Ceriana (Imperia)
...con cornice di ruvéi.
Per arrivare a Ceriana ci si inoltra in un entroterra che poco per volta sembra inghiottirti nel verde e nel nulla, fin tanto che, dopo una curva, eccola apparire maestosa: il fascino dei paesi liguri si rinnova ogni volta che si presentano alla vista, anche per coloro che ci vivono da sempre.
Avevo tre buoni motivi per andare a Ceriana, oggi: partecipare al mercatino, ritrovare quella gelateria che ancora pochi anni fa aveva il banco con i "coperchi" e rivedere una persona speciale, conosciuta circa trent'anni fa e mai più rivista e, al contempo, mai più dimenticata: Andreina.
Il mercatino è durato poco a causa della pioggia, ma per fortuna avevo altre cose da rincorrere, per cui non mi sono persa d'animo: così mi dirigo fiduciosa verso la Gelateria Pelegrin che, dopo 45 anni di attività, è sempre lì, al suo posto con i proprietari che l'hanno fondata: la famiglia Crespi.
Solo a Ceriana è ancora possibile trovare un banco gelati con i "coperchi", quelli che vengono spostati da un buco all'altro ogni qualvolta viene fatto un gelato. Suppongo che questi contenitori siano i primi ad essere stati inventati e sono anche quelli che correntemente vedevo durante la mia infanzia e che, oggigiorno, sono stati superati dalle copiose vaschette che spiccano dalle vetrine dei banchi delle gelaterie. Risvegliano in me piacevoli ricordi e trovo che conservino meglio oltre che a proteggere da ogni impurità.
Pelegrin da bambino
La vita di Pelegrin ha ruotato per intero attorno al mondo del gelato: non c'era tempo per ricostruire la sua storia, oggi era festa e c'era sempre gente da servire, ma lo si percepiva da ogni particolare e soprattutto dalla bontà del gelato che mi è stato gentilmente offerto...
Pelegrin col nipotino Mattia
I mondi si susseguono: il nonno ha vicino a sé il nipote, che è un bambino vicino al banco dei gelati così come Pelegrin nella foto sopra era vicino al carretto dei gelati.
Antonia e Giuliana
Non possono di certo mancare le instancabili donne di famiglia:
Antonia e la sorella Giuliana.
Antonia prepara abilmente un cremoso gelato...
...e poi posa col marito mostrando il calendario che ho loro donato, in cui sono riportate le fotografie di alcune donne di Ceriana che partecipavano alla raccolta del fior d'arancio amaro a Vallebona negli anni Cinquanta.
Infine saluto la famiglia Crespi scattando una foto che raffigura tre generazioni e mi dirigo laddove so di poter incontrare Andreina...
Andreina accorda la chitarra
Solo a Ceriana cantare in compagnia è nel dna della gente. Quella bellissima abitudine di cantare che vigeva un tempo in tutti i paesi nei giorni di festa è andata praticamente perduta, ma a Ceriana vige ancora, per fortuna. E con una chitarrista come Andreina è veramente un piacere...
E' incredibile: si comincia in tre o quattro e poi il gruppo si allarga, quasi come per contagio. Giovani, giovanissimi erano partecipi come non mi capitava di vedere da tantissimo tempo: e le sanno tutte, sia le canzoni più recenti, sia quelle più datate, tanto che, a volte, smettevo di cantare per "sentirmi dentro alle loro voci"...
Che belli, con la mano sull'orecchio per non stonare...
...e che bella Andreina, sempre col sorriso
e la voce che sa andare dove vuole...
Mi hanno veramente regalato alcune ore indimenticabili, ho ritrovato con loro un tempo decisamente perduto: giovani, meno giovani, donne, uomini... a Ceriana non esiste differenza quando si tratta di cantare!
Quel bisogno di unione con gli altri, quel momento di confronto con cui ci si misura a fronte di una vita troppo spesso oppressa dal lavoro, dallo stress, dalle preoccupazioni, dalla chiusura, quel bisogno di libertà e bellezza cui osa agognare l'animo umano... ecco tutto questo a volte può essere ottenuto semplicemente intonando una canzone in compagnia.
Avevo le idee chiare, oggi, quando sono partita, sapevo che quello che cercavo potevo trovarlo solo a Ceriana, e così è stato.
Grazie Andreina, grazie Ceriana!
Grazie Andreina, grazie Ceriana!