sabato 5 marzo 2011

Nell'arco di un mese

Il salice piangente di Pia in quel di Sant'Antonio

Me lo regalò Ruggero parecchi anni fa, era un fuscello. Mi disse: "Piantalo dalla fontana, è il suo posto ideale" e così fu. Adesso è diventato un esemplare che segna un punto di riferimento ai passanti per la strada interpoderale "Cruxe-Cà di Tùrchi"...


Nel periodo invernale, bazzico in quella campagna soltanto nel periodo della raccolta delle olive e in quello della mimosa. E' una campagna che "produce", ma la vivo spesso e volentieri come un angolo di poesia: le Piccole gioie del post di alcuni giorni fa provengono da qui...


Mentre noi iniziamo a spogliarci, le piante iniziano a vestirsi, come giustamente ha fatto notare Alberto Cane in un suo commento. Tra febbraio e marzo si avverte il pulsare dell'energia della rinascita. Fa ancora freddo, è vero, ma le giornate si sono allungate e durante le ore nel cuore della giornata si inizia timidamente a smettere il gilet imbottito o la felpa più pesante.


Emozionarsi di fronte agli spettacoli della natura è un bel regalo. Il salice si presenta sempre bello in ogni occasione, tanto più in questo periodo in cui germoglia e ci fa capire che si sta decisamente andando verso la bella stagione.
Penso lo si possa considerare una "bellezza del luogo" e mi auguro che possano cogliere questo aspetto anche coloro che passano con i suv e sono irritati perchè le fronde fregano l'antennino...
Mi piacerebbe dargli un nome, come spesso ho fatto con esemplari di piante assai particolari: voi, come lo chiamereste?



11 commenti:

iriselibellule@gmail.com ha detto...

MI colpisce sempre come ogni albero abbia una diversa personalità , differente la corteccia , il portamento , le foglie , i frutti i semi , perfino gli insetti che lo visitano , con il tempo , come questo tuo salice piangente , diventano monumenti naturali . Questo albero è ricordato nella Bibbia , è l'albero a cui gli ebrei appesero le cetre , perchè era tristi , non ricordo più per cosa , solo l'immagine di un popolo triste che piange e non suona più . Tristano lo chiamerei.

cinema&libri ha detto...

Che bella campagna e che stupendo paesaggio ligure ancora incontaminato dalla 'lebbra del cemento' ( così si presenta in foto ). E' questa la vera ricchezza che andrebbe goduta da noi e preservata per i posteri che ne avranno sempre più 'bisogno'. Altro che edilizia !

Lara ha detto...

Queste immagini che sono Natura, sono un piacere per chi le guarda dal video di un computer. Figurarsi dal Vero!
Non conoscevo la storia del salice raccontata qui da Vitamina, ma Tristano è "triste" :( Purtroppo non mi vengono alternative.
Ciao Pia!
Lara

gian paolo ha detto...

Bené

filo ha detto...

Leggo su Wikipedia che il nome botanico del salice piangente è "Salix Babylonica". La chiamerei Babilonia, in onore degli scambi culturali e linguistici che dovrebbero guidarci a diventare "cittadini della Terra".
Ciao Pia, spero non mancherai di pubblicare, a suo tempo, qualche bella foto di glicine in fiore.

pia ha detto...

@Filo: proprio ieri ho visto che inizia a gettare le prime gemme, il glicine...

Stefano ha detto...

Che stagione esaltante è la primavera! Fa venire voglia di muoversi, di uscire di trafficare tra le piante di sedersi tra l'erba in silenzio e sentire che cresce, che si muove. Oggi ho un po' trafficato in campagna (finalmente) ho pulito un oliveto che avevo piantato 8/9 anni fa e che poi ho abbandonato. Ma vedere l'erba tenera che cresce, le gemme gonfie ed i primi fiori dei susini, dei ciliegi, dei peri...che meraviglia. Fa proprio piacere sentirsi bene in mezzo a loro. Semplicemente il "Salice di Pia"?

iriselibellule@gmail.com ha detto...

Per amor di precisione il salice piangente si chiama babylonica proprio per il salmo 136 della Bibbia , dove gli ebrei ricordano l'esilio a Babilonia , di essersi fermati lungo un fiume e gli oppressori chiesero loro di cantare , ma loro , amareggiati , appesero le cetre alle fronde degli alberi. Ora mi sento meglio.

Anonimo ha detto...

Pialice .

ciao
Michelino .

pia ha detto...

@Tutti: Che imbarazzo! non so come fare, non so quale scegliere...
Mi coinvolge la storia di Babilonia, ma il nome così come è non mi sembra appropriato...
Tristano, come dice Lara, è un pò tristone...
Che c'entri il mio nome mi sa un pò di egocentrismo...
Bené lo trovo adatto a noi altri liguri, e sembra voglia escludere chi non è tale...
Insomma, alla fine mi vien fuori BABILU', con le fronde verso giù! E' scherzoso e sfata un pochino la tristezza intrinseca, ricorda Babilonia, e quella u finale, sì, fa rima con "su" ma dato che è un salice inevitabilmente fa pensare "all'ingiù".
Grazie a tutti, comunque, spero che vi piaccia e grazie soprattutto alle ricercatrici storiche!

filo ha detto...

Ottima fusion, Pia. :)