Le feste son finite. Vallebona, come ogni anno, ha dato vita a 15 giorni di fògu du Bambin, il rogo che accoglie, soprattutto la sera, allegre brigate di persone che bivaccano per mangiare qualcosa insieme e, se possibile, ascoltare musica.
La serata più particolare di quest'anno, almeno per me, è stata quella del minestrone. Le grigliate son belle e buone, ma non si vive di sola carne... e così nasce l'idea di cucinare una mega pentola di minestrone, con tutte le verdure di stagione e i classici ditalini rigati come pasta: una marmitta piena sparita in un batter d'occhio. Tamburi, bongo, flauto e zampogna hanno poi cesellato la splendida serata.
L'attesa per eccellenza rimane tuttavia quella del rogo della Befana, tradizione che a Vallebona si consuma da oltre quarant'anni. I ragazzi che la preparano sono fantastici: generalmente è una Befana in tema con l'attualità e quest'anno era dedicata a Monti che, purtroppo, non si vede nella foto, ma era nella gerla sulle spalle della vecchia.
Ha sorpreso, quest'anno, la presenza di molti bambini: l'indomani non c'era scuola e quindi era possibile per loro rimanere desti fino alla mezzanotte, l'ora fatale! Ciò, tuttavia, fa riflettere, perché significa che la nomea di questo rito dilaga anche tra i più piccini. Essendo, però, questa Befana "degli adulti" un pò pericolosa perché strapiena di petardi, sarebbe opportuno dedicare loro una Befana apposita, da bruciarsi sul tardo pomeriggio, di modo che non debbano concedersi solo quella che cade di venerdì o sabato ed essere esposti al pericolo.
Alé, il rogo divampa, i botti esplodono ed ognuno vive il rito ancestrale buttandovi dentro i propri dispiaceri e facendo buoni propositi alla calda luce del fuoco. Sono solo cinque minuti, ma intensi, accattivanti: tutti vi pongono l'attenzione... e quest'anno eravamo davvero in tanti!
Dal complesso al semplice: qualcuno ha raffigurato a suo modo la befana, usando pochi, ma significativi elementi che mettevano in rilievo il contrasto con la befana montiana, frutto di una lunga serata di lavoro tra un folto gruppo di ragazzi, capeggiati dalla ormai consolidata protagonista dell'opera tale Sandra Milani...
L'appuntamento è per il prossimo anno: si ricomincerà col Santo Natale, la catasta di legna, i presepi sparsi per il paese. Meritava cenno quello che vedete nella foto, ottenuto con il gioco delle ombre: anche in questo caso la semplicità era un elemento determinante per sancirne la bellezza.
E brava Vallebona!
Ringrazio l'amico Michel per avermi fornito le fotografie
8 commenti:
L'altro giorno ho pubblicato da varie parti questa domanda che adesso metto anche qui
"Togliere l'albero di Natale fa venire tristezza o è una liberazione?"
Le risposte sono state un bel ventaglio di vite.
E comunque bella questa befana di Vallebona, con annessi e connessi. Ciao Pia.
@Alberto: dipende da come uno ha passato le feste...
Il più delle volte è una liberazione.
Sono affascinata dalle tradizioni in generale, ma questa di Vallebona è spettacolare. All'insegna della semplicità, e con tutti i simbolismi perfetti.
Grazie del post e delle splendide foto!
Ciao Pia,
Lara
grazie... sono commossa... per me e per i miei colleghi è un piacere ed un onore...w la befana... w VALLEBONA... però sulla befana per i piccoli ci si può pensare
Vien voglia di venire ad abitarci , a Vallebona.
mi dispiace non esserci stato ma ti ho pensato.
adoro le feste la tradizione il dialetto il paese i baci la gente le pacche sulle spalle e sempre quei bicchieri in più.
ma il natale mi stà diventando un dramma con il suo buonismo familiare ed i regali inutili.
sopratutto se per bambini.
compresi i vestiti che 10 giorni dopo saranno venduti (quelli invenduti) a metà prezzoo, offendendo e deridendo chi li ha comprati prima.
ciao e che sia un anno stupendo con molte giornate insieme.
ciao pia.
ti voglio bene
Pia
mi fai morire di nostalgia
io tornerò a Vallebona
prima o poi
ti cercherò e ti troverò
e ti inonderò di affetto
grazie per tutto
michelino
@Michelino: Smack!
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