venerdì 17 ottobre 2014

La voce a te dovuta


Che allegria, vivere 
e sentirsi vissuto.
Arrendersi alla grande certezza, 
oscuramente, 
che un altro essere, 
fuori di me, 
molto lontano mi sta vivendo.
Che esiste un altro essere 
con cui io guardo il mondo 
perchè sta amandomi 
con i suoi occhi.
Che esiste un’altra voce 
con cui io dico cose 
non sospettate 
dal mio gran silenzio 
e che mi ama 
anche con la sua voce. 
E quando lei mi parlerà 
di un cielo scuro, 
di un paesaggio bianco, 
ricorderò stelle 
che non ho visto, 
che lei guardava, 
e neve che nevicava 
nel suo cielo. 
Con la strana delizia 
di ricordare di aver toccato 
ciò che non toccai 
se non con quelle mani 
che non raggiungo con le mie, 
tanto distanti.
E spogliato di sé potrà 
il mio corpo riposare,
tranquillo, morto ormai.
Morire nell’alta certezza 
che questo viver mio 
non era solo il mio vivere: 
era il nostro…


Pedro Salinas (1891 - 1951)


2 commenti:

garabondo ha detto...

GRANDISSIMA PIA
te l'ho appena rubata ed inviata ad una grossa parte del mio cuore.
non la conoscevo ma mi rappresenta e lo dice come non avrei mai saputo dirlo

ti penso spesso, anche tu sei nel mio cuore.

pia ha detto...

Ciao Garabondo,
sei proprio un vagabondo!