Sibila il cellulare lasciato sul copriletto nella mia camera d'albergo simile ad un insetto levigato, ingigantito. Mi risveglio e lo prendo. E' la voce che attendo. Ti dico grazie, vita. Domenica mattina e tu mi sei vicina da un mare all'altro mare va chiara la tua voce. Forse tu mi vuoi ancora. Miracolo che continua. Luce di un'altra aurora.
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5 commenti:
E' la prima poesia che leggo che abbia per soggetto il cellulare.
La copio senz'altro, per non dimenticarla.
Bella! Grazie Pia:)
Lara
E'proprio vero ke la sensibilità di certe persone va oltre...
Potere del cellulare!
Mi piace questo cellulare vecchio, che non ostenta! :)
e se non sibila?
e se sibila quando non dovrebbe?
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