domenica 7 novembre 2010

E' giovane, ma crescerà

Bruno Campagno

Per gli appassionati di pallapuno, balùn per i Liguri, balòn per i Piemontesi, l'appuntamento immancabile era per la finalissima di campionato disputata ieri a Dogliani (Cn) in una classica giornata autunnale. Una sottile nebbia sospesa e 9° di temperatura, come al solito hanno colto molti Liguri impreparati ad un clima così diverso dal loro: in Riviera, infatti, la giornata era decisamente primaverile.
Il giovane Bruno Campagno, primo campionato in serie A, è riuscito ad arrivare in finale e, se avesse vinto, sarebbe entrato nel guiness dei primati come campione non ancora ventunenne, così come accadde a suo tempo per Augusto Manzo, Franco Balestra, Felice Bertola e Massimo Berruti.

Paolo Danna

Il suo avversario, Paolo Danna, si è meritatamente aggiudicato il 4° scudetto, dato che ha giocato una spettacolare partita, dando prova di alta levatura atletica. Indubbiamente anche l'esperienza maturata nei suoi oltre 10 anni di differenza con il giovane Campagno ha contribuito alla sua supremazia, così come i suoi compagni di squadra, che lo hanno ben aiutato.

Folklore sul campo:
mani contadine, pane, salumi e vino

Lo spettatore trascorre una giornata intensa in vista di questo evento. Per noi Liguri, in particolare, andare alla finale in Piemonte è un vero e proprio rito, che inizia con una partenza di primo mattino e offre alcune ore di piacevole aggregazione tra le persone che compongono la "macchinata". Quelle ore, insieme ai chilometri, scorrono rapidamente, grazie alle conversazioni che si intavolano strada facendo.

Il pubblico della finale 2010 - lato sinistro

Eravamo in tanti, anzi tantissimi e, anche se abbiamo dovuto aspettare per ben due ore l'inizio della partita, quel tempo non ci è pesato, perché il balùn è un "mondo", una dimensione ricca di atmosfere, di incontri con gente conosciuta, di personaggi particolari, di comportamenti, oggetti e valori che nella vita di ogni giorno sfuggono alla rimembranza.

Il pubblico del balùn - lato destro

Ci si aspetta sempre una "bella partita" perché, se così è, il balùn regala emozioni intense; tuttavia ogni incontro ha la sua storia e l'appassionato sa cogliere ed elaborare tutte quelle riflessioni che la situazione richiede. In ogni caso, ieri, benché la squadra vincente abbia da subito imposto la sua supremazia, la partita e il contesto hanno colmato le aspettative dello spettatore.

Campagno

Trovarsi a vent'anni davanti a più di 2.000 spettatori e dover sfidare il campione della passata stagione, credo sia realizzare un sogno, ma anche una grande responsabilità e mi sono chiesta spesso quali potevano essere le emozioni che provava questo ragazzo... Ho percepito nettamente che, comunque andassero le cose, non ha mai dato, durante la partita, nessun segno di cedimento, dimostrando una forza di carattere non da poco e suppongo anche abbia avvertito dello smarrimento dato che non riusciva ad esprimere al massimo le sue possibilità, cose che tuttavia si sa che capitano, ma che non si vorrebbe accadessero proprio il giorno della finalissima.

Michele Giampaolo e Paolo Danna

Danna e Giampaolo erano come due mastini e nulla perdonavano: indubbiamente due giocatori di grande levatura. Tra i commenti del pubblico, più volte si sentiva sostenere che una spalla come Giampaolo fa la differenza, soprattutto se affianca un giocatore di per sé già forte come Danna. Altro commento ricorrente era rivolto alla scelta del campo per svolgere questa disputa: occorreva uno sferisterio più capiente, visto che eravamo così stipati da non poter disporre che della nostra posizione eretta senza possibilità di movimento alcuno...

In attesa della battuta dell'avversario

Tipico di Campagno, e non solo, è "girare in tondo" a 360° nell'attesa che l'avversario si appresti a battere la palla: un chiaro tentativo di scaricare la tensione nervosa e riprendere fiato, dato che è uno sport che per il caposquadra comporta un notevole sforzo. Un turbinio di pensieri ed emozioni girano in quel piccolo cerchio nel tentativo di confidare in una sorte migliore all'imminente disputa.


...con le ginocchia insanguinate

Nel colpire un pallone, Campagno si è procurato delle escoriazioni alle ginocchia e vederlo giocare gli ultimi punti con quelle sbucciature mi ha provocato... tenerezza: ha l'età di mia figlia e, più che spettatrice ed appassionata di balùn, in quel momento ero mamma, e mi dispiaceva vederlo "ferito e vinto". Ma la vita sarà senz'altro generosa con lui in futuro, perché le qualità per diventare un campione non gli mancano, anche se dovrà imparare ancora sia dal punto di vista tecnico, sia per temprarsi: è giovane, ma crescerà.

Folklore a fine partita

Si torna a casa: le bute d' vin sono vuote, le carte non contengono più gli affettati, il cestino ed il tagliere per i buoni salami piemontesi ricompariranno il prossimo anno alle finali. D'altronde è obbligatorio mangiare sul campo, altrimenti si rischia di non trovare un posto interessante per assistere alla partita e i Piemontesi fanno il sacrificio di arrivare per tempo, ma si organizzano alla grande per non farsi mancare nulla... Sarà che noi Liguri abbiamo una certa reputazione, fatto sta che tendenzialmente non "abbondiamo" in libagioni come loro...
Diversi sì, in tante cose, ma completamente affini nella passione per il balòn!



6 commenti:

gian paolo ha detto...

Bellissimo "reportage".
Per pura curiosità, qual è stato il punteggio finale?
Saluti

pia ha detto...

@Gian Paolo: 11 a 4...

Bruno Campagno ha detto...

Cavolo che bella cosa..ti ringrazio davvero di cuore.. bellissimo...cmq non e' semplice, ma un giorno spero di rivivere le emozioni che ho provato ieri..
spero di conoscerti presto!
grazie ancora
saluti
Bruno

Alberto ha detto...

Niente breve video?

pia ha detto...

@Alberto: mi si satura subito la memoria!

Fuin ha detto...

Complimenti