"L'uomo tende a interpretare tutto quanto non rientra nella propria esperienza diretta o nel cerchio rassicurante della tribù come un pericolo, una minaccia anche mortale. Di qui, i suoi atteggiamenti aggressivi, per cui il diverso e l'altro vengono intesi come un nemico potenziale o reale. Un pregiudizio che continua ad alimentare i tanti conflitti che squassano le società contemporanee".
Marco Aime e Emanule Severino, Il diverso come icona del male, Bollati Boringhieri, Torino, 2009, Quarta di copertina - Introduzione di Ernesto Ferrero
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