Massimo Schiavon e Armando Corsi
"Pia, nella piazzetta di Vallebona sarebbe bello far suonare Massimo Schiavon con Armando Corsi"... Così mi disse, qualche mese fa, il mio amico Gianni Rebaudo di Dolceacqua, u Stupa, e così A Cria ha deciso che fosse: ieri sera i due musicisti ci hanno regalato una serata davvero speciale, nella piazzetta che innamora artisti e pubblico e nella quale si crea un'atmosfera, a detta di molti, magica.
Armando Corsi
Della professionalità e della bravura di Armando Corsi è difficile parlarne: è la musica che egli suona a dimostrarlo. La sua abilità, la forza emotiva che egli trasmette fanno di lui un artista a tutto tondo. Cinquant'anni di carriera, collaborazioni con Paco De Lucia, Ivano Fossati, Anna Oxa, Bruno Lauzi... e una chitarra per il concerto con lo scotch: tra le quaranta che possiede, lui è affezionato a quella.
Massimo Schiavon
Massimo Schiavon è una persona dotata di così tante belle qualità che vien spontaneo definirla "rara". Anche la sua carriera è segnata da collaborazioni importanti: Luca Barbarossa, Cristiano De André, Goran Kuzminak, Bruno Lauzi, Sergio Endrigo e il grande Enzo Jannacci.
"Massimo Schiavon per Gaslini Onlus" è una raccolta fondi che egli si porta dietro ad ogni concerto. L'obiettivo è quello di portare avanti un progetto pionieristico e all'avanguardia, La casa sull'Albero, un pronto soccorso che accolga e osservi i bambini che hanno subito maltrattamenti: Massimo è anche questo.
Un repertorio scelto con cura: brani di autori famosi, come De André, Lauzi, Dalla, ma anche e soprattutto pezzi loro, grazie ai quali hanno potuto esprimere il loro meglio.
Tullio Bigordi mi ha fornito queste belle fotografie:
esprimono tutto l'impegno che hanno messo
per regalarci della grande musica.
Il concerto è finito.
Massimo Schiavon e Armando Corsi ci salutano...
...ma non ho e non abbiamo nessuna intenzione di andarcene.
E allora Armando Corsi ci suona Ma se ghe pensu e Massimo volge il microfono verso di noi affinché sia il pubblico a cantare. Un attimo indimenticabile, l'ho volutamente rimarcato, affinché rimanga nella memoria.
Ora è finita davvero. Armando lascia la sua "amante" appoggiata sulla sedia e Corrado Camillo ne approfitta per "ritrarla". La sua amante, sì, come dice lui stesso, perché con lei sente la simbiosi perfetta e noi, dal loro connubio, viviamo emozioni di pura bellezza.
Nessun commento:
Posta un commento