venerdì 30 maggio 2014

Ciao Nico

In occasione del quinto anniversario della scomparsa dello scrittore Nico Orengo, riporto un articolo scritto in allora del suo amico Roberto Rovelli, originario de La Mortola, ma da molti anni residente in Florida. Questo articolo fu pubblicato su La Stampa il 4 luglio del 2009, nella Web Notes a cura di Anna Masera.

Nico Orengo (1944 - 2009)

"Ah... se solo si potesse tornare indietro nel tempo! Sono cresciuto con Nico alla Mortola. Da ragazzi abbiamo passato anni fantastici: sognando, facendo progetti, imparando a fare i primi passi sul sentiero del nostro avvenire. Ricordi; quanti cari ricordi. Giornate fredde d'inverno passate nella cucina di Dante "u scarpa'" mangiando castagne, bevendo vino ed ascoltando, a bocca aperta, storie di guerra e di viaggi in terre lontane. Ore passate sdraiati sulle tegole del tetto guardando l'orizzonte come a cercare un segno profetico del nostro futuro o, nelle serate piovose, nascosti nel nostro "club", un fondo polveroso di casa sua (soci 3), fumando e leggendo -Nico aveva un debole per le poesie di Garcia Lorca-. Oppure eravamo occupati a mettere insieme l'ultima edizione de "La Campanella", il nostro giornalino settimanale parrocchiale ciclostilato; i primi "articoli pubblicati" da Nico! Poi la vita ha cambiato ed abbiamo preso strade diverse, separate da oceani e continenti ed eventualmente ci siamo persi di vista. Molte volte mi sono promesso di cercare di mettermi in contatto, specialmente durante una delle mie sporadiche visite in Italia o tramite l'Internet ma, per una ragione o l'altra, non e' mai successo. E poi un giorno la terribile notizia... ed ora e' troppo tardi. Con Nico ho perso una parte della mia giovinezza, ma mi rimane il conforto che forse, anche se brevemente, l'ho conosciuto più a fondo di molti e sono stato una piccola parte di quella terra e di quella vita che lo ha modellato e che e' cosi' brillantemente infusa nei suoi scritti tanto amati dai suoi lettori. Riposa in pace, vecchio amico".
Roberto

lunedì 19 maggio 2014

25 anni

 

Amo l’amore che sento

Amo l’uomo che incontro

Amo la vita che osservo

Amo la luce che vedo

Amo la notte che vivo

Amo perché sono

Sono perché amo.


Pia - 1996

Buon compleanno!


sabato 10 maggio 2014

I Giuara

La vita di paese (poca e sempre quella, per dirla con Lucio Dalla) è contrassegnata da aspetti diversi da quella di città. Ci si conosce tutti, vizi e virtù inclusi, e questa conoscenza sottende i più svariati sentimenti, dettati dall'idea che si ha dei soggetti in questione: ci sono epidermiche repulsioni verso alcuni, così come si prova immediata empatia con altri.

 Janò

Tra i "personaggi empatici" di Pigna rientra la famiglia Orengo, meglio conosciuta come i Giuara, ovvero Janò, suo fratello Mario e Daniele, figlio di Mario. 
Dediti alla pastorizia come attività, ciò che li ha caratterizzati da sempre è il fatto di aver attribuito molta importanza all'amicizia, alla compagnia, all'allegria, valori che, se fossero maggiormente diffusi, renderebbero sicuramente più piacevole la vita di tutti.

Mario

Sono perciò portatori, laddove è possibile, di una filosofia di vita tendente all'ironia, al fine di poter ridere di sé e degli altri, in ogni caso per diffondere quel sano umorismo che innegabilmente rende la vita un po' meno pesante.
Senza nulla togliere agli altri componenti della famiglia, Barbara in primis, mi sono ovviamente molto simpatici e ritengo abbiano una particolare capacità, ovvero quella di esternare una morale spesso contraria a ciò che verrebbe spontaneo pensare, cosa che mi ha più volte spiazzato, ma sicuramente divertito.

 Daniele

Si è perso molto nei paesi in quanto a spirito collettivo, sia per affrontare le necessità della vita, sia per ricrearsi. E benché personalmente io mi soffermi poco o niente nell'Osteria da u Giuara gestita da Daniele, nel mio transitarvi davanti respiro ancora piacevolmente momenti di vita andati perduti quasi ormai dappertutto. 
E apprezzo.

giovedì 1 maggio 2014

Buon I° maggio


...e il cuore di simboli pieno.