lunedì 5 dicembre 2011

Vincent


Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?
Paul Gauguin, 1897-98

Lo scorso anno Mediterraneo. Da Courbet a Monet a Matisse, quest'anno Van Gogh e il viaggio di Gauguin. La piccola associazione culturale A Cria di Vallebona, per la seconda volta, è riuscita ad organizzare un pullman e ad andare a Genova per cogliere questa grande opportunità. Simbolo della mostra il grande quadro di Gauguin sul senso della vita, situato a metà percorso dopo una serie di opere di artisti europei e americani che tracciavano il viaggio di un epoca ricca di espressione pittorica.
Se ne può leggere in ogni dove di questa mostra, per cui qui mi limiterò alle mie impressioni.


Campo di grano con allodola - V. Van Gogh, 1887

Senza nulla togliere a ciò che avevo già molto apprezzato prima, soprattutto vedendo Turner, Hopper, Rotchko, la connessione vera e propria con la mostra è iniziata con questo primo quadro di Van Gogh. Non c'è fotografia al mondo che possa rendere ciò che un quadro trasmette in realtà, così come c'è una bella differenza tra una persona in carne ed ossa e la sua immagine.
E' arrivato diretto a quel nucleo più centrale di me stessa, vivo, forte, fresco e luminoso. Grande.


Il seminatore - V. Van Gogh, 1888

C'erano molti scritti da leggere, a mio avviso davvero troppi e troppo lunghi: ne ho letto alcuni, soprattutto le lettere col fratello Theo, e poi sono andata a ruota libera, come faccio d'altronde sempre quando vado alle mostre. Mi bastavano quei colori, quelle pennellate per sentirmi viva e immersa nella bellezza, nell'esserci...


Il giardino dell'ospedale di Saint-Rémy
V. Van Gogh, 1889

Questo è il quadro che ho apprezzato di più. Amo il verde (al contrario di Mondrian) e qui c'era tutto quello che potevo desiderare: la bellezza quale pegno di una grandissima sofferenza; un'umanità tale, dentro l'essere di Van Gogh, da sentire l'impellenza di lasciare ai posteri qualcosa di sublime, a qualsiasi prezzo. Tant'è che anche una clinica psichiatrica ed il suo giardino diventano opera d'arte.


Conor parco con un prato in fiore
V. Van Gogh

Al contrario di altre persone che si aspettavano di vedere quadri famosi di Van Gogh, io ho apprezzato molto il fatto che, tranne alcune, fossero opere che non avevo mai visto. Mi hanno travolto e coinvolto ancora di più, regalandomi una sorta di esplosione emotiva che mi ci voleva proprio, dopo le tante tribolazioni di questi ultimi mesi.


Ulivi - V. Van Gogh

In fin dei conti erano poi parecchie le opere di Van Gogh: a lui è titolata la mostra, è lui che fa la parte del leone. Non oso dire con parole mie ciò che critici e competenti d'arte hanno già infinite volte detto di questo grande artista; per questo ho solo voluto riferire del beneficio che il mio essere ne ha ricevuto e, semmai, sollecitarvi ad andare a visitare la mostra.


Autoritratto al cavalletto - V. Van Gogh, 1888

Un'anima tormentata, dilaniata dalla sofferenza e al contempo depositaria di tanta bellezza, energia, calore, luce, levità, forza, respiro, solarità. Genio e follia. Yin e Yang. Bene e male. La vita.


Genova - Palazzo Ducale

Non resta che ringraziare. L'arte, innanzitutto; poi Marco Goldin e Linea d'ombra che hanno realizzato questa splendida mostra e quella dello scorso anno; Palazzo Ducale e la città di Genova e tutti gli sponsor. E mentre all'andata si diceva che era proprio una bella opportunità poter vedere mostre di pittura così importanti nella vicina Genova, già al ritorno girava la nota dolente della notizia che il prossimo anno... "non si farà nulla e noi perderemo il posto di lavoro".
Con queste parole ci hanno salutato gli operatori della mostra.
E noi speriamo che non sia così.


Oggi goodvalley compie 3 anni!


7 commenti:

coscienza critica ha detto...

Mostra bella, opere importanti, ma pessima l'illuminazione. Questo il mio parere. Concordo con la mole esagerata di descrizioni verbali.
Ciao :-)

gian paolo ha detto...

Marco Goldin ha saputo cogliere nel quadro di Gauguin l'estrema sintesi del "viaggio" interiore di Van Gogh.
Meno male che ad un certo punto c'era Monet con il suo Ponte giapponese a Giverny.

filo ha detto...

Non ho ancora potuto visitare la mostra, ma le tue foto e le tue impressioni, cariche di emozione,sono un forte incentivo a farlo al più presto.

Auguri Pia, per il traguardo raggiunto col blog e la costante presenza.

Daniela ha detto...

La mostra è davvero interessante: alcuni quadri mi hanno colpita profondamente. Sono d'accordo con te con il "fiume" di parole.
Auguri Pia per il tuo blog che ci tiene compagnia da tre anni.
Brava!

skip ha detto...

Concordo: il bello rasserena e distrae da altri pensieri.

Ho avuto occasione di ammirare le opere di Van Gogh , più o meno famose, sia l’anno scorso che circa 5 lustri fa sempre a Roma , e spero di potere visitare anche la mostra di Genova.

Tanti cari auguri per l’impegno e la passione che trasmetti in goodvalley.

MarLor_58 ha detto...

Auguri:) Come regalo un estratto delle lettere del fratello Teo a Van Gogh da te citato nel post:

" Beh, cosa vuoi, quello che uno ha dentro traspare anche al di fuori.
Uno ha un grande fuoco nel suo cuore e nessuno viene mai a scaldarcisi vicino, e i passanti non vedono che un poco di fumo in cima al camino, e poi se ne vanno per la loro strada"

Vincent Van Gogh, Lettera 113 al fratello Theo, luglio 1880.

P.s. Sono stato a St. Remy davanti all'ex casa di cura dove ha soggiornato il pittore, guardando gli ulivi ed il paesaggio lì intorno, con nella memoria i suoi quadri del luogo, mi sono commosso.

Anonimo ha detto...

Ho visitato la mostra, ricca di quadri importanti, ma da modificare assolutamente le luci sul quadro di Gauguin, l'installazione ha preso il sopravvento sul quadro, manie di protagonismo dei vivi...e poi troppe parole...altra pecca di protagonismo a discapito dei protagonisti veri...