lunedì 6 settembre 2010

Costruire il territorio (2)

Vietnam village
foto ricevuta da Marco Lorenzi

...uomo e natura sanno conciliarsi,
uomo e cemento danno vita a paesaggi offesi...

8 commenti:

MarLor_58 ha detto...

Foto non mia, purtroppo. Mi piacerebbe fare un viaggio laggiù; avendomi colpito molto te l'ho inviata e tu in poche parole hai espresso parecchio di più di quello che sentivo io.
Pensa poi che ne giungo da un tocca e fuga giornaliero a Milano, ma la nostra "mala"edilizia (della costa ligure) è un pugno allo stomaco ancora peggiore!
Ciao Pia (sono sempre più con i grillini, altro che protesta squadrista. Vibrante protesta.. E BASTA!!)

Alberto ha detto...

Avevo visto il post precedente e pensavo di scrivere qualcosa poi adesso vedo questo. Come non essere d'accordo, purtroppo le isole "felici", e metto tra virgolette l'aggettivo perché non è sempre oro quel che all'apparenza luccica, sono in forte diminuzione. Anche in Vietnam, e non parliamo della Cina. E' il capitalismo rapace del mordi e fuggi incosciente del futuro. In pratica suicida. Ciao Pia.

pia ha detto...

@Marlor: proprio in questi giorni pensavo che ci sono momenti in cui trovo insopportabile lo scempio che è stato fatto in Liguria e che ancora continua. Fa proprio male allo stomaco, come dici tu...

@Alberto: sono d'accordo con te con "non è tutto oro quello che luccica", e la fatica non è difficile da percepire. Ma tra due tipi di vita di merda, non so alla fine se sia migliore questa...

cinema&libri ha detto...

"" ... Selve di cemento, intervallate da serre, fanno male agli occhi. Gli ulivi abbattuti gridano vendetta [ ....]. Che avverrà ? Molte colline slittano. Un muro di cemento e di obbrobri separa il mare dalla terra; tuttavia un fantasma d' azzurro pervade ancora l' aria, su una terra che tende a divenire una sorta di carcassa. ..."" (Francesco Biamonti in La Liguria di Ponente, 2000 ).

garabondo ha detto...

cara pia, sai che c'è, io penso pure che la bruttura del cemento entri dentro di noi, creando rabbie e malcontenti vaghi,con un male grigio e triste che ci soffoca.

quasi mai tornando dalla campagna stanchi e sporchi si ha rabbia dentro.
e se c'è, quando c'è, è sicuramente legata ad altri fattori ma non alla giornata.

il tuo post ricorda e sottolinea un degrado che in troppi ormai non vedono neanche.
ma come dice alberto ormai siamo "incoscienti del futuro.
in pratica suicidi.

pia ha detto...

@garabondo: centratissimo il concetto di grigio-cemento che ci entra dentro, l'anima infatti ha bisogno di altri colori.Il degrado, poi, è anche nell'abbandono della terra che si impoverisce e impoverisce il nostro sguardo e tutto ciò che ne consegue.

@Cinema&libri: grazie per la citazione del "Maestro del paesaggio"

gian paolo ha detto...

Quella del cemento è una strana malattia, con due sintomatologie opposte, ma entrambe pervasive della mente. L’una dà origine a rabbia e sofferenza, mentre l’altra ad euforia e degenerazione.

Stefano Anfosso ha detto...

Riflessioni profonde che adirittura coinvolgono l'animo, la coscienza e l'incoscienza (il non essere coscienti). Troppo forti le istanze del mercato, della disponibilità economica... speculazione, bene rifugio...quante liquidazioni di fine carriera sono state immolate sull'altare della seconda casa al mare rigorosamente con vista mare? Io sono membro di varie commissioni edilizie dal 2004. Le CE sono un organo consultivo, non decidono niente, controllano che le regole vengano rispettate. Ma quali regole? quelli dei Regolamenti edilizi e dei PUC che prevedono aree edificabili, stralci, variazioni di destinazione urbanistica. Sono gli amministratori, locali e centrali, che decidono i destini di un territorio. E' li, con il voto, con la protesta che si può cercare di agire, perché di agire si tratta se quello che vediamo ogni giorno non ci piace...ed ogniuno faccia la propria parte, attivamente, senza limitarsi sempre e solo al mugugno...