lunedì 30 agosto 2010

"Bravo pà"

Beppe e Fabio Novaro
A. S. Don Dagnino - Andora

In Liguria ed in Piemonte si gioca alla Pallapugno, antico sport tipico di queste due regioni. Sabato e Domenica, a San Biagio della Cima, si sono svolte le finali di Coppa Italia: 8 partite relative alle varie categorie, compresa la serie A. I Piemontesi l'hanno fatta da padroni, ma la Coppa dei Pulcini e quella della Serie C1 sono rimaste in Liguria: quest'ultima se la sono conquistata la quadretta dei Novaro, di cui fanno parte padre e figlio. E' sicuramente una bella cosa vedere giocare assieme due generazioni, con l'apporto d'esperienza del padre, che fa da regista sul campo spiegando in modo assai pacato e calmo ogni fase di gioco, e quel "Bravo pà" che Fabio esprimeva quando il padre colpiva la palla e l'azione andava a buon fine...

Valerio Russo, categoria Allievi nella prossima stagione

L'aspettativa del pubblico è quella di vedere crescere nuovi piccoli campioni: in questa disciplina, solo se emergono ragazzi particolarmente dotati, si ha la speranza della continuità del gioco del balùn e la possibilità di accedere alla Serie A per fronteggiare il vivaio piemontese, che è solitamente più numeroso e quindi ha più probabilità di emergere.
E Valerio Russo, 14 anni, è una bella promessa...

Giocatore della Pievese

Per poter colpire la palla, questo giocatore della Pievese è caduto a terra e, già che c'è, osserva come va a finire l'azione da lui prodotta, dando un'idea di sospensione in tutti i sensi...

Il gioco della Belòta

Al fresco dei gazebo, dove erano allestiti stand mangerecci e di fresche bevande, si poteva anche giocare alla Belòta, gioco francese diffuso in tutta la nazione d'oltralpe, ma praticato prevalentemente nell'estremo ponente ligure e sul confine piemontese e valdostano con la Francia. Chi gioca a Belòta solitamente disdegna gli altri giochi, perchè è davvero appassionante...

Sandré, Giampiero, Pepìn e Viggiani:
una piccola parte dello staff

C'è voluto un notevole dispiegamento di energie per organizzare la manifestazione, ma ce l'abbiamo fatta: tutto era oliato a dovere, cucine comprese, dove le donne di Vallebona, in arte goodvalley, hanno svolto funzioni gastronomiche in maniera ineccepibile...

Erica, Luisa e Andrea

Si è creato, come dal nulla, un microcosmo composto da persone provenienti da più parti, la maggior parte delle quali non aveva mai avuto occasione di incontrarsi. Dal mattino fino a notte siamo stati tutti "dentro" a questa dimensione senza tempo, in maniera così leggera che più volte ci siamo stupiti di dover constatare quanto sia facile stare "semplicemente" bene.
In quel "piccolo mondo antico" non aveva senso guardare l'orologio, il cellulare era abbandonato nella tasca della borsa, i computer dormivano tranquillamente a casa.
E' bastato veramente poco per "riconoscersi".

1 commento:

Stefano Anfosso ha detto...

Brava Pia, hai trasmesso un sentimento di tempi andati dolci e lenti, a vera misura d'uomo...e un po' di malinconia,...dolcissima....