lunedì 29 agosto 2011
Acqua che canti
sabato 27 agosto 2011
Pubblicità involontaria
venerdì 26 agosto 2011
Le stagioni della vita - Infanzia
Solo le mani del parroco erano bianche, perché doveva toccare il Signore. Non che il curato fosse meno operoso del fabbro o del mugnaio, ma il suo lavoro di insegnare, di comporre dissensi, di visitare malati e di offrire il sacrificio a Dio, non gliele incalliva, ma pareva gliele rendesse sempre più diafane ed esangui."
mercoledì 24 agosto 2011
Ecco il punto
sabato 20 agosto 2011
Il verde
giovedì 18 agosto 2011
Tutta colpa della Luna
martedì 16 agosto 2011
Guardare in alto
venerdì 12 agosto 2011
L'uomo e il mare
Perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell'infinito svolgersi dell'onda l'anima tua,
tanto gelosi siete d'ogni vostro segreto.
per la strage e la morte,
mercoledì 10 agosto 2011
Porco mondo
"Continuo a guardare la foto di quel teppista che si aggira fra le fiamme di Londra in tuta e scarpette firmate. E’ una povera vittima, un relitto disperato della nostra società opulenta, come vorrebbe certa sociologia? Mah. I poveracci sono un’altra cosa: i bambini del Corno d’Africa con gli occhi sbiancati dalla fame, quelli sono vittime e infatti non indossano scarpe griffate. E’ allora soltanto un delinquente «puro e semplice», come sostiene il primo ministro inglese? Anche questa interpretazione è fin troppo comoda. Sembra formulata a uso e consumo dei benpensanti: per non turbarli, per non svegliarli.
Quando i teppisti diventano un esercito e mettono a ferro e fuoco una metropoli occidentale, significa che è successo qualcosa che non si può più combattere solo aumentando il numero dei poliziotti e delle celle. E’ il segnale di un mondo, il nostro, che si sgretola. Un mondo senza politica, senza cultura, senza solidarietà. Il teppista griffato non si rivolta per ottenere un impiego, del cibo o dei diritti civili. Reclama soltanto l’accesso agli status-symbol della pubblicità acquistabili attraverso il denaro. Dal giorno infausto in cui il capitalismo dei finanzieri ha soppiantato il capitalismo dei produttori, il denaro si è infatti sganciato dal merito, dal lavoro e dall’uomo, trasformandosi in un valore a sé. L’unico. Quel ragazzo è il prodotto di questa bella scuola di vita. Mettiamolo pure in galera. Ma poi affrettiamoci a ricostruire la scuola."
Massimo Gramellini - La Stampa 10/08/2011
domenica 7 agosto 2011
Anche la COOP ci ciùla
mercoledì 3 agosto 2011
Per A.
martedì 2 agosto 2011
Lo scricciolo
Lo scricciolo - U rececé
Lo scricciolo comune è un uccello passeriforme della famiglia Troglodytidae, comune in Europa, Asia, Nord Africa e Nord America. E' molto piccolo, di forma tonda e lungo appena 10 cm.
Il piumaggio sul dorso, sulle ali e sulla coda è di colore castano; le ali e i fianchi sono anche barrati. L'addome è più chiaro, presenta anch'esso dei piccoli tratti neri. Ha un lungo sopracciglio chiaro e la coda, corta e appuntita, è sempre tenuta ben sollevata. Il becco è piuttosto lungo e sottile, le zampe sono lunghe e robuste e si muove in maniera molto agile, dinamica, scattante.
Lo Scricciolo è un uccello stanziale e vive prevalentemente in località umide e abbondanti di cespugli. La stagione degli amori inizia a fine aprile e lo scricciolo nidifica in prevalenza nei cespugli, nelle cavità arboree o nel terreno.
Ha canto squillante ed armonioso che consiste in un trillo acuto e potente, molto prolungato.
Nel folklore europeo, lo scricciolo è considerato essere il “re degli uccelli”. La favola, presumibilmente celtica, vuole che molto tempo fa gli uccelli stessero facendo una gara per vedere chi sapeva volare più in alto. Il vincitore sarebbe stato il re degli uccelli. Lo scricciolo partì per primo, ma ben presto si stancò e l'aquila lo raggiunse. Lo scricciolo, molto furbescamente, si appoggiò sul dorso dell'aquila e si fece trasportare ancora più in alto. A quel punto scattò verso il cielo e vinse.
Spesso il termine scricciolo è usato come vezzeggiativo nei confronti di un bimbo piccolo che suscita tenerezza.