martedì 2 ottobre 2012

Il caffè, la mattina


"Il caffè al bar, ogni mattina, è un'abitudine, un vizio, una necessità?
E' un momento della giornata, una partenza, un confronto, un discorso che non ha inizio e e non ha fine, un incontrarsi, uno scambio, ma per me, nello specifico, è una vera e propria scuola.
Nella mia particolare condizione di "uoma" - ovvero di donna che si è ritrovata a svolgere volutamente ruoli maschili - non potendo più disporre della presenza e dell'esperienza di mio padre, devo ammettere che la frequentazione del bar mi ha aiutato tanto: ogni giorno ho avuto modo di confrontarmi con altre persone che svolgevano la mia stessa attività, cercando di capire le cose, ascoltando consigli che mi hanno permesso di risolvere problemi anche grossi, rimettendomi alla loro esperienza molto più ricca della mia e condividendo per anni ogni giorno di vita lavorativa.
E sono molto grata a tutti coloro che si sono avvicendati a questo momento di condivisione e di incontro, perché per me è stato davvero importante: inutile negare che Flavio de Pinéta è stato ed è tuttora il mio maestro.
Eppure la scuola e il bar sono sempre stati due concetti antitetici; ma in questo caso hanno coinciso perfettamente!
E poi, il bar è sempre stato il posto dove si fanno i prezzi migliori..." *

* L'attività floricola è assoggettata al mercato, i cui prezzi variano giornalmente e a seconda della capacità contrattuale del floricoltore. Ovviamente ognuno riferisce un prezzo, della cui veridicità è difficile accertarsi: spesso, nel bar, c'è qualcuno che "gonfia" l'importo, per cui si è coniata la dicitura in corsivo che chiude il brano.


Maria Pia Viale, Un viaggio chiamato ginestra. Breve storia della floricoltura di Vallebona, 2007, pag. 84-85


5 commenti:

nemo ha detto...

Apprezzare le cose semplici è una grande qualità che arricchisce. La vita ha una sua 'ritualità' che aiuta ad andare 'avanti' (?).

Filo ha detto...

Complimenti Pia, per le tue scelte da "Uoma" e per aver conservato intatta la tua femminile personalità.

garabondo ha detto...

non ho l'abitudine di prendere il caffè al bar ma il bar e un necessario momento di incontro oltre che di memoria.
li si impara a sapere quando piantare, concimare potare, li nasce rispetto e amicizia.
li ci si mette d'accordo per il giorno dopo o la domenica a funghi.
non con il telefono.
un momento che noi 'anzianotti' viviamo come rito e come agora' e che ci ha messo in contatto con gli anziani di allora e che oggi mette in contatto i giovani con noi.
ciao pia

Alberto ha detto...

Io non esco mai di casa la mattina senza aver preso un caffè. Ma poi anch'io quello al bar. E adesso me lo gusto, perché prima, quando fumavo, forse mi gustavo più la prima sigaretta, dopo. Ciao.

Gian Paolo ha detto...

Il caffè al bar, la mattina, il più delle volte è un pretesto.