"Immaginate
sulla riva del mare una via dritta interminabile, fiancheggiata di
case bianche, tutte lucenti di botteghe signorili, la quale dia a chi
arriva in quel piccolo comune della Liguria l'illusione d'entrare in
una grande città della Sicilia: raffiguratevi a un miglio dalla riva
una catena di bei monti vestiti d'un manto verde cupo di pini, e fra
i monti e il paese una selva d'aranci, di limoni, d'ulivi,
d'eucalipti, di mimose, così fitta che vista, dall'alto, paia un
vasto arruffio di fronde inestricabili tuffate in questa selva molti
grandi alberghi dall'aspetto di palazzi reali e cento ville e
palazzine turrite, d'architetture graziose e di mille colori delicati
e ridenti di frutti e fiori; profondete da ogni parte rose e
garofani, anemoni e narcisi, viole e gerani, come per il passaggio
della processione del Corpus Domini; rappresentatevi sul lido, sulle
terrazze ariose e pulitissime, tante facce britanniche, da far
pensare al nuovo arrivato d'esser piovuto per un miracolo in qualche
colonia inglese dell'Australia o dell'India; piantate in questo
paradiso di Signori un Municipio socialista; eccovi Bordighera.
Ma
dovete immaginare ancora la trasparenza maravigliosa dell'aria
mitissima, che lascia veder da un lato, in una chiarezza cristallina,
i villaggi e le ville di San Remo, e dall'altro Ventimiglia, e più
oltre Mentone, e in fondo Monaco.
Quasi
luminosi; e il misto delizioso d'odor di mare e di fragranze di
giardino, che ogni alito di vento vi porta in viso; e la pace serena
che spira da tutta quella bellezza di natura e d'arte, non turbata da
alcun aspetto di miseria. Una così beata serenità di bellezza da
farvi dimenticare che ci sono miserie e dolori nel mondo, se non
incontraste qualche volta lo sguardo fisso e triste di un vecchio
paralitico, raggomitolato in fondo a una carrozzella sospinta a mano,
e se non vedeste di tratto in tratto i treni lussuosi di Montecarlo
affollati di gaudenti e d'avventurieri, passare a volo sull'azzurro
del mare come uragani di male passioni, d'ebbrezze febbrili e di
pensieri di morte".
Edmondo
De Amicis, (Oneglia 21 ottobre 1846 – Bordighera 11 marzo 1908)
Tratto
da "Edmondo De Amicis a Bordighera - prima parte"
Fedele
trascrizione di un primo brano del capitolo tratto dal libro
pubblicato nel 1906 dal titolo "Pagine allegre". Di
questo libro, che narra la Bordighera di quel tempo, ho avuto la
fortuna di trovarne una copia originale. Franco Zoccoli
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