lunedì 27 gennaio 2014

Munch e Doisneau a Genova

 Bagnanti

Se è vero che Edvard Munch è uno degli artisti più celebri del periodo a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, ma anche uno dei più misteriosi, la mostra in corso a Genova a Palazzo Ducale è un'ottima opportunità per "scoprirlo" e non relegarlo soltanto alla sua opera più famosa, ovvero "Urlo".

Dopo il bagno

La mostra presenta tutto il suo percorso, dalle opere giovanili influenzate dai grandi movimenti artistici di fine Ottocento, alle pitture ispirate dall'Impressionismo, tuttavia già dominate dall'intenzione di indagare la psiche.

 
Ritratto di Inger Barth

Importanti sono le figure femminili, soprattutto la madre, le sorelle oppure le sue amanti e le sue fidanzate e le sue Madonne...

Madonna

Munch è l'artista che più di ogni altro anticipò l'Espressionismo, col suo tratto e stile personalissimo, con l'uso del colore in modo anti-naturalistico e le linee che si deformano in base al significato che devono comunicare.

 Vampiro

Nella sua evoluzione, egli diventa un artista che va contro tutto ciò che che esiste: si oppone deliberatamente a ciò che vede e conosce. In una logica quasi anarchica, si mette in contrasto con l'Impressionismo, il Simbolismo, il Naturalismo per inventarsi una forma artistica in rivolta contro tutto ciò che sin dalla sua infanzia gli è stato presentato come regola sociale.

Andy Warhol

Finale a sorpresa della mostra:  Warhol after Munch. Sono esposte numerose opere di Andy Warhol che interpretano alla sua maniera le più celebri creazioni di Munch, ivi compreso "Urlo", opere da sempre espressione dell'angoscia più profonda del  maestro norvegese, ma che diventano, grazie a Warhol, icone pop.
Un bel viaggio, la mostra di Palazzo Ducale, un'ouverture all'Espressionismo in cui confluiranno in molti dopo di lui...

Il bacio de l'Hotel de Ville

Non solo Munch, però... Una ricchissima esposizione di fotografie del grande Robert Doisneau, intitolata "Paris en liberté", accompagna i visitatori in un lungo giro nella Parigi del secolo scorso.
E' bellissima. E' un'emozionante passeggiata nei giardini della Ville Lumière, lungo la Senna, per le strade del centro e della periferia, nei bistrot, negli atelier di moda e nelle gallerie d'arte. Il soggetto prediletto delle oltre 200 fotografie in bianco e nero sono i pargini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere questa città senza tempo.
E' una Parigi umanista e generosa che si rivela nella nudità del quotidiano, dove ciascuno si riconosce con emozione:

Marguerite  Duras

Be-bop en cave à St. Germain des près

Romi

Pupils en rue de Rivoli

Juliette Greco

La cour des artisans

La muete

La maison de carton

...e tantissime altre, tutte da vedere!

domenica 19 gennaio 2014

Il treno dell'emigrante

19 gennaio
 Centesima giornata dell'emigrante e del rifugiato


Non è grossa, non è pesante
la valigia dell'emigrante...
C'è un po' di terra del mio villaggio,
per non restar solo in viaggio...
un vestito, un pane, un frutto
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l'ho portato:
nella valigia non c'è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuole venire.
Lui resta, fedele come un cane.
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù...
Ma il treno corre: non si vede più.



Gianni Rodari 1920 - 1980

giovedì 9 gennaio 2014

Dell'invecchiare


"I giorni passavano uno in fila all’altro con il loro fastello di cose sempre simili, appena impercettibilmente diverse, come il mio viso. Il tempo lavora così, con sistematica gradualità.
Un invisibile ma implacabile movimento ci usura. La trama dei tessuti si allenta e si riassesta sul telaio delle ossa, e un giorno, senza che ce nessuno ti abbia avvisato, indossi la faccia di tuo padre".  

Margareth Mazzantini, Non ti muovere, Mondadori, Milano, 2001, pag.261