domenica 9 ottobre 2011

Abbandono e siccità

Situ gerbu (sito incolto)
foto di Arturo Viale

Le belle giornate di settembre e ottobre hanno per risvolto un inquietante situazione di siccità. In Liguria è uno dei fenomeni più temuti, essendo una regione già poco piovosa fine a se stessa. Il paesaggio assume sembianze di aridità cui si aggiunge il progressivo abbandono delle campagne in atto a causa della scarsa redditività dell'agricoltura e soprattutto della floricoltura.

Muri a secco cadenti

L'abbandono implica le deriva dei muri a secco, cui collaborano con solerzia i cinghiali, di cui siamo abbondantemente invasi. E' un quadro desolante, che cancella una lunga storia di lavoro e di fatica, mancando pure il rispetto all'operato delle generazioni precedenti. I tempi offrono opportunità impensabili in confronto al passato, ciò nonostante c'è una sorta di annichilimento che impedisce di dedicarsi a quel minimo di salvaguardia del territorio.
Siamo anche noi "viziati" di capitalismo.


9 commenti:

sessantotto ha detto...

Si coltivava di più quando eravamo di meno, si coltivava più lontano da casa quando avevamo meno mezzi di trasporto, si coltivavano zone più fredde quando non c'erano le serre, si coltivavano zone aride quando non c'erano i tubi ma solo i canali....mah !

Goran ha detto...

belin è un pendio sta campagna!

pia ha detto...

@sessantotto: cito una delle ultime frasi di mio padre: "Ina vouta nu gh'eira ren e se fava tùtu, avura gh'è tùtu e nu se fà ciù ren"
Traduzione: Una volta non c'era niente e si faceva tutto, oggi c'è tutto e non si fa più niente.

iriselibellule@gmail.com ha detto...

Siccome la siccità questa estate qui mi ha fatto un'impressione proprio brutta, sono contenta che ne parli anche te . Il fatto è che diventa sempre meno sensato lavorare in campagna,non rende niente, ho parlato con un'apicoltore che ha gli olivi , 1000 olivi , li ha quasi abbandonati , perchè non gli conviene , con l'olio buono ci ha fatto, pensa un pò , il sapone , senza neanche che fosse vecchio , l'olio , tanto non lo vende, le persone comprano l'extravergine al supermercato a 2,50 al litro. Che extravergine sarà? Ieri sera ho visto Presa diretta di Iacona sull'agricoltura, ma non c'era bisogno che ce le dicesse lui quelle cose . St'estate mi si sono seccati quasi del tutto anche i pomodori, la falda d'acqua si è abbassata e possiamo annaffiare pochino per volta , comunque ho annaffiato anche ieri perchè è ancora tutto secco . Capisco che a chi vive in città sembro matta io.

Anonimo ha detto...

I cambiamenti climatici sono in atto. Il Ponente è notoriamente sempre stato più siccitoso del Levante. Quanto alla manutenzione del territorio è evidente che con la globalizzazione e l'esportazione da parte dei paesi terzi, la concorrenza è crudele e spietata e tale da non rendere più conveniente la coltivazione di molte specie. Se a questo aggiungiamo che le aziende agricole agricole sono spesso piccole, frammentate e spesso fonte di liti tra confinanti, il risultato è disastroso. Governo del territorio ? Certamente sono belle parole ... peccato che l'agricoltore che no dovrebbe essere l'attore principale, sembra essere quello più penalizzato.

pia ha detto...

@Anonimo Sintesi estremamente centrata.
Peccato che non hai messo il nome...

sessantotto ha detto...

Sai, le diagnosi teoriche mi allontanano dall'argomento. Stamattina dicevo a qualcuno che ormai non si rubano neanche più le ciliegie, non si raccolgono le lumache, figurati seminare il grano........

pia ha detto...

@sessantotto: Ugo u bulgaru u dixìa: "E nu ve piaixe ciù i raviòi..."

Anonimo ha detto...

Preferisco restare in anonimato, visto che sono di Vallebona e certe mie considerazioni, potrebbero risultare "scomode" ...