Ci sono i verticali, che sperimentano successivamente, che s'impallinano di persone e di cose lasciando l'una per l'altra, che recalcitrano e soffrono se un'antica loro infatuazione torna a tentarli mentre sono dediti a una nuova. Sono i romantici, gli adolescenti eterni.
Ci sono invece gli orizzontali, che accostano la loro esperienza a una vasta gamma di valori ma contemporaneamente, e sanno entusiasmarsi per persone e cose senza rinnegare le già conosciute, che dal foco di una calma, di una certezza interiore traggono l'energia per dominare e contemperare le infatuazioni più varie. Questi sono i classici, gli uomini.
Cesare Pavese, Il mestiere di vivere, Nuovi Coralli, Einaudi Editore, Torino, 1973, pag. 205
1 commento:
io mi sento obliquo o forse ondeggiante, linea d'orizzonte e onda del mare. La maturità è tutto ma non sempre.
Un saluto a C.
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