Ieri sera, andando a Pigna, era già buio. Oltrepassato il cosiddetto Ponte dei Tedeschi infilavo la vallata oscura ed il mio pensiero ha subito raggiunto la mia cara amica Antonietta che da ormai due anni riposa nel cimitero di Castelvittorio. Una sensazione di tristezza, di freddo, di angusto mi ha assalito: il mio pensare da vivente non tollerava il saperla lassù.
Oggi, mi sono recata a trovarla. La giornata era tersa, luminosa, e negli sprazzi di silenzio sentivo pulsare la natura, gli uccelli cantavano e la pace regnava. La natura, oggi, mi rivelava il suo misticismo.
Non ci è dato sapere molto della morte. Qualcuno ci prospetta la vita eterna, altri la rinascita... ma certezze non ne abbiamo alcuna. Già il pensiero della morte ed il suo mistero ci accompagnano per tutta l'esistenza ed ovviamente si acuisce in questo periodo, ma si rimane sempre al punto di partenza.
E' questo senso del limite del pensiero umano di fronte al mistero che ci ricorda quanto siamo piccoli.
5 commenti:
Già .....
Che bella riflessione, semplice e senza inutili consolazioni.
Effettivamente oltrepassato quel ponte la valle si fa stretta e le montagne incombono, anche di giorno, ma con la luce s'intravede il Toraggio che distoglie l'attenzione.
il cielo terso così ampio da confondere il mio già scarso senso dell'oreintamento...così piano di pianura..pensavo invece ai nostri amici, ad anto che correvano scapigliati come non mai in territori a noi non ancora aperti. la malinconia di quella forte luce, che mi accompagna da sempre, mi fa pensare ora che sono quasi vecchia che saltare il fosso non possa essere tanto male. il male è solo umano.nostro quindi.
la fede aiuta e le parole del Vangelo per me sono una certezza, nonostante tutto,il pensiero della morte mi incute timore!
buona serata!
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