"Oggi è la Festa della Liberazione, una data dalla
quale la storia moderna non può prescindere. Da allora, la nostra nazione non
ha più vissuto guerre e ha costruito un paese libero e democratico, fondato sui
principi scritti nella Costituzione.
Oggi si ricorda la lotta partigiana, grazie alla quale
l'Italia fu liberata dal nazi-fascismo, mettendo fine all'asse
Hitler-Mussolini, due nomi da ricordarsi nel pieno della loro negatività. Una
lotta di popolo, costata vittime e sacrifici, combattuta da molti spesso contro
la propria volontà di partecipazione, ma piuttosto per necessità, nella
consapevolezza di combattere per una causa giusta e generosa. Una lotta che,
affiancata dall'intervento delle potenze mondiali, ha permesso all'Europa di
essere liberata e di intraprendere il suo percorso di evoluzione e progresso e
di giungere alla sua unificazione affinché non si ripetessero più conflitti tra
le nazioni al suo interno.
La storia è maestra di vita solo se studiata, se
ascoltata dai racconti, se tramandata onde non perderne la conoscenza.
Il passare dei decenni ha dimostrato che è facile
dimenticare o non sapere, insomma ignorare quel passato appena dietro l'angolo
che portò tanta devastazione. Nulla è acquisito per sempre, conquiste costate
grandi sacrifici possono svanire in modo molto rapido, laddove il diritto perde
la sua ragion d'essere e si fanno sempre più spazio l'istinto e la grettezza,
ovvero l'ignoranza.
I tempi attuali destano serie preoccupazioni. Non
possono venir meno i concetti di uguaglianza tra gli esseri umani e dei diritti
umani, i quali non possono essere per alcuni maggiori, per altri ridotti.
Questa è la vera discriminazione: pensare che qualcuno abbia meno tutela di
altri per nascita, per credo religioso o per estrazione sociale. Non si può
arrivare ad addossare la colpa delle cose che vanno male al diverso, perché
allora la storia può ripetersi.
Il clima politico che stiamo vivendo sembra che stia
andando proprio in questa direzione: siamo consapevoli di vivere da sempre nella
dualità, nella diversità di pensiero e, grazie alla libertà e alla democrazia,
non è mai venuto meno il confronto. E' pericoloso e troppo facile semplificare
i concetti, parlare agli istinti invece che alla ragione, aizzare le folle:
compito della politica è comportarsi esattamente al contrario. Invece, oggi,
inquieta che serpeggi un'ondata di odio nei confronti del diverso, sia per
etnia, sia per differenza di pensiero ideologico, sia per razzismo e
prevaricazione: un'onda lunga, che si sta espandendo in tutta Europa, alla
vigilia delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo.
Affinché la storia non debba sottostare ai suoi Corsi
e ricorsi (come sosteneva Giambattista Vico), è necessario che l'uomo continui
il suo cammino evolvendo e non regredendo. I principi fondativi della
Costituzione sanciscono intensamente qual è la strada da percorrere ed ognuno
di noi ha il dovere e l'opportunità di continuare a costruire un mondo
migliore. Perché la Liberazione non è solo un evento riconducibile al 25 aprile
del 1945, ma è un valore da difendere ogni giorno, onde evitare che la barbarie
possa ripetersi".
Testo del mio intervento al Cippo alla Resistenza di Vallebona