Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli,
delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari,
oltre il sole e l'etere, al di là dei confini delle sfere stellate,
anima mia tu ti muovi con agilità,
e, come un bravo nuotatore che fende l' onda,
tu solchi gaiamente, l'immensità profonda
con indicibile e maschia voluttà.
Via da questi miasmi putridi, va' a purificarti nell'aria superiore,
e bevi come un puro e divin liquore
e bevi come un puro e divin liquore
il fuoco chiaro che riempie i limpidi spazi.
Alle spalle le noie e i molti dispiaceri
che gravano col loro peso sulla grigia esistenza
felice chi può con un colpo d'ala vigoroso
slanciarsi verso campi luminosi e sereni;
colui i cui pensieri, come allodole,
verso i cieli al mattino spiccano un volo
- che plana sulla vita - e comprende senza sforzo
il linguaggio dei fiori e delle cose mute.Charles Baudelaire (1821-1867)
5 commenti:
questa poesia rispecchia un pò i miei ultimi post dove alla fatica del quotidiano, allo schifo della vita politica cerco nelle cose belle e interessanti una spinta per andare avanti....Buona domenica
signorainrosso Hai colto nel segno...
Quanta passione in questi versi!
Ciao, Pia :)
E' un po' che non lo prenda in mano, è ora che gli ridia un'occhiata. Tu immagina che me lo fece conoscere e apprezzare un amico che adesso fa l'assessore alla Regione...
Alberto ...magari assessore all'agricoltura e da ieri, per lui, sono proprio sbocciati i fiori del male...
Charletu, tieni duro!
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