mercoledì 30 settembre 2009

Com'è profondo il mare


.......

E' inutile,
non c'è più lavoro,
non c'è più decoro,
Dio o chi per Lui
sta cercando di dividerci,
di farci del male,
di farci annegare...
Com'è profondo il mare
com'è profondo il mare.
........

il testo intero

lunedì 28 settembre 2009

Si viaggiava così...

Filobus della S.T.E.L*

"...Gli zii, invece, abitavano a Ospedaletti, Sanremo e Poggio.
Era consuetudine incontrarsi la domenica pomeriggio, soprattutto dopo che i nonni si erano trasferiti in Liguria dall'Emilia e, a turni della durata di due-tre mesi, risiedevano presso i loro figli.

Filobus della S.T.E.L*

Percorrevamo l’Aurelia per raggiungere le varie abitazioni e mi sorprendeva scoprire che, al di sopra di essa, c’erano i fili elettrici che fornivano l’energia ai filobus: da Ventimiglia a Taggia si snodava questo reticolo e i mezzi, all’epoca di colore bianco e blu, trasportavano silenziosamente i passeggeri. Ogni tanto una scintilla lasciava presagire qualcosa di pericoloso, ma presto tutto tornava alla normalità...

Corriera della S.A.T.I.*

I filobus erano gestiti dalla S.T.E.L., una società che era in stretta concorrenza con la S.A.T.I., i cui mezzi di trasporto erano le corriere con normale motore a scoppio.

Bigliettaio sul filobus*

Sul filobus il bigliettaio occupava un posto a sedere in fondo al veicolo e aveva una mensolina con comodi comparti per riporre il denaro proveniente dalla vendita dei biglietti. Sulla corriera, invece, il bigliettaio passava nel corridoio tra i sedili, riponeva il tutto dentro ad un’apposita borsa di cuoio a tracolla, dotata di vari settori e, data la sinuosità dell’Aurelia, spesso assumeva strane posizioni per non perdere l’equilibrio…"

Da Aurelia for me di Pia Viale
*Le foto sono tratte dalla bacheca di Achille Pennellatore

domenica 27 settembre 2009

Testimonianza di Gino Strada



Già alcuni anni fa avevo avuto un totale rifiuto di seguire la politica, l'avvicendarsi dei fatti che accadono nel mondo. Questo intervento di Gino Strada risponde a ciò che nuovamente provo oggi nel silenzio, nella chiusura che metto in atto a fronte del disagio che avverto.
Non è facile convivere con la propria dis-integrazione politica.

giovedì 24 settembre 2009

La vendemmia del Rossese

Antonella e una pianta tipica di vite ligure

In questi ultimi giorni si è svolta la vendemmia del Rossese, nelle vigne di Danila e Tino, a Soldano, cui partecipo oramai da diversi anni.
E' un momento speciale di lavoro in compagnia, durante il quale tutto scorre e la fatica è alleviata dalla presenza di altre persone con cui chiacchierare, ridere, scherzare.

Uve di vitigno "Rossese"

Il Rossese, di cui a suo tempo ne parlai qui, è il vitigno tipico dell'estremo Ponente Ligure e ben si accompagna ai piatti di questa zona. Grazie alle normative sulla vinificazione e alla migliore selezione delle uve oggi in atto, si ottiene un prodotto decisamente qualitativo.
Nello specifico, l'azienda agricola Pisano Danila produce vino Rossese biologico.

Le donne: Antonella, Rita e Tiziana

Le lavoranti: fedelissime ci si ritrova ogni anno, con quel piacere di condividere i pochi giorni necessari alla vendemmia...

La P.S. ovvero la "pausa sigaretta"

Mitica è la P.S. ovvero la "pausa sigaretta" durante la quale ci si concede una fresca bevuta d'acqua e una sigaretta per i "viziosi"...

Il trasporto con l'Ape e Pia, l'autista,

Come al solito i miei ruoli sconfinano spesso in quelli maschili, per cui, oltre che ad acccompagnarmi alle donne per il taglio dell'uva, quest'anno ho svolto anche quello di trasportatore, utilizzando il "mulo" dei tempi moderni, ovvero l'Ape, mezzo indispensabile e insostituibile per i lavori di campagna in Liguria.

I ragazzi: Claudio, Alioscia e Gianluca

Dopo aver svolto il ruolo di "porteur" nelle fasce ogni qualvolta le donne hanno i recipienti pieni, i ragazzi danno una mano anche in cantina, versando gli stessi nella deraspatrice...

La deraspatrice

L'efficientissima deraspatrice ha sostituito quello che un tempo era il pigiare l'uva con i piedi: il risultato e la rapidità di azione di questa macchina sono sorprendenti, ma la sua freddezza è incomparabile a quei momenti in cui grandi e piccini scendevano a piedi nudi nei tini a schiacciare l'uva...

Il mosto

Et voilà: adesso il grosso dell'operato dell'uomo è stato svolto: ora tocca alla massa di acini schiacciati fare la sua parte, fermentando a dovere per regalarci quanto il dio Bacco amava più di ogni altra cosa!

Tino, il vinificatore

Non poteva di certo mancare all'appello il vinificatore, ovvero Tino, che casualmente ha lo stesso nome del tipico contenitore in cui si fa il vino...

Il pranzo: la torta verde e ... una bottiglia di Rossese, annata 2008

Vale la pena trattarsi bene: e allora, cosa c'è di meglio, tra le altre cose, di una bella torta verde e una bottiglia di Rossese da noi stessi vendemmiato lo scorso anno?
E così, anche per il 2009, il "rito" è stato espletato. Le premesse sono ottime e non rimane che aspettare la nascita del vino nuovo e magari convertire una frase, che mortifica il lavoro di migliaia di persone, in questo modo: GUIDA POCO CHE DEVI BERE!

domenica 20 settembre 2009

U sùcà

U sùcà (pergola di zucche)

Questa foto raffigura un luogo comune della campagna ligure, che tuttavia, oggigiorno, è oramai assai raro vedere. I pozzetti per lavare i panni all'ombra di una pergola di zucchine erano un'immagine pressochè presente in tutti gli appezzamenti, ma visto che è cambiato il modo di vivere la campagna, certi angoli sono scomparsi e, di conseguenza, anche il fascino che racchiudevano.
Mentre i genitori erano dediti ai lavori di ogni tipo nelle fasce (terrazze), i bambini stavano al fresco di queste pergole e soprattutto avevano modo di sguazzare con l'acqua, facendo finta di lavare, oppure impastando la terra con l'acqua per preparare pietanze immaginarie...
Le pergole (in dialetto tòpie) erano ricavate con materiale "riciclato", generalmente tubi da 3/4 di pollice ormai smessi perchè bucherellati e non più adatti per le condotte d'acqua.
Le zucchine, varietà "Trombetta di Albenga", si raccolgono costantemente durante l'estate quando raggiungono, al massimo, la lunghezza di 30-40 cm; sul finire del loro ciclo se ne lasciano ingrossare alcune, per farle diventare zucche (come si può vedere nella foto) e talvolta raggiungono una lunghezza superiore ad un metro. Una volta ingiallite, verranno consumate durante l'inverno e tale varietà è l'unica che solitamente si produce in Liguria per tradizione.
Nei miei ricordi, la zucca tonda raffigurata sui tabelloni scolatici (...zu di zucca..) non trovava riscontro nella realtà; soltanto da qualche anno a questa parte ne sono state impiantate alcune, ma la tradizione della "Trombetta d'Albenga" ha sempre la meglio.
Del loro utilizzo ne ho parlato qui

sabato 19 settembre 2009

Il PIL

"Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).

Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.

Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.
Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.
Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani."

Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas (fonte: Marlor58)

giovedì 17 settembre 2009

Another blog in the world

Vallebona (Imperia)

E' bastata una giornata intera di pioggia per farmi prendere la decisione di creare un blog che parlerà del mio paese, Vallebona.
Si chiama u paise (il paese) e sarà dedicato ad ogni sorta di argomento che lo riguarda, così come ho descritto nel primo post che vi ho pubblicato.
Ho chiesto anche delle collaborazioni: chi vuole potrà mandarmi del materiale fotografico oppure potrà, volendo, scrivere direttamente dei post, se sarò capace di attivare la funzione per fare operare altri nella gestione...
Rimarrà così una traccia documentata del luogo, un pò come un diario "in ordine sparso".
Visitatelo!
u paise

mercoledì 16 settembre 2009

La musica

Valeria Martini

Il Jazz non è solo musica. E' anche un modo di stare nel mondo e un modo di stare con gli altri. Al cuore della sua "filosofia" ci sono l'unicità e il potenziale di ciascun individuo, uniti però alla sua capacità di ascoltare gli altri e improvvisare insieme a loro. E' stato creato dai discendenti degli schiavi, ma sa parlare di libertà. E' figlio della malinconia del blues, ma sa lasciarsi andare alla felicità più pura. Ha radici nella tradizione, ma la sua sfida è la continua innovazione. Vive di tensioni armoniche e ritmiche, ma ha saputo e sa essere messaggero di pace.
"Spero di trasmettere il messaggio positivo della più grande musica d'America. Vorrei far capire come il reciproco rispetto e la fiducia che i migliori musicisti dimostrano sul palco possono cambiare la vostra visione del mondo e arricchire ogni aspetto della vostra vita, dalla creatività individuale alle relazioni interpersonali, al modo di condurre gli affari, alla comprensione di che cosa significhi essere un cittadino globale nel senso più moderno"
(Wynton Marsalis, New Orleans 1961)

Dedicato a mia figlia, che ha scelto di studiare Musica al Cpm
di Milano, sezione piano-tastiere, augurandole "buona fortuna".

lunedì 14 settembre 2009

Fuga di giovinezza

La stanca estate china il capo
specchia nell' acqua il suo biondo volto.
Erro stanco e impolverato
nell' ombra del viale.

Tra i pioppi soffia una leggera
brezza. Il cielo alle mie spalle e' rosso
di fronte l' ansia della sera
- e il tramonto - e la morte.

E vado stanco e impolverato
e dietro a me resta esitante
la giovinezza, china il capo
e non vuole più seguire la strada con me.

Hermann Hesse (1877 - 1962)

sabato 12 settembre 2009

Scuola



"Pensavamo di farvi trovare un mondo migliore, ragazzi, ma la storia talvolta va indietro invece che avanti.
Noi ci abbiamo provato, ora tocca a voi."

venerdì 11 settembre 2009

Che muru...

Certe espressioni dialettali hanno il beneficio della sintesi e condensano, tra i termini usati e l'espressione facciale, talmente bene un concetto che non serve più aggiungere altro.
In merito all'affermazione del premier in quanto miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni, viene quindi spontaneo dire "Che muru..." ovvero "che faccia tosta" che, detta in italiano assume un senso assai generico, mentre in dialetto Ligure lascia intendere anche tutto il retroterra del modo di pensare di questa genìa, cui si può attribuire di tutto ma non la presunzione.

mercoledì 9 settembre 2009

I numeri

Da quando è arrivato il nuovo millennio, per 12 anni c'è una data che vede per il giorno, il mese e l'anno lo stesso numero. Oggi, ad esempio, è il 09-09-09, per cui coloro che nascono in questo giorno avranno una certa facilità a ricordare la loro data...
A molte persone i numeri "non dicono" nulla, ma per me sono una passione: mi intrigano, mi parlano, mi indicano, mi creano riferimenti e questo "gioco" mi scatta automaticamente, soprattutto mentre guido e osservo la targa della macchina che mi precede, o quando guarda l'ora in digitale o quando mi assegnano un codice e via dicendo.
In somma, sì, mi "parlano", a volte stornano anche il mio umore, soprattutto se il riferimento che vi leggo mi riporta a qualcosa di bello e positivo che la vita mi ha regalato. Altre volte, invece, mi preannunciano qualcosa di negativo, manifestandosi con insistenza: in tal caso li considero un segno inelluttabile del destino, un qualcosa che si verificherà benchè vorrei che così non fosse.
Ah, dimenticavo, ogni tanto "li dò" pure...
Ci terrei a sapere che cosa rappresentano per voi i numeri.

domenica 6 settembre 2009

Fuochi di settembre

Canadair (foto Wikipedia)

La mia terra, la Liguria, difficilmente sfugge ai fuochi di settembre, soprattutto in un'estate tropicale come questa.
La natura è al limite e la morfologia collinare-montuosa è decisamente soggetta ad incendi.
Tra i grandi "accusati" che appiccano fuochi ci sono i cacciatori: i "cinghialisti" sono raggruppati in squadre che si suddividono il territorio, per cui quando brucia un'area è chiaro che gli animali scappano e si rifugiano in quella adiacente. Poi ci sono i piromani, gli imprudenti e poi non so, sta di fatto che ogni giorno, da Ventimiglia a Sarzana, cioè da Ponente a Levante, è tutto un andarivieni di aerei, elicotteri, vigili del fuoco e squadre varie di volontari della protezione civile per combattere e arginare la distruzione provocata dal fuoco.

Elicottero della Forestale-Protezione Civile
(Foto Max Mencarelli, che rende bene l'idea del colore del cielo, tra l'altro...)

Viviamo in un'era dove tutto ha assunto dimensioni grandi e complesse: grande caldo, grandi fuochi, grandi strutture e organizzazioni per affrontare il problema.
Soltanto pochi decenni fa, quando "partiva" un fuoco, il messo comunale, non appena ne riceveva comunicazione, in qualsiasi momento del giorno suonava con insistenza una determinata campana, che avvisava appunto che era in atto un incendio.
Allora gli uomini del paese si ritrovavano al più presto sulla pubblica piazza, dotati di arnesi vari, tipo roncole, motoseghe, scure, forbici, gomme per l'acqua qualora avessero potuto utilizzarne se in prossimità del coltivato e poi partivano per difendere il loro territorio creando i "controfuochi", ovvero disboscando in maniera che, giunto a quel punto, il fuoco non trovasse più da ardere... Oppure tagliavano frasche di ogni genere per sbattere sulle fiamme e spegnerle...
Quanta fatica, quanta solidarietà, eppure nessuna casa ha mai preso fuoco e il territorio non rimaneva contaminato da salsedini o polveri inquinanti varie.
Anche questo dimostra che l'uomo ha esagerato nel progredire ed è egli stesso vittima del suo squilibrio.

venerdì 4 settembre 2009

Spiritualità

"Spesso i termini religione e spiritualità vengono trattati come sinonimi, il che è alquanto impreciso, dato che anche alcuni non credenti rivendicano una propria dimensione spirituale.

Entrambi i termini si riferiscono alla ricerca dell'Assoluto o di Dio : si può dire che la differenza fondamentale consista nel fatto che la religione indichi un tipo di ricerca esteriore, formale, mentre per spiritualità si intende la ricerca di Dio all'interno di sé. Questo comporta che la spiritualità assuma, rispetto alla religione, alcune connotazioni tipiche: la fede assume un carattere più personale e meno dogmatico, più aperto alla sperimentazione e basato sull'esperienza personale.

La spiritualità, all'interno di una grande varietà di concezioni culturali e religiose, è spesso vista come un percorso, o cammino spirituale, lungo il quale si avanza per conseguire un obiettivo determinato, quale ad esempio un più alto stato di consapevolezza, il raggiungimento della saggezza o la comunione con Dio o con il creato, il che solitamente presuppone la liberazione dalle abituali gabbie dei sensi e del pensiero. Il mito della caverna di Platone, contenuto nel VII libro de La Repubblica, è una delle migliori descrizioni di un siffatto cammino.

Il cammino spirituale è un percorso che presenta una dimensione primariamente soggettiva e individuale. Per cammino spirituale si può intendere un percorso di breve durata, finalizzato ad un obiettivo specifico, o tutta una vita. Ogni avvenimento della vita è parte di questo cammino, ma in particolare vi si possono inserire alcune tappe o momenti significativi, come ad esempio la pratica di varie discipline spirituali (tra cui la meditazione, la preghiera, il digiuno), il confronto con una persona che si ritiene dotata di profonda esperienza spirituale (chiamata maestro, assistente o precettore spirituale, guru o in altro modo, a seconda del contesto culturale), l'accostamento personale a testi sacri, ecc.

La spiritualità è anche descritta come un processo in due fasi: la prima relativa alla crescita interiore, e la seconda relativa alla manifestazione di questo risultato nell’esperienza quotidiana del mondo." (Da Wikipedia)

In conclusione, dato che la spiritualità tende allo smantellamento dell'ego, ritengo che la nostra società e soprattutto qualche politico, ne avrebbero bisogno in quantità massicce.

martedì 1 settembre 2009

"Scarpe" di Van Gogh

Shoes di Vincent Van Gogh

In questo quadro di Van Gogh non posso fare a meno di avvertire una certa familiarità: le scarpe vecchie e malandate, nelle realtà contadine, sono sempre state all'ordine del giorno.
Non si acquistava mai un paio di scarpe "per andare in campagna", ma diventavano tali quelle "buone", quando era il momento di smetterle. La scelta in primis, quindi, di un paio di scarpe era condizionata dal fatto che potessero essere comode e adatte, in un secondo tempo, anche per la campagna.
Il quadro è la sintesi di un ricorrente comportamento contadino, peraltro non ancora del tutto esaurito...