenti...

Sono veramente tanti i bambini convenuti ed ora sono pronti all'arrivo della Befanina accompagnata dalla Banda musicale composta dagli amici di Perinaldo, alcuni musicanti di Vallebona ed altri ancora.
                                     

Ed eccola! Arcigna, goffa e con un'espressione beffarda... Sandra, Manola, Marco, Pietro e Damiano hanno  rispettato l'impegno di costruirla anche per i bambini, oltre a quella classica che andrà al rogo a mezzanotte.


Approfitto dell'attenzione massima che il pubblico riversa sul fantoccio per raccontare brevemente la storia dell'Epifania e della Befana e i bambini ascoltano silenziosi e affascinati: un momento, per me, indimenticabile...


Grandi, piccini, macchine fotografiche ed un coro di "sììì" che risponde alla domanda: bruciamo la Befanina?


Non può mancare una foto ricordo con la Befana...


...così come è inevitabile una foto tra la Befana vera e la Befanina, poi...


...la banda inizia a suonare ed è giunta l'ora del rogo!


I ragazzi danno fuoco alle fontanelle...


...i bimbi applaudono...


...i genitori scattano foto...


...le fontanelle si accendono...


...e la Befanina va al rogo!


Assoluta attenzione di Lorenzo e del suo papà e di tutti i bimbi presenti...




Le fiamme aumentano e anche le grida...


...fino ad avvolgere completamente la vecchina!


S'illumina il circondario ed il calore fa allontanare i presenti...


...e l'atmosfera è calda in tutti sensi!


Sandra, l'artefice per eccellenza, saluta soddisfatta...


 ...e la Befanina si porta con sé nel rogo i dispiaceri dell'anno appena finito.

Alessia e Giorgia

I bambini consumano alla fine un piccolo rinfresco e con un piccolo dono da parte di Daniela Lanteri, presidente dell'Associazione culturale A Cria, tornano a casa contenti.
La prima edizione della Befanina ha avuto un bel successo e riuscire a far divertire i bambini è una soddisfazione senza eguali, tanto da pensare da subito all'anno prossimo, perfezionando la giornata al meglio.
E' bello pensare che le tradizioni non derivino necessariamente dal passato, ma possano benissimo essere un'inizio dal presente.

(Chiedo venia per alcune foto qualitativamente scadenti: le ho trovate tuttavia significative e meritevoli di pubblicazione!)


sabato 5 gennaio 2013

La Befanina


...proprio per non deludere ogni anno tutti i bambini che rinunciano al rogo della Befana alla mezzanotte del 6 gennaio, perché l'ora è tarda, perché c'è sempre molto affollato, perché può essere pericoloso, ecco che l'Associazione culturale A Cria ha pensato di costruirne una apposta per loro, da festeggiare nel pomeriggio, con la banda musicale, la merenda e la lettura della storia di questo particolare personaggio, prima di condurla al rogo, perché così vuole il rito e nella speranza che siano tanti i bimbi presenti e che si divertano!