venerdì 11 marzo 2016

Il Paradiso degli Inglesi


"Immaginate sulla riva del mare una via dritta interminabile, fiancheggiata di case bianche, tutte lucenti di botteghe signorili, la quale dia a chi arriva in quel piccolo comune della Liguria l'illusione d'entrare in una grande città della Sicilia: raffiguratevi a un miglio dalla riva una catena di bei monti vestiti d'un manto verde cupo di pini, e fra i monti e il paese una selva d'aranci, di limoni, d'ulivi, d'eucalipti, di mimose, così fitta che vista, dall'alto, paia un vasto arruffio di fronde inestricabili tuffate in questa selva molti grandi alberghi dall'aspetto di palazzi reali e cento ville e palazzine turrite, d'architetture graziose e di mille colori delicati e ridenti di frutti e fiori; profondete da ogni parte rose e garofani, anemoni e narcisi, viole e gerani, come per il passaggio della processione del Corpus Domini; rappresentatevi sul lido, sulle terrazze ariose e pulitissime, tante facce britanniche, da far pensare al nuovo arrivato d'esser piovuto per un miracolo in qualche colonia inglese dell'Australia o dell'India; piantate in questo paradiso di Signori un Municipio socialista; eccovi Bordighera.
Ma dovete immaginare ancora la trasparenza maravigliosa dell'aria mitissima, che lascia veder da un lato, in una chiarezza cristallina, i villaggi e le ville di San Remo, e dall'altro Ventimiglia, e più oltre Mentone, e in fondo Monaco.
Quasi luminosi; e il misto delizioso d'odor di mare e di fragranze di giardino, che ogni alito di vento vi porta in viso; e la pace serena che spira da tutta quella bellezza di natura e d'arte, non turbata da alcun aspetto di miseria. Una così beata serenità di bellezza da farvi dimenticare che ci sono miserie e dolori nel mondo, se non incontraste qualche volta lo sguardo fisso e triste di un vecchio paralitico, raggomitolato in fondo a una carrozzella sospinta a mano, e se non vedeste di tratto in tratto i treni lussuosi di Montecarlo affollati di gaudenti e d'avventurieri, passare a volo sull'azzurro del mare come uragani di male passioni, d'ebbrezze febbrili e di pensieri di morte". 


Edmondo De Amicis, (Oneglia 21 ottobre 1846 – Bordighera 11 marzo 1908)

Tratto da "Edmondo De Amicis a Bordighera - prima parte"
Fedele trascrizione di un primo brano del capitolo tratto dal libro pubblicato nel 1906 dal titolo "Pagine allegre". Di questo libro, che narra la Bordighera di quel tempo, ho avuto la fortuna di trovarne una copia originale. Franco Zoccoli


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