A peschéira de Crota
Recuperare le risorse dei luoghi è un'indicazione che giunge da più parti, soprattutto per ridare impulsi all'economia. Con un pizzico di ingegno, ci si può anche organizzare per il divertimento: ed ecco che il fatidico amico, che ci prepara l'insuperabile minestrone sulla stufa a legna, ha provveduto ad adattare la vecchia peschiera a piscina, dotandola di ogni confort, seppure spartano, con oggetti di assoluto recupero.
Oleandri, ulivi, il noce, mimose ed eucaliptus fanno da contorno a questo magnifico luogo di ritrovo. A qualunque ora lo si decida, si va a Crota a fare il bagno. Naturalmente il momento migliore è verso mezzogiorno, quando si torna dai lavori della campagna e tuffarsi in quell'acqua meravigliosa diventa un vero e proprio toccasana.
Non manca nulla: tavolini per appoggiare gustosi piatti di spuntini preparati con le verdure dell'orto, il lavandino ricavato con materiali di recupero e tanto piacere di ritrovarsi tra amici a fare il bagno in campagna come accadeva in gioventù...
Marcello è sempre geniale: non deve mai mancare nulla. Bando ai mega "fai da te" che pullulano di ogni sorta di attrezzature, lui se le costruisce con quello che ha a disposizione e noi siamo sempre stupiti e ammirati quando vediamo le sue realizzazioni.
Frittate di zucchine, torte verdi, un pò di condiglione, acqua fresca col limone: siamo cresciuti così e non vogliamo perdere queste sane tradizioni e soprattutto ci rallegra la nostra fortunata possibilità di convivialità.
La stufa a legna non può mancare, neanche si se siamo in aperta campagna: se mai ci fosse da fare una spaghettata o un minestrone dalla peschiera bisogna essere attrezzati!
E se poi ci sorprendesse il buio, ecco che accendiamo tranquillamente la luce grazie ad un lampadario francese con lampadina a baionetta...
A peschéira, che traduco con peschiera senza essere sicura che sia il termine corretto, è una vasca di raccoglimento d'acqua costruita in pietra e malta. Ha pareti molto spesse e una discreta profondità e, prima delle vasche in cemento, era l'unica costruzione che permetteva di accumulare l'acqua, soprattutto se i proprietari disponevano di una o più sorgenti. A Vallebona non ce ne sono molte: quella di Marcello è tra le più piccole, mentre quella di Castelan è metri 10 x 10 x 6 di profondità: tutte le generazioni vi hanno fatto il bagno almeno una volta il giorno di San Bernardo e la tradizione continua...
Si può stare all'ombra o al sole, a proprio piacimento: non mancano sedie sdraio o poltroncine spesso recuperate nelle discariche, ma ancora in ottimo stato: nel contesto campestre si rivalutano automaticamente!
Il noce è maestoso e protettore e se anche un tempo era la pianta dei sabba delle streghe, la cosa non ci disturba più di tanto, anzi...
Alé, tutti a bagno, anche Bobo, il bassottino, nelle chiare, fresche e dolci acque. Due ragazze canadesi hanno provato l'ebbrezza di una realtà per loro inimmaginabile: fosse stata una qualunque piscina non porterebbero oltreoceano un ricordo così particolare!
Non può mancare neppure la doccia, con tanto di sapone di Marsiglia, shampoo bio e il balsamo per i riccioluti: spartani sì, ma senza disagi!
Il bagno, la doccia, lo spuntino ed infine la contemplazione della natura: in compagnia, l'occhio spazia sulla bellezza delle piante e del paesaggio, senza preoccupazioni lavorative: c'è un tempo per tutto, e dunque ora mettiamo da parte i lavori da fare.
Eh sì, noi agricoli sappiamo adattarci senza ambizioni a tutte le situazioni e siamo grati di avere questi spazi ricreativi. Il fiume è lontano e porta poca acqua e la peschiera è un ottimo ripiego.
Il mare, poi, è a un passo.
2 commenti:
Angolo di paradiso, non c'è che dire!
Straordinaria meraviglia!
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