giovedì 30 aprile 2009

I Turchi

Ieri, tornando dalla campagna, mi sono fermata a fotografare questi lavoratori.
Ho pensato "sono Turchi", perchè la loro prerogativa è proprio quella di lavorare la pietra, sia per costruire muri a secco, sia per rivestire muri in cemento.
Soltanto uno di loro parlava l'italiano e lì per lì non capivano il motivo per il quale io mi fossi fermata e mi fossi messa a parlare con loro.

il mancino

E' vero, volevo fotografarli, ma c'era un'emozione nel mio cuore che andava oltre: pensavo che potevano essere nostri figli, ma non lo sono, vengono da un'altra nazione e i nostri veri figli, oltre che a non svolgere più quel lavoro, magari quando passano da lì non li vedono neanche.


Pensavo anche a mio padre, che di muri a secco e di aggiustamenti di pietre ne ha fatto veramente tanti, trascorrendo momenti di grande fatica e momenti molto belli, in profonda armonia con se stesso, con chi gli era attorno e con la natura stessa.
Insomma, quelle pietre, quelle mani, quei testù (nome dell'attrezzo usato) mi hanno commosso e ho ringraziato dentro di me quei ragazzi per essere tra noi, portandoci opere ed immagini che noi altri, così evoluti, beneodoranti e ben vestiti, non siamo più capaci di riprodurre.


martedì 28 aprile 2009

Ape e bambini


Un mezzo di trasporto molto diffuso nei paesini dell'estremo Ponente ligure è l'Ape Piaggio, in tutte le sue cilindrate possibili e immaginabili. Hanno sostituito i muli e adempiono al servizio dei lavori floricoli in maniera egregia: quasi tutte le famiglie ne posseggono una e sarebbe curioso chiedere alla Piaggio in quali zone d'Italia registrano il maggior numero di vendite di tale veicolo.
Ma l'interesse per il mezzo è forte anche nei bambini, che alla prima occasione che càpita loro, non esitano a farsi scorazzare da una piazza all'altra del paese attraverso i carugi, le tipiche vie liguri dei centri storici.
Daniela Lanteri, insegnante provetta che recentemente ha pure "edotto" i figli di Albano durante la settimana del Festival di Sanremo e presidente dell'Associazione culturale "A Cria", è molto gettonata per assolvere allo sfizio dei bambini per "fare un giro sull'ape".
La cosa curiosa è che quei bimbi sono figli di ragazzi di Vallebona, ma abitano a Milano, ad Arles, a Biella e ci domandiamo spesso come possano far capire ai loro amichetti che "sono andati sull'ape"...
Per alcuni di loro dev'essere veramente un incomprensibile mistero!

lunedì 27 aprile 2009

Uniti e solidali


Il 25 aprile un gruppo Occitano suonava in una piazzetta del centro storico di Bordighera Alta.
Due partigiani si sono incontrati e hanno cantato insieme al microfono: Silvio, classe 1929, della provincia di Cuneo, è il più giovane partigiano d'Italia, aveva 14 anni quando andò sulle montagne insieme ad altri combattenti; Angelo Mariani, classe 1921 è di Bordighera, ho pranzato con lui e mi sono ascoltata le sue vicissitudini.
Le loro mani sono saldamente posate sulle reciproche spalle.
Ce ne sono più pochi, ma significativi. Incutono rispetto e in certi momenti il pensiero mi dice che non siamo stati all'altezza del loro operato.
Ho trascorso un bel 25 aprile, poi la vita di sempre ci risucchia da tutto.
Ci si ritrova con le solite stronzate che spara il premier, la crisi, la febbre suina, la pioggia battente e quel sentirsi sospesi nel nulla che non è certo un gran cosa...


venerdì 24 aprile 2009

25 aprile


Le parole di un partigiano, che l'anno scorso ci ha lasciati, rimarranno sempre, per me, la sintesi della Resistenza:
"Abbiamo lottato affinchè tu fossi libera di parlare e di dire ciò che pensi."
E per tutti valgano le parole di Piero Calamandrei:
"Se volete andare nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei luoghi dove furono sterminati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perchè lì è nata la nostra Costituzione."

mercoledì 22 aprile 2009

La Montalcini


La maggior parte delle religioni e delle filosofie propongono la battaglia all'ego per conseguire la felicità e l'illuminazione.
In una recente intervista, quando alla Montalcini è stato chiesto il segreto della sua longevità e del suo ottimo status psico-fisico (vista l'età!), ha risposto: "Non ho mai pensato a me stessa".
Allora ho dedotto che a fronte di tutte le teorie in cui ci si imbatte, Rita Levi-Montalcini è un esempio pratico del percorso che tutti i saggi ci indicano.
Quella sua risposta è stato un ulteriore elemento per capire la sua grandezza.
Vivissimi auguri, signora Montalcini!

martedì 21 aprile 2009

A Cria

"A Cria" è il nome dell'associazione culturale di Vallebona.
E' nata nel 1998 e soltanto da ieri ha... un sito! Ebbene sì, mi ci sono messa e ho provato a costruirlo, arrancando un pò e introducendo, per ora, solo le informazioni più importanti.
Dato che sono previsti cambiamenti importanti e in meglio, mi sembrava doveroso darle una veste web, per diffondere il fatto che esiste e che ci saranno iniziative interessanti, di cui darò notizia strada facendo.
L'indirizzo è qui e sul sito è spiegato anche il significato del suo nome, che è un termine dialettale ligure.
In certi periodi ho tirato la carretta dell'associazione praticamente da sola, ma ho resistito e adesso siamo un bel gruppetto, con ragazzi volenterosi e intraprendenti e mi sento davvero sollevata.
In questo paesino coltiviamo i fiori, ma è fondamentale coltivare anche la cultura.

domenica 19 aprile 2009

Il gigante che dorme

Il Toraggio

Mi sembra di rubare l'argomento ad Alberto Cane, perchè il Toraggio è il monte della sua vallata e ne ha parlato più volte sul suo blog, ma in realtà appartiene un pò a tutti, dato che è il più maestoso della zona e visibile da più parti.
Innevato a lungo come quest'anno era già un pò che non lo si vedeva, anche se la foto non è di adesso ma di qualche mese fa e pecca in qualità, perchè scattata da lontano e con una macchina non professionale.
Il Toraggio è una presenza paterna, solida, che infonde protezione e stabilità.
Il suo profilo, se osservato bene, rimanda ad un "gigante che dorme": la vetta è il volto, con una spaziosa fronte, poi verso destra si pronuncia il naso e a quel punto la fantasia regna sovrana.
Forse è proprio per questa similitudine che il Toraggio assume un'accezione quasi umana, o forse è solo l'uomo che ha bisogno di identificarsi in quei significati che egli "incarna" così bene.

sabato 18 aprile 2009

Il Pallone elastico


Cambio di campo durante una partita di Pallone elastico

Domani a San Biagio della Cima, paese natale dello scrittore Francesco Biamonti, sarà inaugurato il nuovo sferisterio per il gioco del Pallone elastico, meglio conosciuto nella modernità come Pallapugno e diventato ormai a tutti gli effetti "sport".
E' un vecchi gioco, che conta più di 150 anni, diffuso nella Riviera ligure di Ponente e nel basso Piemonte, introdotto dai Francesi, all'epoca nostri alleati. E' una derivazione della Pallacorda e assomiglia alla Pelota basca e nei luoghi in cui è conosciuto gode di grandi appassionati, tra i quali non esito a collocarmi.
Erano molti anni che si tentava di avere un campo regolamentare nell'estremo Ponente ligure e a San Biagio sono riusciti a realizzarlo. Si è sempre giocato nelle piazze dei vari paesini dell'entroterra, dando luogo a pomeriggi estivi di incontri tra gli abitanti proveniente dai vari paesi per condividere la stessa passione.
Una vecchia e amata tradizione, soppiantata in buona parte dalla modernità che ha dato vita a discipline meno faticose e che forse richiedono minore abilità.
Un gioco "contadino", che ha visto gloriose stagioni quando non c'era altro svago...
Ne parlano, nei loro racconti, Edmondo De Amicis, Cesare Pavese, Beppe Fenoglio, Alberto Arbasino, Nico Orengo, Francesco Biamonti... tutti scrittori dell'area suddetta.
La palla, non molto grande e di una pasta elastica molto tesa, pesa 190 gr e viene colpita col pugno debitamente fasciato per proteggerlo: un battitore, una spalla e due terzini formano le quadrette che si disputano la partita.
E' un viaggio nella memoria, perchè depositario di antichi valori.
Quando è giocato bene è assolutamente emozionante.
In ligure si chiama u balùn, in piemontese el balòn.
Ne parlò in un post Alberto Cane, citando un piccolo articolo storico scritto da me e ieri giarevel sul suo blog.



venerdì 17 aprile 2009

Energia mutabile

L'amore vero, tu lo sai, è volere
la gioia di chi non ci appartiene
è questo uscire, traboccare

da se stessi, come il sangue nelle vene
per un taglio, è l'irrinunciabile,
amore energia mutabile eterno bene.

Giuseppe Conte (Imperia, 1945)

mercoledì 15 aprile 2009

E non se ne parla...

...di energie alternative, in questa Liguria di sole e vento, con un ministro imperiese che sostiene la causa del nucleare...
E invece si potrebbe pensarci un pò seriamente, come hanno fatto e stanno facendo un pò dappertutto.
Sul sito delle energie rinnovabili, qui, c'è di che sbizzarrirsi per farsene un'idea. Non conosco la posizione degli ambientalisti per quel che riguarda l'impatto paesaggistico, ma se una sola pala eolica può apportare tanto beneficio, non vedo dove stia il problema: ci sono cose ben più orribili sotto i nostri occhi!
La politica continua a rimestare sempre i soliti discorsi, di cui siamo arcistufi: possibile che non si possano smuovere le acque e guardare una volta tanto un pò avanti?
E' competenza degli enti territoriali, prima che si muovano le iniziative private per trarne i loro profit.
Stanno per iniziare le campagne elettorali per le amministrative: sapranno cavalcare l'onda?

martedì 14 aprile 2009

Trenette e mattoni di Marco Preve

Non sono molto ciarliera in questi giorni, ma mi spiace anche stare tanto senza scrivere sul blog.
Così ho pensato di proporvi quanto ha pubblicato Marco Preve, il giornalista di Repubblica, sul suo blog Trenette e mattoni.
Nel post di alcuni giorni fa, "Uomini e no", citavo l'ing. Giorgio Croci, docente alla Sapienza di Roma, perchè è massima la sua competenza in materia di costruzioni antisismiche e tutela del patrimonio artistico.
Oggi, invece, si esprimono l'italianista Vittorio Coletti e il geografo Massimo Quaini, entrambi docenti all'Università di Genova.
Dicono ciò che pensiamo in tanti, ma soprattutto dicono: non votate Pdl!


sabato 11 aprile 2009

Pasqua = Rinascita


Da alcuni anni, quando arriva la Pasqua, vado a rileggermi questo scritto:

"La Pasqua rappresenta un momento di profonda riflessione.
L’insegnamento cristiano indica la grande speranza della Rinascita, dopo la morte, nella Luce eterna: prima dell'editto di Costantinopoli, però, l'insegnamento era rivolto al ciclo delle reincarnazioni per ottenere l'illuminazione.
Nel periodo primaverile che solitamente precede la Pasqua è importante prestare attenzione alla propria persona, assumendo comportamenti favorevoli a questo percorso spirituale.
Sul Piano della personalità, quindi, si possono apportare importanti benefici che concorrono alla Rinascita fisica, emotiva, mentale e spirituale.
Si tratta, tutto sommato, di una serie di consigli elementari che favoriscono una buona ri-equilibratura delle parti che compongono la nostra personalità.
Per la Rinascita fisica, per esempio, è opportuno:
- dormire un po’ di più;
- fare più esercizi fisici (ginnastica, sport, yoga, respirazione);
- cambiare dieta quotidiana (più frutta e verdura).
Per la Rinascita emotiva occorre:
- impegnarsi artisticamente e ricercare la bellezza;
- impegnarsi con altre persone e ri-vitalizzare le nostre relazioni sociali;
- coltivare regolarmente la meditazione.
Per la Rinascita mentale possiamo:
- leggere buoni libri;
- partecipare a buone conversazioni con altre persone;
- riflettere, meditando e scrivendo;
- dedicarsi alla meditazione e agli esercizi spirituali.
Per la Rinascita spirituale sentiamo:
- il risveglio del Divino in noi o Scintilla divina o ;
- lo sviluppo di nuove attitudini o maniere di vedere la vita e di rispondere alle sue prove;
- lo sviluppo di nuovi stati di coscienza.
Durante il periodo pasquale, si rivela quindi estremamente importante vivere la vita come un laboratorio di crescita personale, per sviluppare il proprio carattere e la propria Anima.
Ciò dipende dalla nostra purezza, santità, livello di coscienza e livello d’essere , cioè da ciò che noi siamo.
Esiste un grande asse, ossia l’amore di Dio e l’amore del prossimo e una chiave essenziale rappresentata dal digiuno e dalla meditazione che permettono la completa congiunzione tra noi stessi e Dio e tra noi stessi e gli altri.
Esperienze di luce e di amore che ci indicano quale potrà essere la dimensione della vita eterna o degli stati di illuminazione…
Buona Pasqua e buona Rinascita."


venerdì 10 aprile 2009

Uomini e no

Ascolto Radio tre, si sa.
Questa mattina, alla trasmissione Il terzo anello-Faccia a faccia, Stefano Folli ha intervistato Giorgio Croci, ordinario di Tecnica delle Costruzioni alla Facoltà di Ingegneria dell'Università di Roma "La Sapienza" e titolare del corso di Analisi e Restauro Strutturale dei Monumenti.
Giorgio Croci, nato a Roma il 19 Marzo 1936, è ingegnere.
Tra i più significativi progetti si segnalano la Basilica di San Francesco di Assisi, la Basilica di S. Antonio da Padova, la Torre di Pisa (Comitato di progettazione), il Colosseo (co-presidente del Comitato Università-Ministero Beni Culturali, Progetto di Restauro e messa in sicurezza), il Pantheon, la Stele di Axum (Etiopia, smontaggio e rimontaggio), il Nuovo Centro per le Arti Contemporanee a Roma.
E' stato insignito della medaglia d'oro dal Comune di Pisa per il contributo alla salvaguardia, della medaglia d'argento dell'Academie Française d'Architecture come personalità che ha dato maggior contributo (2000) alla salvaguardia del patrimonio architettonico. E' consulente UNESCO per il restauro dei templi di Angkor (Cambogia), della città di Gerusalemme, e presidente del comitato ICOMOS per la conservazione e restauro strutturale del patrimonio architettonico.

Ascoltare chi parla con cognizione di causa dovrebbe essere prerogativa soprattutto dei politici: questa intervista è un bel documento, dimostra le differenze che ci sono tra uomini e no.

ascolta


martedì 7 aprile 2009

Finalmente è finita...

Per quanta passione io metta nel mio lavoro di floricoltrice, in particolare nella ginestra (genista monosperma), non potete immaginare che sollievo si provi quando si finisce il raccolto.
Inizia a novembre e si protrae per tutto l'inverno, fino a circa metà aprile, a seconda della stagione più o meno fredda.
Quest'anno si è iperconcentrato il raccolto in quest'ultimo mese: due terzi distribuiti in circa tre mesi e mezzo ed un terzo in un mese soltanto, comportando fatica, stress e prezzi infami.
L'unico desiderio è che finisca al più presto ed io che ho la campagna in una posizione primaticcia, sono tra i primi del paese, se non la prima, a chiudere la partita, accompagnata dai vari "beate te" dei miei amici...

In questa foto, la ginestra è pronta per essere conferita alla cooperativa a cui sono iscritta per essere venduta. Allo stato naturale la ginestra coltivata qui da noi è soltanto bianca, ma può assumere altre 8 colorazioni per assorbimento in acqua calda e colorante: sull'ape vedete i mazzi da 500 grammi e i colori lilla, giallo e arancione.

In questo primo piano, invece, i colori sono il giallo e il milka, così denominato perchè ideato nel tentativo di copiare quello della famosa tavoletta di cioccolato.
Mancano all'appello il rosa, il rosso, il verde e l'azzurro.
E' l'articolo leader del Mercato dei fiori di Sanremo da almeno trent'anni, ma poco conosciuto in Italia. La maggior parte viene esportata in tutta Europa, soprattutto in Germania e in Olanda; quest'ultima ne commercializza moltissima, perchè da Aalsmeer, il più importante mercato floricolo d'Europa, la distribuisce in ogni dove.
Alla stanchezza del rush finale si è aggiunto anche il dolore causato dal terremoto in Abruzzo: per alcuni giorni ho davvero bisogno di riposo.


sabato 4 aprile 2009

Tiepido

Tepori,
piccoli effluvi
giungono al cuore
in mezzo
agli aridi
passaggi
dell'anima.
Per
averti,
per
sentirti,
per
saperti
comunque
con me.


1996 - Pia


venerdì 3 aprile 2009

La TV in casa d'altri

Quando capita di trovarmi a casa di qualcuno e c'è il televisore acceso, ho notato che la percezione di ciò che viene trasmesso è diversa rispetto a quella che ho quando sono a casa mia.
E' un fenomeno normale, direte voi, ma a me stupisce sempre. Soprattutto se ascolto dei tiggì, mi rendo conto che le notizie mi giungono tacitamente "filtrate" dal modo di pensare o di essere della persona che mi ospita.
E così, tanto per citare qualche esempio, ci sono percezioni catastrofiche, che vanno ben oltre alla mia valutazione della realtà, oppure mi insorge quella moderazione "democristiana" che non mi appartiene, ma è prerogativa dell'ospitante.
Insomma, questo fenomeno è dovuto all'alchimia che avviene tra le persone e al grado di conoscenza reciproco, ma il fatto curioso è che, ogni tanto, il tiggì in casa d'altri mi sorprende perchè mi offre la possibilità di vedere la realtà con altri occhi, cosa che solitamente non accade.
E allora mi chiedo: dov'è la verità?

mercoledì 1 aprile 2009

Tante visite...

...e pochi commenti.
Il contatorino di goodvalley, l'unico di quelli che possiedo che non è accompagnato dalla bolletta, segna quasi ogni giorno una media di 40 e più visitatori.
Ma, ahimè, i commenti sono spesso molto pochi e chi scrive su di un blog è incuriosito da ciò che pensano gli altri. Anzi, scrive proprio per interloquire con gli altri.
Non so se vale la pena di chiedermi "perchè"; gli affezionati vedo che non mancano quasi mai all'appello, ma se qualcuno di coloro che "fanno un giro" lasciassero anche una traccia di sè, beh, sarebbe senz'altro gradita.
O forse sono gli argomenti di cui scrivo che non destano interesse.
Mah, ho ben altre frustrazioni peggiori!
Certo che tutto 'sto passaggio ignoto...