mercoledì 7 marzo 2012

Giornata Internazionale della Donna

Mimosa di Sanremo

Non c'è evento più dissacrato della Giornata Internazionale della Donna. Per dare il giusto valore ad una cosa, a volte basterebbe consultare la tanto pratica Wikipedia, che spiega in modo assai esaustivo il significato, ad esempio, di questa Giornata. Non è una festa: ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Questa celebrazione si è tenuta per la prima volta negli Stati Uniti nel 1909, in alcuni paesi europei nel 1911in Italia nel 1922 e fu sospesa nel ventennio fascista, durante il quale erano ammessi al voto anche gli analfabeti purché uomini, ma non le donne.
Nell'inverno del 1908, a New York, operaie dell'industria tessile COTTON scioperarono per chiedere migliori condizioni di lavoro.
Lo sciopero durò alcuni giorni fino all' 8 Marzo, quando il proprietario MR. Johnson decise di bloccare le porte della fabbrica, imprigionando le operaie al suo interno. Scoppiò un'incendio e le operaie morirono arse dalle fiamme, Tra loro vi erano molte immigrate, anche Italiane, che cercavano di affrancarsi dalla miseria con il lavoro.
Rosa Luxemburg propose, in ricordo della tragedia,la data dell'8 marzo come Giornata internazionale contro lo sfruttamento e per l'emancipazione sociale della Donna.
Perchè la Mimosa alla Festa delle Donne?
Nel 1946 L'UDI (Unione Donne Italiane) si pose il problema di trovare un fiore che potesse contraddistinguere questa Giornata speciale: la scelta cadde sulla Mimosa che fiorisce proprio in quel periodo ed era facilmente reperibile. 
Per i produttori di mimosa, testimonianza dell'importanza di questa Giornata sono tuttavia i quaderni del mercato degli anni Cinquanta, dai quali si può rilevare un'impennata delle vendite e dei prezzi proprio nel primi giorni di marzo: nonostante i governanti non riconoscessero la ricorrenza, le donne dell'UDI continuavano a rispettarla. Il riconoscimento  vero e proprio avvenne negli anni Settanta, grazie al Movimento femminista.
Soltanto da pochi anni aderisco alla cena dell'8 marzo con le mie più care amiche: ho riconoscenza per i diritti conquistati, mi ripago della fatica per produrre la mimosa, ma soprattutto conservo la memoria di tutte le battaglie e i soprusi che si celano dietro a questa ricorrenza. Demonizzare la Mimosa è un atto di ignoranza, perché ne è l'indiscusso simbolo.
Al giorno d'oggi i diritti acquisiti sembrano esistere da sempre, mentre invece sono frutto di lotte e battaglie talvolta durate a lungo nel tempo.
Il modo in cui molte donne al giorno d'oggi intendono questa giornata è fuori da ogni etica: è chiaro che la dissacrazione della memoria il più delle volte fa capo a chi non ne ha.


4 commenti:

Lorenzo ha detto...

Un ottimo modo per prendere consapevolezza del mondo delle donne, del nostro mondo, di quanto male venga fatto alla figura femminile.
Non solo giornata della memoria dei fatti accaduti negli USA, ma soprattutto un giorno che ne porti altri 364 lungo l'anno pe rpoter cambiare questo stato di cose.
Un bel post, grazie
Lorenzo

Gian Paolo ha detto...

Doveroso giustappunto in contrasto al consumismo imperante.

Alberto ha detto...

Rubo una frase di Valentina
"Grazie alle sorelle che hanno lottato, che lottano, e che lotteranno. E grazie agli uomini che sanno che la loro libertà passa attraverso la nostra."

Lara ha detto...

Ciao Pia, non ricordo se l'anno scorso o quello ancora prima, avevo scritto anch'io sul blog di questa ricorrenza. Ricorrenza che non va assolutamente dimenticata. Il problema è che pochi ricordano da dove nasce l'otto marzo. E, a mio avviso, negli anni, si è trasformata da ricorrenza a festa commerciale.Perdendo così il grande valore storico.
Secondo me dobbiamo fare aprire gli occhi a tutte le donne che, dopo un ventennio di veline e bunga-bunga, sono state 'allontanate' dal senso storico di questa giornata.
Un abbraccio,
Lara