Niccolò Machiavelli. Il principe della politica
“Venuta la sera, mi ritorno in case, et entro nel mio scrittoio; et in su l'uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango et di loto, et mi metto panni reali et curiali; et rivestito condecentemente entro nelle antique corti degli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolemente, mi pasco di quel cibo, che solum è mio, et che io nacqui per lui”.
Niccolò Machiavelli, lettera a Francesco Vettori
3 commenti:
bello l' italiano di Machiavelli ! ( anche se Galilei 'scrive meglio' )
Chissà perché lo scritto del Macchiavelli m'ha fatto venire in mente i versi di De Giovanni:
"Col ramo secco d'un brugo mi son fatto un bastone
del tutto somigliante a quello dei cardinali
e ora m'arrampico verso i crinali..."
@Gian Paolo: l'importante è che ti abbia fatto venire in mente qualcosa!
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