lunedì 23 gennaio 2012

Solo una bacca


"Il piccolo stagno sonnecchiava perfettamente immobile nella calura estiva. Pigramente seduto su una foglia di ninfea, un ranocchio teneva d'occhio un insetto dalle lunghe zampe che stava spensieratamente pattinando sull'acqua: presto sarebbe stato a tiro e il ranocchio ne avrebbe fatto un solo boccone, senza tanta fatica. Poco più in là, un altro minuscolo insetto acquatico, un ditisco, guardava in modo struggente una graziosa ditisca: non aveva il coraggio di dichiararle il suo amore e si accontentava di ammirarla da lontano.
Sulla riva, a pochi millimetri dall'acqua un fiore piccolissimo, quasi invisibile, stava morendo di sete. Proprio non riusciva a raggiungere l'acqua, che pure era così vicina. Le sue radici si erano esaurite nello sforzo.
Un moscerino stava annegando. Era finito in acqua per distrazione. Ora le sue piccole ali erano appesantite e non riusciva a risollevarsi. E l'acqua lo stava inghiottendo. 
Un pruno selvatico allungava i suoi rami sullo stagno. Sulla estremità del ramo più lungo, che si spingeva quasi al centro dello stagno, una bacca scura e grinzosa, giunta a piena maturazione, si staccò e piombò nello stagno.
Si udì un "pluf!" sordo, quasi indistinto, nel gran ronzio degli insetti.
Ma dal punto in cui la bacca era caduta in acqua, solenne e imperioso, come un fiore che sboccia si allargò il primo cerchio nell'acqua. Lo seguì il secondo, il terzo, il quarto...
L'insetto dalle lunghe zampe fu carpito dalla piccola onda e messo fuori portata dalla lingua del ranocchio.
Il ditisco fu spinto verso la ditisca e la urtò: si chiesero scusa e si innamorarono.
Il primo cerchio sciabordò sulla riva e un fiotto d'acqua scura raggiunse il piccolo fiore che riprese a vivere.
Il secondo cerchio sollevò il moscerino e lo depositò su un filo d'erba della riva, dove le sue ali poterono asciugare.
Quante vite cambiate per qualche insignificante cerchio nell'acqua".


Bruno Ferrero, Cerchi nell'acqua - Piccole storie per l'anima, Editrice Elle Di Ci, Leumann (Torino), 2004


4 commenti:

la signora in rosso ha detto...

Il ditisco fu spinto verso la ditisca e la urtò: si chiesero scusa e si innamorarono... che romantico!

iriselibellule@gmail.com ha detto...

Eh sì, un piccolo movimento necessario ma inconsapevole e tutto cambia.

Alberto ha detto...

Ecco come tutto, e noi tutti, siamo in una relazione che poggia su equilibri instabili e imprevedibili. Deve essere un bel libro.

MarLor58 ha detto...

Molto bello ed aperto a grandi meditazioni; eh già, ogni piccolo nostro gesto, ogni insignificante accidente (parlo come Leonardo... sarò ormai vecchio?)della natura ha un senso ed un conseguenza nel ciclo del cosmo.
Ciao Pia.