giovedì 28 aprile 2011

Euroflora 2011

E' stata bella davvero. Anche se mi imbatto spesso e volentieri nella contraddizione, pazienza, è un'epoca fatta così. Una settantina di scatti con la digitale sono una nullità, che però si è trasformata in un'esagerazione al momento di scegliere le foto per il post!
Sarò breve e lascerò così lo spazio alle immagini.

E' meno "pomposa" delle altre edizioni, ma più ricca di particolarità e significati. Graditissimo l'abbinamento delle specie vegetali con l'arte figurativa, la musica, la storia, la letteratura.

C'erano moltissime composizioni, alcune veramente belle e particolari, ma io ho scelto di proporvi questa e quella sopra perché sono state realizzate con i grì-grì (il nome italiano non lo conosco!), sì proprio quelli che da bambini sfregavamo con le dita dicendo: grì-grì, grì-grì, Pasca a l'é d'avrì (Pasqua è in aprile). Il nome, in realtà, indica il suono che produce quel leggero sfregamento.

Cliccare sopra, ingrandire e leggere

Altra particolarità: i naviganti portavano a casa dai loro viaggi delle orchidee, che venivano appese agli ulivi dai loro genitori contadini e che continuavano a vivere, tanto che vennero battezzate Figlie del vento.

Ad Euroflora sono state rappresentate benissimo in queste vetrine, dove penzolavano come sospese nel nulla...
E con brevi descrizioni, adesso scorreranno altre foto per darvi un'idea, seppur minima, di Euroflora 2011:

La partenza dei Mille

L'ulivo millenario della Sardegna

I colori dell'Unità d'Italia

Il ranuncolo di Biancheri "esclusiva mondiale"

Ranuncoli "normali"

Alstromeria bella

Alstromeria ancora più bella

Garofani di Sanremo profumati

Idem come sopra

Miniature di garofani

Glicine gigante

Varietà di glicine

Glicine giallo (!)

Orto sinergico

Baixaricò (Basilico) - Simbolo della cucina ligure

Forse è il post con il maggior numero di foto che io abbia mai fatto, ma credetemi... è niente rispetto a tutto quello che s'è visto!
I fiori ed il verde sono linfa vitale per l'essere umano sotto molti aspetti: impossibile resistere alla loro seduzione.


martedì 26 aprile 2011

Dal semplice al complesso

La rosa di Patrizia Bobbio

Domani vado a visitare Euroflora 2011.
Mostra di settore, penserete, visto che il mio lavoro è floricoltrice... Più che altro Euroflora è un classico: esiste dal 1966 e il pullman che dal paesello si reca a Genova all'esposizione floreale cui partecipano operatori di tutto il mondo, non ha quasi mai mancato l'appuntamento.
La foto che pubblico l'ho presa da un'amica di fb e mi ha fatto riflettere: quella rosa è talmente bella nella sua "semplicità" che mi viene da contrapporla alla "complessità" cui mi dovrò imbattere domani.
L'evento spettacolare è pubblicizzato come "riflessione su temi molto sensibili del nostro tempo: biodiversità, rispetto dell'ambiente e capacità dell'uomo di mantenere un rapporto equilibrato con la natura nella vita di tutti i giorni". Accidenti! Ma l'uomo è un essere già ben strano: prima si è dato da fare per distruggere la natura ed ora ci propone dei suggerimenti per riconciliarci con lei!
Nella natura la bellezza è intrinseca: siamo stati talmente deviati dal poterla cogliere che ora ci servono delle istruzioni per l'uso...
L'esposizione sarà così suggestiva che spazzerà via ogni pensiero: ne sono sicura, è sempre stato così.



lunedì 25 aprile 2011

Sempre più 25 aprile

Una delle targhe alla Resistenza a San Bernardo di Conio (Im)

"Da questa pagina di storia, voluta dalla gente e non dal potere, sono state educate intere generazioni all’antifascismo. Era naturale ricevere quel messaggio, era scontato difendersi da quei principi, anzi si cresceva pensando che fosse un capitolo chiuso, che nessuno potesse più pensare o agire in quel modo. Il fascismo era stato annientato, la lotta partigiana aveva liberato l’Italia dal male e le divergenze politiche riguardavano solo le sinistre e la Democrazia cristiana. Quanto abbiamo fatto male i conti! Nell’arco di cinquant’anni si sono avvicendate le ideologie tra nascite, rinascite e dissoluzioni in una complessità che soltanto il senno di poi ci permetterà di capirne i perché con maggior chiarezza. Una cosa tuttavia mi appare chiara nell’immediato: terreno fertile al rinascere del fascismo è la caduta dei valori, dell’etica, che si crea per un insieme di meccanismi socio-politico-economici e che espropria l’uomo sia di credo che di forze, perché rinascono le destre quando l’uomo è annichilito.
Ed io, nata alla fine degli anni Cinquanta, ho un pensiero di tutto rispetto per coloro che hanno combattuto in prima persona per quella causa e mi sento anche responsabile di non aver saputo difendere il loro operato. Mi perdonino e sappiano che ne ho consapevolezza."

Riflessione scritta da me mentre raccoglievo la memoria di Mario Genari sulla Resistenza.

M. Genari, M. Pia Viale, Le radici di un percorso. L'associazionismo agricolo nella provincia di Imperia, Genova, Edizioni AMES e CIA, 2010, pag. 41

"Restiamo umani"
Ciao Vittorio


sabato 23 aprile 2011

Buona Pasqua dalla residenza anziani di Apricale

La residenza anziani Anselmo Pisano di Apricale

Da un pò di tempo frequento più di una residenza per anziani, per andare a trovare persone cui sono legata affettivamente. Devo dire che... ci vado volentieri, perchè con i vecchi ho sempre avuto dimestichezza e li ho in grande considerazione.

Una delle due sale di ricreazione

Tra le residenze per anziani che conosco, devo ammettere che quella di Apricale è quella che mi piace di più. E' molto viva, le persone sono ben seguite, sia dal personale lavorativo, sia dai volontari. Colorano, cuciono, suonano (se hanno conoscenza in materia), leggono collettivamente il giornale, guardano la tv, ascoltano musica e hanno a disposizione un punto web con tanto di collegamento internet...

Angela e sua mamma, ex professoressa

Fanno tenerezza, proprio come i bambini. Al contrario di questi ultimi, il cui cammino è ancora tutto da compiere, i vecchi hanno già dato: mi piace guardarli, sorbire il loro vissuto, sia che io lo conosca, sia che tenti di indovinarlo osservandoli. Si alternano un mare di emozioni, soprattutto quando rimane immutato l'amore verso quell'essere che non sa assolutamente più di essere un tuo genitore, come accade ad Angela con sua mamma...

Gabriele Cassini group

Ed ecco la sorpresa di oggi: con tanto di chitarra e spartiti per tutti, un gruppo canterino di Apricalesi, capitanato da Gabriele Cassini, stava intrattenendo e facendo cantare buona parte dei più arzilli vecchietti della residenza. E' una loro consuetudine da oltre due anni: anche due volte al mese, il sabato pomeriggio, vanno a portare au ricoveru un pò di sana allegria.
Non potevo capitare meglio: dispiaciuta perché oggigiorno è sempre più difficile farsi una cantata nelle osterie, ho approfittato della situazione e ho dato sfogo alle mie corde vocali con sommo gaudio!

Antonio, Ermanno e Rosa Pia

Non mancava nulla: colomba pasquale, spumante e altre cose buone nonché il piacere di stare insieme cantando, dando vita ad un pomeriggio decisamente diverso dagli altri.

Ermanno e Rosa Pia

Questo distinto signore era un musicista e purtroppo la salute non gli permette più di suonare, ma la sua partecipazione è naturalmente totale, con un richiamo ineludibile. Tra un brano e l'altro Rosa Pia si rinfresca la gola e...

...evvai con la canzone successiva! Accidenti quante ne abbiamo cantate! Allegre, romantiche, in francese, proprio un bell'assortimento.

Pippo e Ada

E se poi suona il telefonino, ebbene si risponde: all'alba dei suoi 92 anni, Pippo mantiene la sua autonomia e la sua lucidità. Ada invece partecipa ai meeting canori, ma non risiede all'Anselmo Pisano.
Lascio ad ognuno le considerazioni sull'argomento "residenze protette". Io approvo, ci lavorerei volentieri, penso ai pro e ai contro e penso anche a molti vecchi che, pur essendo "in gamba", trascorrono le loro giornate in casa completamente soli. Non so se stiano meglio, ne dubito.
Preferisco usare il termine "vecchi" perché racchiude nobili significati.


venerdì 22 aprile 2011

Ragazzi in croce

Simbolo della Croce Azzurra di Vallecrosia (Im)

Oggi è il venerdì Santo, il giorno in cui si rievoca la Passione di Cristo, il suo Calvario, la sua crocifissione.
Ho notato che, oggigiorno, i ragazzi che prestano volontariato presso le sedi della Pubblica Assistenza, alla domanda "Dove sei?" rispondono "Sono in croce". Presa alla lettera è una risposta inquietante, ma sapendo che sono soliti abbreviare, ecco svelato l'arcano.
Sì, tutte le generazioni hanno avuto molti ragazzi/e che hanno fatto l'esperienza del volontariato presso le varie croci rossa, bianca, verde o azzurra e molti di loro ambiscono a far sì che questo diventi un lavoro vero e proprio, riuscendovi.
Buon per loro, con i tempi che corrono. Inoltre, in questo modo, "essere in croce" diventa finalmente un fatto positivo!


martedì 19 aprile 2011

C'era (quasi) una volta in Liguria

Copertina

Era la regione che assomigliava a più cose, un pettine leggermente piegato dal sole e ogni dentino era una valle, un boomerang che lo lanci e ritorna, una fetta d'anguria per l'estate, persino a un sorriso se un giorno una fiaba fosse riuscita a capovolgerla. (Marino Magliani)

Il 26 aprile uscirà il libro “C’era (quasi) una volta in Liguria”, curato da Achille Maccapani e Marino Magliani, che contiene delle fiabe e relative illustrazioni scritte da 24 persone scelte tra coloro che hanno già avuto esperienze con la scrittura.
E' andata così: Marino e Achille hanno interpellato i vari autori proponendo loro di scrivere una favola, che naturalmente doveva rispettare determinate regole, ovvero rientrare in un tot di battute ed essere ambientata in Liguria. E così è stato. Adesso il libro sta per uscire e ci sarà, in primis, una presentazione a Genova con Don Gallo. Come concordato, i diritti d'autore, indicati nel 10% del prezzo di copertina saranno interamente devoluti alla comunità San Benedetto, per il progetto di adozioni a distanza a Santo Domingo.
Eccovi l'elenco degli autori: Giorgio Amico, Fabio Beccacini, Bruno Bianchi, Valentina Bosio, Gabriele Virgillito Cassini, Marco Cassini, Chiara Daino, Sira De Guglielmi, Stefano Delfino, Enzo Ferrari, Dino Gambetta, Ino Gazo, Riccardo Gorlero, Raffaella Gozzini, Laura Guglielmi, Mara Pardini, Alberto Pezzini, Giovanna Profumo, Massimo Raineri, Giacomo Revelli, Marco Scullino, Viviana Spada, Aldo Trucco, Maria Pia Viale.
Sì, ci sono anch'io...

Edizioni Zem, 2011 - Vallecrosia (Im), pag. 194, prezzo € 14,00


domenica 17 aprile 2011

Il film di Moretti

La locandina di Habemus papam

Andare al cinema è bello, ma purtroppo ci vado raramente perché le stagioni favorevoli sono l'inverno e l'autunno ed io sono spesso stanca, dato che l'attività floricola si svolge prevalentemente in quei mesi lì.
Moretti, poi, non me lo sono mai perso e non mi ha quasi mai delusa.

Michel Piccoli

Tuttavia questo ultimo lavoro, Habemus papam, mi ha lasciato un pò perplessa. Alla fine del film la mia esclamazione è stata: "mah". Non è certo la mancanza di contenuti ciò che gli fa difetto, ma l'ho trovato poco incisivo.

La scena dello scopone

Le recensioni sono molto positive: i temi della solitudine, dell'umiltà, della difficoltà a destreggiarsi con le problematiche dell'oggi, dell'autorealizzazione e quant'altro sono i contenuti di questo film tutto sommato ironico e divertente.
Otto milioni di euro, comunque, mi sembrano una cifra stratosferica: ne basterebbero un terzo per realizzare una residenza protetta per anziani da 60 posti letto in territori difficili come quelli liguri...
Ma questo è un altro film.


venerdì 15 aprile 2011

Balùn


Supercoppa, Campionato, Coppa Italia... La pallapugno, o pallone elastico, balùn per i Liguri, balòn per i Piemontesi ha preso il via per la stagione 2011.
Si sa che è iniziato, si nicchia ancora prima di decidere di andare a vedere qualche partita perché c'è ancora parecchio da fare, soprattutto in campagna, ma si sa che c'è: comincia quando i ciliegi sono in fiore e finisce al tempo delle castagne, tra le prime nebbie autunnali.
Un mondo a parte, una sospensione del tempo, una storia tra Liguri e Piemontesi, quasi un segreto, vista la poca notorietà.
E forse il bello sta proprio lì.


mercoledì 13 aprile 2011

Il fiore nero

Pittosphorum Magic Golden

Ho cercato "fiore nero" su di un motore di ricerca e i link riportavano, nella stragrande maggioranza, la famosa canzone dei Nomadi.
Volevo sfatare ciò che si diceva a scuola molti anni fa, ovvero che il fiore nero non esiste. Su di un blog leggo che i fiori neri di per sè non esistono in natura: oggi li fanno con combinazioni chimiche mettendo la melanina di altri fiori.


Questi fiorellini neri ricoprono fittamente i miei pittosforini e... sono propri neri! Non sono un buon segno, perché mi è stato detto che, quando dà luogo a questa fioritura o infiorescenza, la pianta non vivrà più molto. Paradossalmente dovrei dire "poco male", visto che si vende con molta difficoltà, ma per la vita della pianta in sé dispiace sempre tanto.
Gira e rigira, però, qualche fiore nero l'ho trovato...
Guardate un pò:

Veratrum nigra

Tacca o fiore pippistrello

Papavero nero
Orchidea nera a grappolo

Anthurium nero

...e poi questo post Il Giardino Nero dove mi sono scoraggiata nello scaricare tutte le foto di fiori neri che vi sono pubblicate!
E voi, lo sapevate che ne esistono così tanti?


lunedì 11 aprile 2011

Il glicine di Pasolini

Ingrandire le foto con un clik...


... e intanto era aprile,
e il glicine era qui, a rifiorire.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Tu che brutale ritorni,
non ringiovanito, ma addirittura rinato,
furia della natura, dolcissima,
mi stronchi uomo già stroncato
da una serie di miserabili giorni,
ti sporgi sopra i miei riaperti abissi,
profumi vergine sul mio eclissi,
antica sensualità . . . . . . . . .


Pier Paolo Pasolini (1922-1975)

da “La religione del mio tempo”
Garzanti 1961


Fotografato controluce tra il fumo dei rami di ginestra
che bruciano dopo la potatura


domenica 10 aprile 2011

Atmosfere

La nebbia a Vallebona

L'estremo ponente ligure gode di quel particolare clima mite che generalmente lo esonera da fenomeni del tipo nevicate d'inverno, caldo umido d'estate, temperature senza picchi verso l'alto e verso il basso, assenza di nebbia.
Tuttavia non mancano le eccezioni ed allora si vive il fenomeno a seconda delle conseguenze. Se nevica o scende molto la temperatura si è assai preoccupati per le coltivazioni floricole, se fa troppo caldo ci si rifugia al mare, se arrivano le nebbie o le foschie si "entra" in una dimensione surreale, che finalmente crea quello stato intermedio, quella "mezza misura" che troppo spesso manca al vivere del ligure.
Una sorta di raccoglimento, di sospensione: pare quasi che si debbano incubare i pensieri in attesa che arrivi la chiarezza e si veda esattamente la realtà.
Mi piace molto.


venerdì 8 aprile 2011

Paesaggio che muta

Sasso di Bordighera

Sasso è il dirimpettaio del paese in cui vivo. Piccolo, discreto, arrossisce sempre all'ora del tramonto, quando il sole se ne scende dentro il mare o dietro le coste francesi.
Inevitabile guardare Sasso, tanto più che la mia principale campagna ha per visione diretta e prevalente proprio lui.
Da alcuni giorni questa foto è sul mio desktop e ho visto il paesaggio abituale con occhi diversi. Ho visto che quelle case, che nascono un pò come funghi, danno sempre più l'idea del paesaggio francese, pullulante di villette, casupole e casette e via discorrendo.
Ho visto che il territorio un tempo apparteneva alla Natura, poi alla agro-floricoltura e adesso sta diventando sempre più proprietà dell'edilizia.
Niente di nuovo sotto il sole, direte voi, la Liguria è un continuo salasso di questa realtà.
L'amara conclusione è che, pare, non ci sia possibilità di redditività se non nel mattone. Adesso che sta declinando fortemente anche la floricoltura, quali alternative?


mercoledì 6 aprile 2011

Il mare di oggi

Mar Ligure
Foto di Ombretta Bruno "rubata" da fb

Approfitto di questa bellissima immagine del mare nostrum per continuare il mio cammino di blogger. Sono stanca, la ginestra sta finendo e le energie si sono esaurite in questo massacrante lavoro che non rende più abbastanza per la sopravvivenza e tanto meno per ripagarci della fatica.
E' bello quel mare senza sdraio e senza rumenta sulla spiaggia; è bello tutto quell'azzurro che gioca in diverse tonalità; è bello pensare che è qui, a portata di mano e di "occhio" in questa Liguria impervia, senza mezze misure.
Mi serve per riposare, rilassarmi e riflettere.


domenica 3 aprile 2011

Il "signore" degli ortaggi

I carciofi di Rosalba

Questi sono regali, graditissimi regali. Considero da sempre il carciofo il "signore" degli ortaggi per diversi motivi. Senz'altro la qualifica dipende in primo luogo dal gusto, poi dal poterlo cucinare in svariate maniere e poi anche dall'aspetto, così elegante e distaccato vista la presenza delle spine che inducono ad un certa distanza.

La cassettina per Pia

Vedere Rosy arrivare con questa cassettina di carciofi riservati a me è stato un tuffo al cuore: quando non ci si aspettano le cose il piacere che ne consegue è massimo. E' tutto l'inverno che costano carissimi, inoltre erano brutti e le produzioni locali intoccabili dal punto di vista dei prezzi per cui non rimaneva che ripiegare su quelli provenienti dalla Sardegna. Non è per campanilismo o per la solita solfa "quelli delle nostre zone sono migliori", ma data la freschezza, la fragranza, il profumo e la tenerezza, ecco devo ammettere che per quest'anno non hanno avuto eguali.
Crudi in insalata, nel risotto, in casseruola con aglio e prezzemolo nobilitano la tavola, dimostrando tutta la loro "signorilità".

Piante di carciofo di Marlor58

In passato la mia famiglia ha coltivato i carciofi per alcuni anni allo scopo di venderli: credetemi che la cura di cui necessitano non è poca ed inoltre il grosso degli interventi deve essere fatto d'estate, stagione in cui si va più volentieri al mare che a sarchiare i articiochi (i carciofi). Tenerli sempre ripuliti dai germogli laterali per far crescere i polloni principali, difenderli dalla bruciarola e dai pidocchi (i due loro peggiori nemici), annaffiarli sovente, sarchiare il solco per evitare che cresca l'erba e favorire la penetrazione dell'acqua... ce n'è già abbastanza per sudare al solo pensiero.
In ogni caso quest'estate ne metterò una dozzina di piante per autoconsumo. Anche questo è un rimedio contro la crisi.
Quelli con le spine sono coltivati in Liguria ed in Sardegna e non so se in altre parti d'Italia li conoscano: in ogni caso il paragone con quelli provenzali o senza spine non è pensabile!