"I giorni passavano uno in fila all’altro con il loro
fastello di cose sempre simili, appena impercettibilmente diverse, come il mio
viso. Il tempo lavora così, con sistematica gradualità.
Un invisibile ma implacabile movimento ci usura. La
trama dei tessuti si allenta e si riassesta sul telaio delle ossa, e un giorno,
senza che ce nessuno ti abbia avvisato, indossi la faccia di tuo padre".
Margareth Mazzantini, Non ti muovere, Mondadori, Milano, 2001, pag.261
2 commenti:
É proprio così. il libro della Mazzantini é molto bello. :)
Un anno fa una mia cugina che non vedevo da tanto mi ha detto proprio questo, che stavo cominciando a somigliare in modo imbarazzante a mio padre. Capisco l'imbarazzo.
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